Nerulon
Il fiume Nerulon, noto tra gli elfi come Innéla Sîrniel, ovvero Fiume dei Riflessi Eterni, è uno dei corsi d’acqua più maestosi e misteriosi di tutta Nexia. Con i suoi oltre 4700 chilometri di lunghezza, attraversa il cuore stesso di Erunia, disegnando una lenta e inesorabile spirale verso nord-est. Il suo corso non è rettilineo né docile: serpeggia, si contorce, si allarga in ampie anse e si stringe in forre profonde, raccogliendo le acque di migliaia di affluenti che discendono dalle alte fronde dell’Elvandar a ovest e dalle colline aspre dello Xiltyrr a est.
Il Nerulon funge da confine naturale e politico, un demarcatore fluido ma ineludibile tra due dei più vasti e antichi subcontinenti di Nexia. Laddove le foreste si diradano e i territori si intrecciano in confini ambigui, la linea d’acqua del Nerulon impone la sua autorità geografica: nessuna strada può attraversarlo senza ponti sospesi o chiatte rituali, e nessuna cultura può ignorarne il peso simbolico. Il suo riflesso argenteo, visibile anche di notte, è considerato sacro dagli elfi, che lo venerano come uno specchio tra i mondi: non solo tra Elvandar e Xiltyrr, ma tra passato e presente, tra la materia e lo spirito.
La sorgente del Nerulon è un enigma che da millenni ossessiona esploratori, arcanisti e profeti. Si dice che nasca nelle profondità del Vuoto, in una regione tanto arcana quanto letale. Le spedizioni inviate per localizzare il suo punto d’origine sono state molte, ma poche hanno fatto ritorno, e ancora meno sono riuscite a riportare informazioni coerenti. Alcuni parlano di un lago di cristallo nero nascosto in una grotta senza luce, altri di una cascata inversa che precipita dal cielo stesso in un cratere vivente. Ma nessuna di queste teorie ha mai potuto essere confermata. L’origine del Nerulon resta celata dietro veli di magia, silenzio e morte.
In compenso, la foce del Nerulon è visibile e imponente: si riversa nel mare a nord-est in una vasta insenatura naturale dalla forma a V, che si estende per centinaia di chilometri. Questo delta, paludoso e brulicante di vita, è un intreccio di canali, lagune e isolotti mobili, in costante mutamento. La regione è difficile da navigare ma ricca di risorse: pesci rari, piante medicinali e materiali alchemici si raccolgono qui in abbondanza, e numerosi villaggi fluviali vivono in simbiosi con l'acqua. Gli elfi ritengono che la foce sia un luogo liminale, dove i sogni dei vivi si mescolano con i sussurri degli spiriti dell’acqua, e la chiamano Naelenn Faelvor, “la Bocca dei Canti Silenziosi”.
Nel suo lungo tragitto, il Nerulon tocca innumerevoli biomi: dalle selve pluviali ai boschi temperati, dalle pianure erbose alle regioni paludose. Ogni popolazione che vive lungo le sue sponde ha sviluppato riti, leggende e linguaggi propri per riferirsi al fiume. Per i contadini è il padre dell’abbondanza. Per gli studiosi, la vena che conserva la memoria delle ere. Per i popoli nomadi, una via di pellegrinaggio. Per tutti, è una presenza viva, antica quanto il tempo, che scorre non solo sulla terra, ma attraverso la storia e la coscienza stessa di Nexia.
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