Dorsale di Larethil

La Dorsale di Larethil si staglia come una cicatrice maestosa sulla superficie di Erunia, estendendosi per oltre seimila chilometri da nord a sud, un baluardo naturale che divide i regni rigogliosi e spirituali di Elvandar a est dalle terre più feroci e minerarie dell’Orvelkar a ovest. Le sue cime frastagliate, molte delle quali superano i quattromila metri di altitudine, sono perennemente avvolte da nebbie d’alta quota e battute da venti gelidi provenienti dalle Valli del Gelo settentrionali. Al centro della catena svetta il titanico Kenkadroor, il più alto tra i suoi picchi: uno stratovulcano quiescente, venerato da alcune popolazioni come una divinità dormiente e temuto per la sua storia di eruzioni millenarie. I suoi quattro coni vulcanici testimoniano le ere in cui la montagna esplose con violenza, alterando il clima e modellando il paesaggio circostante.

Lungo i fianchi della dorsale, si sviluppano ambienti eterogenei che variano dalle foreste alpine ricche di licheni incantati, ai dirupi rocciosi dove solo le capre grigie di Larethil riescono a muoversi. Verso ovest, le montagne si fanno più scabre e selvagge, mentre sul versante orientale, la vegetazione delle pendici diventa gradualmente parte della grande Foresta di Larethil, fondendosi con il mondo elfico in un mosaico di biomi incantati e spiritualità naturale. Sorgenti di acque termali, grotte brulicanti di cristalli magici, e passaggi carsici che si perdono nelle profondità del mondo sono numerosi in questa catena, e molti di questi sono ritenuti luoghi sacri dai druidi o portali nascosti da arcanisti e studiosi delle vie elementali.

Al sud, la Dorsale incontra un’altra imponente struttura geologica: la Catena del Colosso. Sebbene visivamente possano sembrare un unico blocco montuoso, esse sono separate dal Valico di Flaxoris, una vasta piana di oltre 150 chilometri modellata da ere di erosione eolica e idrica. Il Valico, con i suoi rilievi arrotondati e l’altitudine moderata che raramente supera i cinquecento metri, funge da passaggio naturale tra est e ovest, ed è l’unico corridoio terrestre di una certa ampiezza che consente il transito commerciale, militare o migratorio tra Elvandar e l’Orvelkar.

Culturalmente, la Dorsale è terra di confine e di mistero, luogo dove bande di fuorilegge trovano rifugio tra burroni dimenticati e dove i monaci eremiti delle correnti spirituali più antiche costruiscono eremi di pietra sulle creste, nella speranza di ascoltare i sussurri del mondo. Si dice che creature antiche, dimenticate dalla storia, dimorino tra i ghiacciai perenni e che i draghi delle ere primordiali abbiano lasciato i loro nidi in alcune cavità montane, sorvegliate oggi da spiriti elementali ostili o protettori.

Nonostante la sua imponenza, la Dorsale di Larethil non è completamente invalicabile. Esistono antichi sentieri, percorsi noti solo ai montanari, ai druidi o agli spettri della montagna, che collegano i due subcontinenti in modo più rischioso ma anche più rapido. Alcuni di questi percorsi sono infestati da predatori magici o da bande di creature montane come i Morgrukh, giganti delle vette dal volto roccioso, mentre altri sono protetti da accordi spirituali con i Veggenti del Vento o altri ordini del cielo.

Nel cuore stesso di Nexia, la Dorsale di Larethil rappresenta una barriera, un custode e un ponte, una cicatrice viva della geologia e della magia del mondo, che separa e collega, che isola e protegge, e che conserva nei suoi anfratti segreti che nessuna civiltà ha ancora del tutto osato decifrare.

Tipo
Mountain Range
Luogo sotto


Cover image: by Chris Cold

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