Monti Briar

I Monti Briar si estendono per circa 1500 chilometri nella regione meridionale del subcontinente di Elvandar, formando un lungo e tortuoso corridoio montuoso che separa i territori rigogliosi degli elfi dalla vasta e instabile regione del Vestibolo. Si diramano dalla porzione più meridionale della Dorsale di Larethil, degradando gradualmente in altitudine fino a trasformarsi in rilievi collinari ondulati e frastagliati, spesso coperti da nebbie persistenti che sembrano trattenere i segreti di epoche antiche.

A nord, le pendici dei Briar vengono lentamente inghiottite dalla massa verde e umida della Foresta di Tel’Aran, che si aggrappa ai versanti con le sue felci giganti, rampicanti e liane semi-senzienti. Qui la vegetazione è fitta, ricca e vitale, e i monti diventano parte integrante dell’ecosistema della foresta, offrendo rifugi inaccessibili a molte specie rare di flora e fauna, oltre a grotte e anfratti utilizzati da eremiti, cacciatori e predatori magici.

Ma è il volto meridionale dei Monti Briar, quello che si affaccia direttamente verso il Vuoto, a distinguerli come un luogo singolare e inquietante. Su questo lato, i monti mutano completamente d’aspetto: la vegetazione scompare quasi del tutto, lasciando spazio a rocce scure, frastagliate, che si spezzano in formazioni taglienti come lame. La pietra assume tonalità tra il ferro annerito e il blu opaco, come se fosse stata fusa e ricomposta da un calore arcano e dimenticato. La terra è sterile, i venti soffiano forti e carichi di elettricità statica, e nessun animale o pianta sembra voler mettere radici in questa parte dei Briar. Gli studiosi hanno spesso associato questo fenomeno alla vicinanza col Vuoto, ipotizzando che energie primordiali o influssi residui dell’evento che ha distrutto Nexuria abbiano corrotto e deformato questa sezione della catena.

Le leggende locali raccontano che le rocce scure della faccia meridionale dei Briar “bevono la luce” e che alcune notti le ombre si allungano più del dovuto. Avventurieri e ricercatori riferiscono talvolta di voci sussurrate nel vento, di visioni effimere che emergono dalle fenditure nella roccia, o di presenze senza forma che osservano silenziosamente da lontano.

Nonostante ciò, i Monti Briar continuano a fungere da linea di confine naturale, una sorta di barriera viva tra le terre civilizzate di Elvandar e la zona franca e caotica del Vestibolo. I sentieri che li attraversano sono pochi, e ancor meno sono quelli realmente tracciati. La maggior parte delle carovane e dei viaggiatori preferisce aggirare i Briar lungo le strade settentrionali che costeggiano il fiume Naesala, piuttosto che rischiare le creste nebbiose e le valli oscure che si addentrano nel cuore del sud.

Così i Monti Briar restano un baluardo misterioso e silente, un confine che non solo divide geografie e nazioni, ma anche mondi, memorie e dimensioni. Un luogo dove il peso del passato è inciso nella pietra stessa e dove la natura sembra esitare, incerta se abbandonare quei monti o tentare ancora di reclamarli.

Tipo
Mountain Range


Cover image: by Chris Cold

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