Krelmath

Krelmath, conosciuta anche come la Tana dei Nani, si presenta come un bastione severo e compatto aggrappato alle pendici rocciose orientali della Catena del Colosso, nel cuore occidentale del Vestibolo. L’intera città si trova a circa 700 metri d’altitudine, immersa in un clima rigido e montano, circondata da boschi di conifere scure e distese di roccia ferrosa.

Con i suoi circa seimila abitanti, rappresenta il terzo insediamento per grandezza del Vestibolo, ma è probabilmente il più industrioso e rumoroso: i canti dei martelli, i colpi dei picconi e i suoni ritmici delle carrucole sono il battito vitale di Krelmath. La comunità nanica, che costituisce più della metà della popolazione, domina la scena sociale e produttiva. Sono loro i padroni delle miniere scavate nella pietra viva, i custodi dei tunnel antichi, i forgiatori instancabili delle fonderie che bruciano giorno e notte.

Il cuore di Krelmath è un labirinto di scalinate, cunicoli, balconate e ponti sospesi che uniscono case e botteghe costruite in parte nella roccia e in parte fuori da essa. La pietra dominante, scura e porosa, è la stessa utilizzata per costruire le possenti mura nere che circondano la città: un’imponente cinta difensiva la cui origine è oggetto di controversie. Alcuni studiosi sostengono che siano state erette dai primi coloni nanici, ma i più superstiziosi narrano che le Mura di Krelmath siano state costruite dai Nexuriani, con tecniche dimenticate e un sapere che si è perso insieme alla loro civiltà. Le incisioni scolpite lungo i basamenti, che sembrano brillare di riflessi argentei sotto la luce lunare, alimentano queste leggende.

La Soglia dell’Insondabile mantiene una piccola succursale al centro della città, ospitata in un edificio massiccio a forma ottagonale, che si affaccia sulla Piazza della Pietra Fonda. Da qui partono spedizioni verso i livelli più profondi delle miniere e verso il limitare del Vuoto, spesso in cerca di tracce antiche o per investigare distorsioni magiche rilevate nel sottosuolo. La convivenza tra la Soglia e i clan nanici non è sempre facile: i nani mal sopportano la presenza di estranei nei loro tunnel, ma riconoscono il valore strategico e difensivo di collaborare con gli esploratori della gilda.

Krelmath è una città dove ogni cosa si misura in carati, minerali e sudore. I clan nanici dominano la politica interna con un Concilio della Roccia, un’assemblea composta dai capifamiglia dei clan più influenti. Sebbene la città non aderisca a una struttura monarchica né repubblicana, ogni decisione importante deve passare dal voto di questo consiglio. Al di fuori di questo sistema, altre razze – umani, mezzelfi, goblin civilizzati e gnomi – vivono nelle zone periferiche o nei livelli inferiori, spesso impiegati come artigiani, carovanieri o operai.

Nonostante l’asprezza della vita, Krelmath è anche un luogo di fierezza culturale e religiosa. I nani venerano soprattutto Zhagrash, il dio della Forgia e della Resistenza, e ogni mese celebrano il Martello Nero, una festività con banchetti, canti gutturali e sfide di forza o abilità tra clan rivali.

Chi attraversa i cancelli di Krelmath, sotto lo sguardo severo delle statue nere dei Protettori Antichi, entra in un mondo dove la roccia domina sull’acqua, dove il passato si nasconde sotto i piedi e dove la fatica non è solo un dovere… ma un onore.

Tipo
Town
Luogo sotto


Cover image: by Chris Cold

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