La situazione degli incubi peggiora ogni giorno che passa. I minatori iniziano a rotazione ad essere colpiti da crisi di incubi e terrori notturni. Per ora, d'accordo con Indiana, il gruppo non rivela nulla di quanto sanno ed hanno scoperto sulla precedente spedizione e sulla strana malattia che colpì i tre cavalieri. Sarah continua a preparare decotti e medicine per cercare di dare notti senza sogni ai minatori. Anche i protagonisti sono colpiti da queste visioni notturne: Erevard ed Aedan hanno sogni terribili, incubi spaventosi dove vengono messi di fronte alle proprie fragilità e debolezze. Insieme a Thalya provano a confrontarsi nuovamente con Indiana per capire se potesse esserci un legame con la statua ma il nano assicura che non percepisce nessuna forza arcana provenire dalla pietra. Il trio decide di monitorare e cercare di trovare un elemento comune fra le persone colpite per tentare di fermare il fenomeno. L'unica consolazione è che al momento la malattia sembra essersi fermata a questo stadio, senza andare oltre. Questo potrebbe suggerire un male diverso da quello degli anni precedenti, poiché in quel caso il decorso fu molto più rapido. Nel frattempo Aedan prosegue nell'esplorazione dell'Underdark. Questa volta si lancia molto in profondità, arrivando a perdersi nelle viscere della terra. Arrivato in un grande spazio sotterraneo, illuminato da strani muschi e cristalli, si imbatte in una caverna dall'aspetto "artificiale", come se fosse stata scavata. Esplorandola si ritrova in una specie di laboratorio alieno, controllato un paio di strani umanoidi fungini che sembrano interessarsi a lui solo se prova a mettere le mani su qualcosa. La situazione chiamerebbe prudenza ma la curiosità di Aedan ha la meglio e ruba alcuni ingredienti alchemici ed una pozione. I due guardiani non gradiscono il furto e attaccano, venendo però rapidamente sconfitti. Aedan prosegue nell'esplorazione notando che da uno dei corpi si è staccato un altro essere, un organismo più piccolo ma che probabilmente controllava il corpo fungino come un guscio. Inizia un nuovo scontro, questa volta molto più impegnativo, poiché Aedan ed Evolet sono presi di sorpresa da una seconda di queste creature che era riuscita ad avvicinarsi non vista. Un po' allo stremo, Aedan riesce ad avere la meglio sulle strane creature si lancia verso l'uscita, solo per incappare nel padrone di casa: un mostro orrendo, alieno ed indescrivibile che blocca Aedan grazie ai suoi poteri psionici e poi inizia a scandagliargli la mente. Quando Aedan riprendere conoscenza, si ritrova all'ingresso dell'Underdark, senza diverse delle sue frecce, senza alcun ricordo di quanto accaduto ma conservando nel suo zaino quanto ancora aveva raccolto. Aedan cerca di confrontarsi con Zavic per capire cosa potrebbe essergli accaduto, entrambi concordano in un'amnesia e cercano di elaborare qualche congettura ma senza arrivare a nulla. Il Barone, inoltre non demorde nei suoi sospetti su Sarah e la interroga nuovamente, in particolare sulla natura dei decotti i quali però risultano essere esattamente quanto da lei raccontato, ovvero un combinazione di droghe in quantità tali da garantire il sonno. Senza avere altri elementi, se non l'intuito, il Barone De Rideaux ordina la sospensione delle cura, con sgomento di Sarah la quale riferisce di questa decisione ad Erevard, sottolineando la scelleratezza del suo compagno. Erevard e Sarah nel frattempo si riavvicinano, passando un po' di tempo assieme. Zavic propone il suo piano ai compagni ma non sono concordi; Eravard dal canto suo propone a Thalya, Aedan e Sarah di cercare di entrare in trance e di comunicare con l'entità che potrebbe stare causando gli incubi. Thalya proverà ad entrare nel sogno di Erevard per guidarlo ed aiutarlo. Zavic viene escluso poiché viene considerato troppo paranoico e poco collaborativo in questo periodo ed il resto gruppo vuole agire di testa sua. La gita onirica ha l'effetto sperato ed Eravard stabilisce un contatto con una misteriosa entità ma prima di poter comunicare tutti e tre si svegliano e Sarah non è più con loro. Il trio corre in infermeria dove Sarah svela le sue carte, trasformandosi in una terribile Strega della Notte e dando un senso agli incubi delle settimane passate. Inizia subito lo scontro ma la Strega e potente ed i personaggi allo stremo delle forze. Il primo a cadere è Erevard, ma Aedan riesce a mandare Evolet a chiedere aiuto a Zavic che si precipita in infermeria suonando la carica. Arrivato sul posto, non fa in tempo a salvare Thalya che viene sgozzata dalla megera. I due incalzano il mostro cercando al contempo di salvare i loro compagni, mentre dopo pochi istanti giungono sul posto i mercenari di Zavic. La megera è ferita ed accerchiata e tenta di parlamentare, barattando l'anima di Sarah con la sua vita. Zavic cerca di imporsi su di lei per farla arrendere in modo incondizionato e la strega tenta il tutto per tutto... ma non ce l'avrebbe fatta se Erevard non le avesse permesso di fuggire, chiedendo in cambio l'anima della giovane infermiera. Gaston, riesce a dare un ultimo colpo alla creature prima di vederla sparire nel piano etero, ma non ci sono dubbi: la strega è viva. Erevard sente sulle spalle il peso del patto stretto con la creature infernale, un peso però reso più leggero dalla vista di Sarah che lentamente si rialza...
Il gruppo si ritrova, il giorno seguente, presso la Volta di Pietra, per organizzare la partenza. Sarà presente anche Ylva che ha recuperato un nuovo equipaggio negli scorsi giorni. Insieme ad Indiana elaborano un piano d'azione per il lavoro al Torrione e mandano uno dei minatori in avanscoperta per sondare la situazione. Nel frattempo il gruppo si organizza per la partenza: presso la Torre Arcana viene fatta incetta di pozioni, mentre al Sestiere Militare, Zavic recluta alcuni mercenari di un gruppo chiamato Armata dei Falchi. A loro si unirà, come scorta personale di Thalya, anche il cavaliere Aethel Bannerspear. Completati i preparativi, la compagnia si mette in viaggio con la Lerna verso il torrione. Arrivati nei pressi del Torrione viene eretto il campo base, circondato da una palizzata di legno con alcune postazioni di vedetta. Zavic organizza i mercenari ed i marinai di Ylva sulla terraferma per fare dei turni di guardia, mentre Indiana si occupa di organizzare gli scavi. Durante i primi giorni Erevard assiste le infermiere del campo, Aedan esplora le gallerie sotto il Torrione, Zavic aiuta nei turni di guardia mentre Thalya studia le antiche profezie e la storia dei Danan. Dopo circa una settimana, Indiana rivela lo stato di avanzamento dei lavori: la parte superiore della statua è stata scoperta con alcune informazioni interessanti. In primis rappresenta un essere umano, presumibilmente un Danan. E' molto somigliante a Gael Salmidan ma non sembra essere esattamente lui, oltre a mancare alcuni elementi tipici della rappresentazione della divinità dell'Aethelmark come ad esempio il martello da guerra. Tra le varie ipotesi c'è che potrebbe trattarsi di una rappresentazione primitiva del dio oppure di un suo parente o anche essere semplicemente un altro Danan, seppure di grande importanza viste le dimensioni della statua. Inoltre la roccia di cui la statua è composta è di particolare interesse per Indiana, poiché la statua sembra essersi conservata ben oltre la perfezione. Alcuni test hanno fatto emergere che la roccia è quasi indistruttibile e sembra non essere scalfita in alcun modo dal tempo. Fatti altri test e studi da parte dei giocatori i lavori riprendono. Nel frattempo, Erevard stringe amicizia con Sarah, una delle infermiere del campo. La giovane sembra essere molto interessata non solamente ad Erevard ma anche alla Chiesa ed alla sua filosofia di vita. I due sembrano mostrare un interesse reciproco, che una volta rivelato ha generato un certo imbarazzo e gelo tra i due. Situazione che è andata peggiorando con l'intervento di Zavic, il quale ha notato l'avvicinamento fra i due ed ha preso da parte Sarah per minacciarla di allontanarsi da Erevard, sospettando in lei secondi fini. Aedan continua ad esplorare i tunnel al di sotto del Torrione, spingendosi sempre più in profondità, arrivando a trovare un possibile ingresso per l'Underdark. Thalya infine viene ammonita da Aethel Bannerspear su Erevard ed in generale la Chiesa della Stella di Sangue. Il cavaliere rivela la sua storia e della tragica morte dello zio, allegando il referto medico che racconto del decesso di Sir Pelleas e Sir Yvain concludendo che Sir Galvano deve essere morto dello stesso male nelle mani di Madre Socorro ma che lei non ha mai voluto far luce sul mistero di questa malattia e anzi, Aethel sospetta che la donna abbia lasciato morire il giovane Galvano nel nome della sua folle religione. Il gruppo decide quindi di unire le informazioni acquisite e tirare le somme: proprio quando sembra che gli scavi procedano senza ostacoli, due minatori vengono portati in infermeria, accusando di avere difficoltà a dormire...
Il gruppo riprende fiato dopo aver visto Skarfang scomparire di fronte ai loro occhi. Aedan lega immediatamente uno dei due bugbear rimasti, mentre Zavic stramazza al suolo, essendosi esaurito l'effetto della magia di Erevard. Il chierico presta subito soccorso al Bardo che viene subito stabilizzato. Thalya si lancia contro il Bugbear e lo carbonizza vivo usando i suoi incantesimi. Indiana nel frattempo si riprende e racconta quanto accaduta la notte precedente. Il gruppo decide quindi di riposare qualche minuti per far riprendere Zavic, mentre Erevard interroga il prigioniero e Evolet fa la guardia. L'interrogatorio non produce quanto sperato ed una volta rimesso in piedi il bardo, il gruppo decide di partire alla volta dell'uscita delle fogne. Avvisati da Evolet di una presenza di fronte a loro, decidono di accelerare il passo, vendo presi in una manovra a tenaglia da ciò che rimane del gruppo di Skarfang. Provati dagli scontri precedenti, Aedan ed Evolet vengono presi di mira dai primi attacchi, essendo andati in avanscoperta, e cadono a terra privi di sensi. A dar loro man forte questa volta è proprio Indiana che sfodera capacità magiche. Concluso lo scontro, la banda è completamente abbattuta, compreso il prigioniero Bugbear che aveva approfittato del parapiglia per provare a liberarsi. Tornati in superficie, il gruppo si concede qualche ora di riposo prima del Consiglio Cittadino. Alla seduta è presente il Consiglio al gran completo. Thalya intercede con il Balivo per far partecipare anche gli altri alla seduta, che normalmente si tiene a porte chiuse. Contrariamente alle macchinazioni di Zavic, Indiana non si pone in modo conciliatore ed anzi rincara la dose delle minacce di scioperi tirando in mezzo proprio il Barone de Rideaux, dichiarando che è stato proprio lui a finanziare le future operazioni della Gilda. I consiglieri sono chiaramente sorpresi dall'ultima dichiarazione, quando non furibondi come Lord Dornvell. Viene data a Zavic la possibilità di spiegarsi ma il suo discorso non è dei più convincenti. In conclusione viene lasciata la parola a Thalya, la quale cerca di mediare chiedendo ad Indiana di spiegare le sue ragioni senza passare attraverso minacce e ricatti. Le votazioni rivelano l'effetto di quanto detto alla seduta: la maggioranza dei Consiglieri approva la Gilda, probabilmente per evitare ulteriori problemi e vedere distrutte le proprie ricchezze. Indiana è al settimo cielo e da appuntamento al gruppo alla sera alla Volta di Pietra per festeggiare ed il giorno dopo per iniziare i preparativi per la partenza. Aedan ed Erevard tornano al Tempio di Bahamut dove Anachtyr accetta di usare l'Incensiere degli Elementali dell'Aria per rivelare ciò che cela l'amuleto di Aedan: un elementale dell'aria intelligente e che assume, per qualche misteriosa ragione, la forma di un drago. L'essere non ha memoria di ciò che era o nemmeno del suo nome. Il chierico di Bahamut investe quindi Aedan, per conto del Drago di Platino, della responsabilità di aiutare la creatura a ritrovare se stessa. Zavic e Thalya si recano invece alla Loggia dei Cavalieri ed incontrano il Generale Boros Haldrake per chiedere l'aiuto delle Lance d'Argento e di altri soldati dell'esercito per la missione di scavo.
Zavic e Thalya, dopo aver realizzato che Indiana potrebbe essere trasportato via da un momento all'altra dal potente bastone magico di Skarfang e che quindi devono agire in fretta. Lasciano disposizioni al balivo Dorian Whitestone su come coordinare la guardia cittadina e poi si recano rapidamente alla Loggia dei Cavalieri dove riescono reclutare rapidamente un gruppo di tre cavalieri che si lanciano con loro nel sistema fognario alla ricerca dei loro compagni, di Indiana e di Skarfang. Sotto la città, Erevard e Aedan sono chiusi da una manovra a tenaglia da una parte del gruppo di pelle verde che Skarfang si è portato dietro per il rapimento: i due riescono a rallentare i nemici quanto basta grazie ad un muro di nebbia e sfruttando trappole ed il terreno a loro vantaggio ed hanno la meglio. I due decidono, dopo lo scontro, di riposare nuovamente ed Aedan ne approfitta per raccogliere materiali alchimici ed alcune parti delle armature di Bugbear ed Orchi. Entrati nelle fogne, Thalya e Zavic notano subito una porta chiusa da un Glifo di Protezione. La maga non riesce a capire quale sia la magia che sigilla il portale ma decidono comunque di provare a forzarlo, pensando che Skarfang si nasconda li dietro. I cavalieri si offrono di mettersi di fronte alla porta e di provare ad aprirla insieme a Zavic, affinché Thalya non si faccia male. L'idea si rivelerà vincente poiché il glifo si attiva lanciando un Cono di Freddo: un potente incantesimo che, sebbene indebolito dal tempo, uccide all'istante i tre cavalieri e riduce Zavic in fin di vita. La Sala dietro la porta di pietra si rivela essere un vecchio magazzino di contrabbandieri, a sua volta alloggiato in un'antica cripta del vecchio regno di Kaldros. All'interno del sarcofago di pietra vengono ritrovati un mantello magico, una bacchetta magica anch'essa, una boccetta con un misterioso liquido trasparente ed alcune monete d'oro. La confusione della trappola attira l'attenzione di Erevard ed Aedan che seguendo la fonte del rumore si ricongiungono con il bardo e la maga. Dopo un altro riposo breve, il gruppo riunito si rimette alla ricerca di Indiana e ripercorrendo le tracce rinvenute nel corridoio inziale, cercando questa volta di non farsi notare, il gruppo arriva in una stanza dove si trovano Skarfang, due Bugbear, uno Squig ma soprattutto Indiana ed il suo procione Fedex. Lo scontro sembra volgere inizialmente a vantaggio della Tribù di Picco Tempesta: Zavic viene maciullato dallo Squig, Thalya viene colpita da un incantesimo del goblin rimanendo gravemente ferita, mentre Aedan ed Erevard non riescono ad essere incisivi. Un momento dopo, Skarfang apre il portale ed uno dei Bugbear sta portando Indiana con se dall'altra parte. La situazione è disperata ma gli eroi recuperano lo spirito e reagiscono: Skarfang viene messo K.O da Aedan, Thalya con un atto di coraggio si lancia verso il Bugbear che sta portando indiana riuscendo a spingerlo lontano dal portale con un incantesimo. Lo Squig percependo il padrone in pericolo, si lancia su di lui e lo raccoglie nella sua grande bocca. Dall'altra parte del portale si materializza una figura: Alvin. Erevard riesci a rianimare Zavic e si lancia sullo Squig per cercare di trattenerlo, mentre con un ultimo sforzo di volontà, Zavic addormenta i due Bugbear e lo Squig. La situazione è tesa, la prossima mossa sarà decisiva: sfortunatamente Alvin riesce a dare lo strattone decisivo alla bestia che attraversa il portale con Skarfang nella bocca. Subito dopo la fenditura si chiude. Tuttavia non tutto è stato vano, anzi: Indiana è vivo ed è stato trovato ed i due Bugbear sono ancora sotto l'effetto dell'incantesimo di sonno del Bardo, pronti per essere uccisi o interrogati.
I personaggi vengono scortati per le vie di Kalmere da Aethel Bannerspear e dal suo gruppo di cavalieri. Durante il tragitto, Eravard e Zavic notano alcuni manifesti della Gilda dei Minatori che invitano alla mobilitazione generale per la giornata di oggi al fine di far sentire la propria voce al consiglio cittadino del giorno dopo (23 Aprile E.C.). Thalya percepisce nell'aria che qualcosa sta per accadere, il comportamento delle persone è agitato e frenetico, quasi elettrico. Usciti da un vicolo, il gruppo si riversa nella via principale del Sestiere Mercantile che è stranamente deserta, fatta eccezione per una carrozza. Prima di rendersi conto di cosa stava per accadere, un gruppo di manifestanti esce dai vicoli e dalle strade secondarie, iniziando a chiudere il gruppo e la carrozza che ormai li aveva raggiunti. La folla è guidata da Indiana Stonevault, leader della Gilda del Minatori, il quale sembra essere impaziente di parlare con la persona seduta dentro la carrozza. Aethel ed i suoi cavalieri si pongono a difesa della carrozza e di Lady Thalya, mentre Zavic si fa avanti per parlare con il Nano il quale spiega subito le condizioni in cui versano i minatori di Lord Dornvell e di come costui impedisca ai suoi servi di aggregarsi alla Gilda per avere più diritti. Indiana voleva un colloquio privato prima del consiglio cittadino per evitare problemi in riunione ma il nobile aveva sempre schivato il suo invito. Erevard ed Aedan non amano quanto Indiana ha da dire su Lord Dornvell e si avvicinano al cocchio con l'intento di far scendere Lord Althric con la forza; l'intervento di Thalya e Zavic calma la situazione e la giovane Lady di Kaldros viene invitata a salire per conferire con il nobilomo. I due si scambiano qualche parola ma onde evitare che la situazione degeneri, Thalya spinge Lord Dornvell a scendere ed inizia lo scambio con Indiana Stonevault che però andrà a concludersi molto rapidamente, tra insulti e minacce e senza che si sia raggiunto nulla. Il gruppo quindi prosegue verso la fortezza d'Argento dove vengono accolti da Fiona Mackall e Garrett Mackall, poiché il Duca ha dovuto accogliere un ospite di grande riguardo e quindi non potrà presenziare alla riunione. Zavic espone il motivo del loro viaggio ma sarà l'intervento di Erevard, e la sua appartenenza alla Chiesa della Stella di Sangue, a far passare il figlio del Duca di Kaldros dalla loro parte ed a concedere loro i permessi per gli scavi. Terminato l'incontro, i protagonisti vengono portati in un cortile dove si trovano il Duca con un uomo misterioso: alto, slanciato, biondo e dall'età imprecisata. E' il Drago Sildrúin, giunto a Kalmere per la presentazione formale a Thalya prima del fidanzamento e delle nozze. Nel mentre che tutti stanno parlando, Thalya compie un viaggio astrale senza volerlo, trovandosi faccia a faccia con la misteriosa figura dei sogni, la donna dalla pelle blu e quattro braccia. La donna misteriosa rivela a Thalya di essere stata un'agente del fato, di essere stata La Papessa, La sposa, colei che ha rivelato le verità nascoste e che ora questo compito passa a lei ed ai suoi compagni. Terminata la visione, il gruppo si separa dalla famiglia di Makcall e torna verso i Sestieri bassi di Kalmere per preparasi a reclutare i minatori. Zavic si reca alla Torre Arcana e recupera una pergamena gemella di messaggio mandata da Carven. Invece Aedan si reca al tempio di Bahamut dove incontra l'accolito Anachtyr, il quale aiuta il dragonoide a comprendere la natura del suo amuleto: per completare il rituale è necessario recuperare un incensiere che è andata perduta nella precedente missione di scavo e che Aedan aveva già fortuitamente ritrovato. L'aasimar ringrazia Aedan ma sente che la sua anima non è ancora votata completamente alla giustizia, un peccato del passato appesantisce il suo spirito: quando avrà alleggerito l'animo da questo fardello, Anachtyr userà i suoi poteri per svelare la verità sull'amuleto.
Terminato lo scontro, il gruppo tira un attimo il fiato ed inizia l'inevitabile conta dei morti: 8 persone sono morte, due sono pietrificate. Fra i morti c'è anche il figlio di Ylva, Stellan Dragomir. Ylva fa proseguire la navigazione ancora per qualche miglio, fino a giungere nei pressi di un isolotto dove vengono officiate le esequie funebri. Completato il rito, la Lerna riprende la navigazione: i personaggi sono temporaneamente reclutati come mozzi ed aiutano a pulire il ponte dopo la battaglie e aiutano l'equipaggio a tenere la nave fino all'attracco di Kalmere. Poco prima dell'attracco, Erevard, Zavic, Thalya ed Aedan cercano di fare il punto di quanto accaduto, in particolare cercando di capire chi potesse essere Skarfang, il Re sotto la Montagna, chiaramente dotato di potenti poteri magici. Aedan nota anche che il suo amuleto sembra attivarsi e puntare verso la città: notandolo, gli altri chiedono di cosa si tratti: il dragonoide racconta quanto sa di questo manufatto e che è arrivato fin qui seguendone l'influenza. Infine Leonhardt propone a Zavic di accompagnare la moglie ed il figlio verso la capitale dove secondo lui potrebbero essere maggiormente al sicuro, lontani dagli inseguitori che stanno chiaramente bersagliando il gruppo. Zavic accetta ma chiede di essere unito formalmente in matrimonio con Bryndis. Erevard celebra le nozze tra i due e subito dopo il Barone De Rideaux annuncia il nome del suo infante: Alaric. La nave arriva in porto a sera inoltrata ed il gruppo si dirige verso la città, arrivando davanti alle Fauci ormai a notte inoltrata. Dopo un breve scambio con una guardia, il gruppo entra in città e si dirige verso la locanda "*Il Sangue di Drago*" per essere alloggiati per la notte. Lungo la via si imbattono in Mike, un avventore ubriaco che parla con Erevard, riconoscendone i simboli religiosi e dicendogli che una comunità della sua chiesa è presente in città. Arrivati alla locanda, Zavic scopre che Carven ha riservato loro una stanza. Prima di salire, Aedan decide di farsi un giro in città e la colonna lo porta verso la Terrazza del Tempio, dove scorge il Tempio di Bahamut. L'accesso al momento è interdetto ma sarà possibile recarsi a pregare l'indomani mattina. In stanza invece, i tre sono sorpresi dall'arrivo della proiezione astrale di Carven, il quale racconta di alcuni gravi fatti avvenuti quella mattina stessa alla capitale: un attentato ai danni di Beorn Thornhelm, il capo della chiesa di Gael Salmidan, che ha coinvolto il Re, Steven Skellen ed il Cardinale Anthoros del Vehr. Non ci sono stati feriti gravi ma gli attentatori non sono stati catturati. Carven è preoccupato e vuole che questa storia venga trattata con la massima discrezione e suggerisce di proseguire la missione archeologica usandola come scusa per scoprire come mai qualcuno vuole impedire al re di compiere il suo volere. Ragionando il gruppo ci vede un collegamento con il gruppo dei Taglialingua, da qui Carven rinnova l'invito a proseguire nella missione. In conclusione, sempre Carven da ulteriori libertà e potere a Zavic per la sua missione diplomatica e gli comunica che presso la Torre Arcana ha lasciato un oggetto per Zavic che dovrebbe permettere una comunicazione più rapida e sicura fra i due. Il mattino dopo, quando i personaggi escono dalla locanda, trovano un drappello di cavalieri, guidati da Sir Aethel Bannerspear che hanno il compito di guidare Thalya ed il suo seguito a palazzo.
I personaggi si risvegliarono al Tempio di Genessia, riprendendosi dalle fatiche dello scontro del giorno precedente. Mentre Erevard dormiva ancora, l’uovo di dracnide custodito da Aedan si schiuse, dando alla luce Evolet, una piccola dracnide dalle scaglie blu. Nonostante la sua nascita recente, la creatura si dimostrò straordinariamente intelligente, capace di parlare e portatrice di frammenti di memoria ancestrale della sua specie, estinta millenni addietro. Poco dopo, Thalendra portò cibo e ristoro agli ospiti del Tempio e propose una divinazione per rintracciare Alvin, l’uomo misterioso che aveva attaccato il villaggio. Il rituale mostrò un paesaggio desolato di terra rossa e nera, alberi contorti e un cielo innaturalmente vicino, come se l’osservatore fosse sospeso nello spazio su un lembo di terra. Al risveglio di Erevard, il gruppo fu convocato davanti al Consiglio cittadino. La prima questione riguardava il figlio di Bryndis, una contadina che aveva dato alla luce un Tiefling. Il balivo Oswin Redbrook e Baldric il Rosso, custode del presidio di Gael Salmidan, chiedevano l’allontanamento o persino la morte di madre e figlio, mentre Thalendra e il Ylva Dragomir si opponevano fermamente. A risolvere la disputa fu Zavic, che dichiarò la sua intenzione di sposare Bryndis e adottare il bambino, garantendogli la protezione della sua casata e annunciando che lo avrebbe fatto crescere nella capitale. Il secondo punto fu introdotto dal duca Percival Ironwood, che presentò una missiva del re Aldred Danwulf II: in vista della prossima Festa della Fiamma Purificatrice, il sovrano intendeva recuperare un antico menhir Danan dal torrione di Kaldros, nell’altopiano omonimo, per offrirlo come dono di riconciliazione al tempio e sanare le fratture con la nobiltà dopo la Guerra delle Due Corone. Sebbene inizialmente la missione dovesse essere affidata a una squadra di fiducia della corona, fu Carven Blackwater a convincere il re ad assegnarla a Zavic e al suo gruppo. Non tutti accolsero l’incarico con entusiasmo. Erevard dubitava della correttezza spirituale di rimuovere un oggetto sacro dal suo sito, mentre Zavic temeva che il duca di Kaldros interpretasse l’operazione come un’ingerenza nei suoi territori. Percival rassicurò il primo spiegando che si trattava di un recupero archeologico, non della profanazione di un tempio, e al tempo stesso confermò al secondo che la missione richiedeva le sue doti diplomatiche, soprattutto perché la figlia del duca avrebbe viaggiato con loro e avrebbe potuto intercedere presso il padre. Erevard, tuttavia, non poté scrollarsi di dosso il timore che nel sito fosse presente un’entità che sarebbe stato pericoloso disturbare. Nonostante i dubbi, il gruppo decise di partire alla volta di Kaldros. Il re mise a disposizione un budget di 15.000 monete d’oro, e la prima decisione pratica riguardò il trasporto. La scelta cadde su Ilva Dragomir, esperta di navigazione fluviale e proprietaria di una nave in grado di trasportare anche un massiccio menhir. Dopo una trattativa, l’accordo venne fissato a 2.500 monete d’oro. Nei tre giorni successivi i personaggi curarono i propri preparativi: Zavic scrisse a Carven Blackwater chiedendo consiglio sulla solidità diplomatica dell’impresa e indagando sull’identità dei consiglieri del re; Thalya inviò una lettera al fratello Garrett per introdurre la questione presso il padre e per informarsi su Ser Galvano, un cavaliere che quarant’anni prima aveva preso parte a uno scavo simile, senza risultati; Zavic infine decise di portare con sé Bryndis e il piccolo Marcus, ingaggiando Leonhardt come scorta per la famiglia. Il 18 aprile la spedizione salpò dalla capitale a bordo della Lerna, la nuova nave di Ilva. I primi due giorni di navigazione trascorsero senza imprevisti. Leonard ed Erevard passarono gran parte del tempo a prua a scrutare l’orizzonte, senza che nulla turbasse la rotta. Al terzo giorno, però, all’orizzonte comparvero movimenti sospetti lungo la riva: un gruppo di individui stava marciando parallelamente alla nave, anticipandone la rotta. Giunti all’interno del Ducato di Kaldros, la Lerna svoltò un’ansa e si trovò davanti una banda di pelleverde — Goblin, orchi e bugbear — guidati da un Goblin che, amplificando la voce con la magia, si presentò come Skarfang, re della tribù del Picco Tonante e Re sotto la montagna. Intimò al gruppo di non entrare nel suo regno. Erevard replicò a sua volta con voce rimbombante, sostenendo che il dio dei Goblin li avesse mandati. Skarfang reagì mettendo a tacere la sua banda e affermando che Maglubiyet non si sarebbe mai servito di non-Goblin; aggiunse che forze più grandi si opponevano a quel viaggio e che la sola scelta saggia era tornare indietro. La risposta del gruppo fu netta: Erevard lanciò Silenzio sul Goblin, che con gesti rabbiosi ordinò alla sua banda di ritirarsi. Prima di sparire, però, Skarfang usò un oggetto magico e aprì un portale verso una caverna sconosciuta. Dal varco emersero subito orde di Cockatrici, che piombarono sulla nave seminando il caos. Leonhardt mise in salvo Bryndis e Marcus per poi tornare a combattere, mentre il gruppo affrontava con decisione le bestie e l’equipaggio resisteva a fatica. Quando una nuova ondata di Cockatrici trasportò una giara di vetro contenente una massa rossa e pulsante cosparsa di bocche dentate, i personaggi la distrussero prima che cadesse sul ponte, ma la creatura al suo interno si liberò ugualmente. Capace di nuotare, raggiunse la nave e si issò a bordo, emettendo suoni incomprensibili che instillavano confusione e follia. Il gruppo riuscì a concentrare i propri attacchi e ad abbatterla, mentre Leonhardt radunava i superstiti e contribuiva a eliminare le ultime Cockatrici. Alla fine la battaglia fu vinta, ma il prezzo pagato fu altissimo: otto membri dell’equipaggio persero la vita, tra cui il figlio maggiore di Ylva Dragomir.
Il gruppo torna a Glenholme da Kaldros, accolto come eroe. Oltre alle provviste, recuperano informazioni sulla spedizione di Volgrim: il nano era stato autorizzato dal padre dell'attuale Duca a condurre scavi al Torrione, accompagnato da tre cavalieri (Sir Pelleas, Yvain e Galvan). Tuttavia, ufficialmente, la spedizione non portò a nulla e fu interrotta per il richiamo al fronte. A Glenholme, i protagonisti si dedicano a varie attività: Thalya riabbraccia la famiglia. Aedan studia i draghi. Zavic indaga sul culto dei Taglialingua, scoprendo la storia inquietante di un bardo detto il Cardo Rosso. Erevard approfondisce il diario di Volgrim, scoprendo la sua conversione a un culto eretico della Chiesa della Stella di Sangue. L'inverno finisce, e in primavera nasce un bambino da una donna del villaggio, Bryndis: un simbolo di speranza. Oswin organizza una festa per celebrare la bella stagione, la nascita e gli eroi. Prima dell'evento, Thalya ha un sogno profetico: un’eclissi, un’onda d’ombra e una figura femminile con quattro braccia che le chiede di "non spegnere le voci che cantano". Alla festa, il Duca Percival Ironwood arriva per premiare i protagonisti nominandoli Cavalieri del Grifone. Durante il banchetto, varie delegazioni portano le loro richieste. Thalendra chiede al Duca di benedire il neonato durante l’equinozio, ma scopre che Bryndis si è chiusa in casa. Il gruppo scopre che il neonato è diventato un Tiefling. Un cerusico di nome Alvin suggerisce di calmare la madre per riflettere sul da farsi. Oswin e Baldric vogliono allontanare il bambino, mentre Thalendra e i protagonisti vorrebbero proteggerlo. Zavic propone di adottarlo e crescerlo nella capitale. Ma all’improvviso Bryndis grida che il bambino è stato rapito. Alvin è sparito e ci sono tracce nel bosco. Il gruppo lo insegue e lo trova in una radura con alcuni scagnozzi: è un cultista dei Taglialingua. Dopo uno scontro violento, Alvin viene ucciso da Thalya ed Erevard, e il bambino viene salvato.
Il gruppo prosegue il viaggio verso nord, affrontando un clima sempre più rigido. L'inverno ha spinto molti alla disperazione: alcuni abitanti dell’Aethelmark si danno al banditismo. I protagonisti vengono minacciati da uno di questi gruppi, ma li scacciano con fermezza. Di notte, gli stessi banditi attaccano il campo, ma Zavic li individua in tempo: alcuni vengono uccisi, altri risparmiati, comprendendo che agivano per fame, non per malvagità. Attraversando un vallone, il gruppo è colpito da una slavina. Aedan riesce a legare sé, Zavic ed Erevard, salvandoli; Thalya, più indietro, si libera per prima. Aedan rimane sepolto per diversi minuti e rischia l’ipotermia, ma viene salvato. L'incidente rallenta la marcia, ma con fatica raggiungono Kaldros entro i tempi previsti. Nei pressi del Torrione di Kaldros, stanno per avvicinarsi quando un’altra slavina e un terremoto li trascinano nel sottosuolo. Si ritrovano in un sistema di gallerie che conduce a una sala centrale con i resti di un campo abbandonato. Dopo l’esplorazione, capiscono che era un campo allestito dalla Convocazione di Erevard e da cavalieri di Kaldros per una spedizione archeologica o mineraria. Trovano attrezzi da scavo e il diario del defunto Volgrim. Thalya deduce che il campo non è stato abbandonato in fretta, ma deliberatamente. Nel proseguire, incontrano un coboldo addormentato, Grizzt, ex capo del Clan degli Artigli del Gelo, ora esiliato. Chiede aiuto per riprendere il controllo del clan e rivela che i suoi simili custodiscono qualcosa di caro a Varkhalys, un drago bianco. I personaggi vengono condotti nel salone centrale del torrione, cavo all’interno, dove trovano il clan radunato attorno a una scultura di mani giunte, sopra cui è stato costruito un nido per un cucciolo di drago bianco, disperato e piangente. I coboldi tentano di scacciarli, ma Zavic li inganna sostenendo di essere al servizio di Varkhalys e prova a calmare il cucciolo, che sembra essere la causa dell’inverno estremo. I suoi sforzi funzionano solo temporaneamente, finché arriva la dragonessa madre, che punisce i coboldi per aver lasciato avvicinare estranei ma premia il gruppo per aver provato ad aiutare. Dona loro una scaglia dal suo petto, poi prende il cucciolo e vola via. Con i coboldi partiti, la sala resta vuota. Aedan trova un uovo simile al fossile che Oswin gli aveva dato, mentre Erevard esamina la statua: capisce che è ancora sepolta nella roccia e le mani sono solo una parte di qualcosa di molto più grande. Appoggiandovi le sue mani, viene attraversato da un grido spirituale terribile.
Nelle settimane successive, il gruppo si adatta alla vita invernale di Glenholme: Erevard continua lo studio del Danaic e dei miti dei Túatha Dé Danann. Zavic mantiene i contatti con La Mano del Re. Aedan aiuta con le provviste e studia il fossile. Thalya, su consiglio di Thalendra, scopre che il biglietto ricevuto da Oswin è protetto da un incantesimo di Scritto Illusorio. Lei, Aedan ed Erevard scoprono di aver ricevuto tutti un messaggio identico, che mette in guardia da Zavic. Decidono però di non affrontarlo per il momento, anche perché Zavic ha già rivelato spontaneamente le stesse informazioni. Nel frattempo, Zavic sospetta che Aedan sappia qualcosa, ma il dragonoide non si sbilancia. L’inverno arriva in modo brutale: freddo e neve colpiscono duramente l’Aethelmark. Zavic prosegue l’addestramento con Leonhardt e sfida Erevard in un duello amichevole che degenera finché il maestro non interviene. Erevard, colpito dall’abilità di Zavic, lo rispetta maggiormente. Thalya e Aedan condividono un sogno inquietante: un tempio in rovina, simboli distrutti, visioni criptiche (un nano che scava, voci, un’ombra minacciosa con zanne e artigli). Il sogno lascia presagire un pericolo in arrivo. Quando le scorte alimentari iniziano a scarseggiare, il Balivo convoca il gruppo all’alba: è necessario partire per Kalmere, a nord, per recuperare provviste. I quattro accettano sia per aiutare la città, sia perché sentono che il loro destino li guida in quella direzione. Il viaggio è arduo: le pianure sono devastate dal gelo e, dopo cinque giorni, sono ancora solo a metà strada, stremati e con provviste limitate.
Erevard, Aedan, Thalya e Zavic si infiltrano nella magione delle streghe per salvare Elvir, che trovano vivo ma privo di sensi, rinchiuso in una gabbia accanto al cadavere di un Tiefling. Elvir si risveglia brevemente, recupera una lingua mozzata e sviene di nuovo: il gruppo capisce con orrore che si tratta della sua. Dopo aver recuperato oggetti magici e ricchezze abbandonate da altri sventurati, i quattro fuggono e tornano rapidamente a Glenholme. In città, Elvir viene portato al Tempio di Genessia per curare la lingua con una pergamena di Ristorare Superiore, che però nessuno è in grado di usare. La tensione cresce quando Thalendra, delusa e ferita da questioni personali e razzismo latente, si allontana dal gruppo. Thalya cerca di consolarla mostrandole il corpo del Tiefling, risvegliando il suo interesse accademico. Intanto, Erevard, Zavic e Baldric decidono di usare comunque la pergamena su Elvir, ritenendo che la città sarebbe d'accordo. La cura ha successo. Aedan, invece, si reca a riscuotere la sua ricompensa, ottenendo anche un biglietto misterioso. Poco dopo, il Balivo Oswin rivela con commozione che Elvir è suo figlio e organizza una festa cittadina in segno di gratitudine. Mentre tutti si godono il riposo, Erevard si sente in colpa per l’uso della pergamena e si infligge dolore in segreto per ristabilire l’equilibrio, poi partecipa alla festa con gli altri. Durante la celebrazione emergono tensioni tra Aedan e Thalendra, mentre Zavic difende l’operato del gruppo. Più tardi, Zavic racconta parte del suo passato, legato a un complotto e a misteriose lingue mozzate. Il giorno seguente, Elvir racconta l’attacco subito: due Tiefling e un umano parlanti Danaic lo hanno aggredito, letto la missiva reale, parlato di “Voci del Cielo”, “il Monolite” e “Kaldros”, poi gli hanno tagliato la lingua. Erevard decide di studiare il Danaic e i Túatha Dé Danann, Aedan approfondisce lo studio del fossile e Thalya riceve notizie dal fratello, e Zavic inizia ad addestrarsi con la spada insieme a Leonhardt.
Il gruppo affronta un primo attacco da parte di stormi di corvi, che vengono respinti grazie alla collaborazione tra combattenti e incantatori. Nonostante siano solo lievemente feriti, gli avventurieri si sentono oppressi dalla foresta, che sembra volerli trattenere. Il chierico sospetta un’illusione e la maga prova a individuare magia, ma senza risultati. Mentre sono distratti, vengono circondati da un branco di cervi emaciati e dall’aspetto malato. Rifugiatisi sugli alberi, scoprono grazie a un incantesimo che gli animali sono affamati e pronti ad attaccarli. Aedan li calma offrendo del cibo, e i cervi accettano di guidare il gruppo fuori dalla foresta in cambio delle razioni. Durante il tragitto, il branco rivela l’esistenza di una radura pericolosa che nemmeno i lupi osano avvicinare. Arrivati ai margini della foresta, i cervi se ne vanno e il gruppo, inizialmente intenzionato ad abbandonare la missione, viene spronato da Erevard e Thalya a proseguire. Decidono quindi di seguire un sentiero che porta proprio alla radura misteriosa. Lì trovano una vecchia stazione di posta in rovina, circondata da cadaveri appesi agli alberi. È un luogo infestato dalle streghe, che tendono loro un’imboscata: Thalya viene rapita, Erevard e Zavic affrontano due delle creature mentre Aedan riesce a salvarla con un colpo preciso. Alla fine, le streghe vengono tutte sconfitte, ma Thalya è gravemente ferita. Il gruppo, stremato ma determinato, si affretta a riprendere la ricerca di Elvir, sapendo che il tempo per salvarlo sta per scadere.
Il gruppo, dopo aver attraversato una caverna infestata da Granchi Giganti, prosegue seguendo un fiume sotterraneo fino a una nuova camera dove si ode chiaramente un canto elfico. La discesa verso il lago sotterraneo è difficile e rumorosa a causa dell’armatura di Erevard. Alla base, scoprono un insediamento di Kuo-Toa attorno a un piccolo lago, al centro del quale si trova una sirena, Azshara, intenta a cantare il Canto del Lamento. I Kuo-Toa fuggono quasi tutti, intimoriti, mentre la sirena racconta la sua storia d’amore tragica con un giovane umano, Agloval, morto in mare, e come i Kuo-Toa abbiano iniziato a venerarla come una dea. Zavic cerca un accordo con la sirena per porre fine alle razzie dei Kuo-Toa, mentre Erevard riesce a farsi adorare come divinità con un trucco. Aedan, affascinato dalla sirena, propone una convivenza pacifica tra gli umani e i Kuo-Toa, proposta accettata anche da Erevard. Il gruppo offre alla sirena di tenere il tesoro già accumulato a patto che le razzie cessino. La creatura accetta, chiedendo un bacio a Zavic come suggello del patto. Tornati in superficie, il gruppo nota che la nebbia è scomparsa, segno della buona fede della sirena. Dopo il ritorno a Glenholme, vengono convocati dal Balivo per un resoconto, con la sorprendente presenza di Ylva. Quest’ultima chiede di poter recuperare e restaurare il relitto del vascello reale, ma Zavic si oppone, temendo ripercussioni diplomatiche. Nei mesi successivi, ogni personaggio vive sviluppi personali: Erevard riceve la benedizione del Papa tramite un suo emissario; Thalya diventa ufficialmente maga veggente; Aedan scopre un antico fossile legato all’origine dei Dragonoidi e riceve un tomo sull’argomento da Thalendra, pur senza ottenere il reperto. Zavic, infine, visita Azshara che acconsente allo smantellamento della nave pur di non favorire Ylva, soluzione che il Balivo approva. Con l’autunno, un nuovo sogno di Thalya preannuncia pericoli e il gruppo viene incaricato di cercare un messo scomparso, Elvir. Aedan accetta solo in cambio della possibilità di ottenere il fossile del tempio. Durante le ricerche, il gruppo trova tracce di Elvir, il suo cavallo morto e segni di uno scontro. Seguendo le piste nella foresta, si accampano per la notte ma vengono disturbati da strani fenomeni: idoli inquietanti appaiono, oggetti sono spostati e una misteriosa impronta nuda è trovata nel fango. Il giorno dopo scoprono di essersi persi, in un bosco che pare ingannarli e disorientarli. Proprio quando cercano una via d’uscita, vengono attaccati da un sinistro stormo di corvi, chiudendo l’episodio con un senso crescente di minaccia e mistero.
In una calda mattina d'estate, la città di Glenholme è in fermento. Al Presidio di Gael Salmidan, dove si trova Erevard, arriva un contadino spaventato che racconta di un tentativo di rapimento ai danni del suo amico Darwin, oltre a strani fenomeni lungo il fiume: nebbie misteriose, furti inspiegabili e voci su un vascello fantasma. Erevard, insieme ad Aedan, decide di indagare e si reca alla locanda della Tana del Tasso, dove si trova Darwin. Nel frattempo, Thalya si sveglia turbata da un incubo che pare profetico e recita una nuova strofa del Canto di Elandar. La sua maestra, Thalendra, conferma le strane voci sul fiume e la incarica di indagare, sospettando un incantesimo. Alla locanda si trova anche Zavic De Rideaux, che parla con Darwin prima dell'arrivo di Erevard e Aedan. I tre, uniti da Thalya, partono con la nana Ylva verso la zona del fiume dove è stato visto il vascello fantasma. La nebbia li avvolge e scoprono una vecchia nave del Regno dell’Aethelmark, apparentemente affondata in mare e poi trasportata lungo il fiume in modo rudimentale. Esplorandola, trovano un diario di bordo che rivela come la nave trasportasse prigionieri, tra cui Dutch, un confratello di Erevard, trovato morto a bordo. Un altro prigioniero, con una ferita in cancrena alla lingua, è scomparso. Sottocoperta scoprono un passaggio verso dei tunnel sotterranei usati dai responsabili dei furti. Proseguendo, incontrano creature umanoidi e un gruppo di Granchi Giganti, fino a giungere a una sala che sembra essere l’ingresso a un insediamento sotterraneo.
Creazione della scheda di Aedan Thornwalker. A seguire ciascun personaggio ha raccontato quando, come e perché è arrivato a Glenholme. Per primo è arrivato proprio Aedan, circa 1 anno fa, ed ha usato il piccolo borgo come base per esplorare la zona e mappare i dintorni. A seguire è arrivata Thalya, in cerca della sua futura maestra ovvero la mezz'elfa Thalendra. Erevard è giunto poco dopo, stabilendosi nel Presidio di Gael Salmidan e mettendo i suoi servigi al servizio della comunità Infine, solo pochi giorni fa, è arrivato Zavic De Rideaux, direttamente dalla capitale.