Report Sessione 08: La Lerna

General Summary

I personaggi si risvegliano al Tempio di Genessia, riprendendosi dallo scontro affrontato il giorno precedente. Mentre Erevard continua a dormire, l’uovo di dracnide custodito da Aedan si schiude, dando alla luce Evolet, una piccola dracnide dalle scaglie blu.

Sin dai primi istanti Evolet si rivela un essere straordinariamente intelligente: nonostante la sua nascita recente, è in grado di parlare e sembra possedere una memoria ancestrale, frammenti della conoscenza che un tempo apparteneva alla sua specie estinta millenni addietro.

Poco dopo giunge Thalendra, che porta cibo e accoglienza agli ospiti del Tempio. Ella propone al gruppo una divinazione per tentare di localizzare Alvin, il misterioso individuo che aveva attaccato il villaggio il giorno precedente e di cui Aedan ha realizzato un ritratto.

Il rituale restituisce una visione inquietante: un paesaggio di terra brulla, dai colori rossi e neri, alberi contorti, simili a carcasse prive di vita; un cielo vicinissimo alla terra, tale da dare l’impressione che l’osservatore stia fluttuando nello spazio, sospeso su un lembo di terra spezzato.

Al risveglio di Erevard, il gruppo si aggiorna sugli eventi recenti e viene accompagnato davanti al Consiglio cittadino, chiamato a discutere due questioni fondamentali. Primo punto è il destino del figlio di Bryndis; la contadina ha dato alla luce un Tiefling, e il Consiglio deve decidere il futuro del bambino. Le posizioni rimangono divise: Oswin Redbrook, balivo del villaggio, e Baldric il Rosso, custode del presidio di Gael Salmidan, spingono per una soluzione drastica: l’allontanamento della madre e del figlio, se non addirittura la loro eliminazione. Dall’altra parte, Thalendra e il Ylva Dragomir difendono con decisione la permanenza della donna e del neonato nella comunità.

La situazione rischia di degenerare, ma viene risolta da Zavic. Già indignato dalla crudeltà delle posizioni di Oswin e Baldric, il nobile dichiara pubblicamente che sposerà Bryndis e adotterà il bambino, dandogli il proprio nome e ponendolo sotto la protezione della sua casata. Inoltre, annuncia la volontà di mandare il piccolo a crescere nella capitale, al sicuro da ogni ostilità.

Subito dopo il duca della valle, Percival Ironwood, presenta una missiva a nome del sovrano. Alla luce delle imprese del gruppo — in particolare la liberazione dell’Aethelmark dal giogo dell’inverno — il re Aldred Danwulf II ha deciso di affidare loro un compito di grande rilievo. Tra pochi mesi, precisamente il 21 di giugno, si terrà la Festa della Fiamma Purificatrice, il principale evento religioso del regno. Per sanare le fratture lasciate dalla Guerra delle Due Corone con la nobiltà, il Re, in accordo con il capo della Chiesa di Gael Salmidan, ha avviato le ricerche di un antico artefatto Danan, da offrire al tempio come dono di riconciliazione.

Le indagini, sostenute anche da Percival, hanno individuato un sito potenzialmente promettente: un menhir sepolto sotto il torrione di Kaldros, nell’omonimo altopiano. In origine, la missione sarebbe dovuta spettare a una squadra di fiducia della corona, ma a corte Carven Blackwater ha fatto pressione affinché fosse proprio il suo protetto, Zavic, a guidarla. L’obiettivo è duplice: portare alla luce il menhir e verificarne l’autenticità trasportarlo nella capitale per essere consacrato durante la Festa.

I personaggi si mostrano inizialmente titubanti nell’accettare la missione. Erevard esprime dubbi di natura spirituale: spostare un artefatto dal suo sito originario gli appare come un atto potenzialmente sacrilego. Teme che non sia giusto alterare un luogo dal valore religioso. Zavic, invece, riflette sulle conseguenze politiche: il Duca di Kaldros, già incline a porsi in maniera antagonista verso il Re, potrebbe interpretare la missione come un’invasione della sua autorità e una violazione del proprio dominio. Il duca Percival Ironwood cerca di rassicurare entrambi. A Erevard ricorda che non si tratta di profanare un tempio, ma di un’indagine archeologica: non si sta violando un culto vivente, bensì cercando un frammento perduto della storia dei Danan. Con Zavic, invece, si mostra d’accordo sulle possibili tensioni diplomatiche: proprio per questo motivo il Re ha scelto di affidare la missione a lui, contando sulla sua abilità politica e sulla presenza della figlia del Duca, che potrebbe mediare con il padre in caso di necessità. Ciononostante, i dubbi permangono. Erevard rimane convinto che nel sito di Kaldros possa celarsi un’entità che sarebbe meglio non disturbare, e teme le conseguenze di un eventuale risveglio. Nonostante i timori, il gruppo decide di proseguire verso Kaldros, con l’intenzione di valutare di persona la situazione e capire come muoversi.

Il gruppo inizia a organizzare la spedizione verso Kaldros. Il re assegna un budget di 15.000 monete d’oro, lasciando ai personaggi un certo margine di manovra non scritto per gestire le risorse. La prima questione è quella del trasporto. Viene incaricata Ylva Dragomir, scelta per la sua esperienza nella navigazione fluviale e per la disponibilità di una nave abbastanza grande da poter accogliere persino un eventuale menhir di pietra. Dopo una trattativa, Ilva accetta di condurre l’intero progetto per la somma di 2.500 monete d’oro. Nei tre giorni successivi ciascun personaggio si dedica a preparativi più intimi e mirati: Zavic scrive a Carven Blackwater, chiedendo che la risposta lo raggiunga direttamente a Kalmere, capitale del ducato di Kaldros. Nella lettera solleva due questioni: la forza diplomatica dell’impresa e l’identità di chi abbia consigliato al Re di intraprendere tale missione, sospettando che la corona sia stata mal consigliata. Thalya scrive al fratello Garrett, confidando in lui per introdurre la faccenda con delicatezza al padre. Nella lettera chiede anche notizie di Sir Galvano, cavaliere che circa quarant’anni prima aveva partecipato a uno scavo simile, poi conclusosi senza risultati. Zavic prende inoltre una decisione personale: portare con sé Bryndis e il bambino, ora chiamato Marcus. Il nome scelto ha tratti elfici, ma in futuro Zavic intende attribuirgli un nome più tipicamente Aethelman. Per la loro protezione, viene ingaggiato Leonhardt come scorta personale della famiglia. Con i preparativi conclusi, il 18 aprile il gruppo si imbarca sulla nuova nave di Ilva Dragomir, la Lerna, dando ufficialmente inizio al viaggio verso Kaldros.

Una volta terminati i preparativi, il gruppo salpa a bordo della Lerna. I primi due giorni scorrono senza incidenti: la navigazione è serena e priva di ostacoli. Leonhardt ed Erevard trascorrono spesso il tempo a prua, scrutando l’orizzonte per assicurarsi che la rotta rimanga sicura, ma non si registrano episodi degni di nota. Al terzo giorno, invece, qualcosa rompe la calma. All’orizzonte si distinguono tracce e movimenti sospetti lungo la riva del fiume. Col passare delle ore, i segni diventano sempre più chiari: un gruppo di individui sta percorrendo la riva a piedi, mantenendo il passo della nave e anticipandone la rotta. Giunti all’interno dei confini del Ducato di Kaldros, la Lerna affronta un’ansa del fiume. È lì che il gruppo si trova infine faccia a faccia con le misteriose entità che lo stavano precedendo.

Il gruppo si trova di fronte a una banda di pelleverde composta da Goblin, orchi e bugbear. A guidarli è un Goblin che, eretto su uno scoglio, amplifica la sua voce con un incantesimo e placa il vento, bloccando la Lerna nel mezzo del fiume. Lo stregone si presenta come Skarfang, “Re della tribù del Picco Tonante” e “Re sotto la montagna del Picco Tonante”. Con tono minaccioso intima al gruppo di non entrare nel suo regno, ponendosi come avversario dichiarato. La tensione si alza quando Erevard, sfruttando lo stesso incanto, fa rimbombare la propria voce e sostiene che il dio dei Goblin li abbia mandati, pretendendo quindi il passaggio. La reazione di Skarfang è ambigua e inquietante: mette immediatamente a tacere il mormorio della sua banda dichiarando che Maglubiyet non si sarebbe mai servito di qualcuno che non fosse un Goblin. Di seguito avverte i protagonisti che forze più grandi si oppongono al loro viaggio e che l’unica cosa saggia sarebbe tornare indietro e dimenticare ogni cosa. La risposta del gruppo è netta. Erevard lancia Silenzio sul Goblin, riducendolo al mutismo. Skarfang, furioso, ordina con gesti alla sua banda di ritirarsi, ma non prima di estrarre un misterioso oggetto magico. Con esso apre uno squarcio nella realtà, un portale che si richiude subito dietro di lui e attraverso il quale si intravede per un istante l’interno di una caverna sconosciuta.

Dal portale evocato da Skarfang iniziano a uscire mostruose creature alate: sono Cockatrici, che si gettano in massa contro la nave. Lo scontro è immediato e caotico: le bestie piombano sul ponte, attaccando senza distinzione equipaggio e avventurieri. Leonhardt mette subito in salvo Bryndis e Marcus, per poi tornare a combattere più tardi. Il gruppo riesce a difendersi con abilità, mentre l’equipaggio fatica a contenere l’ondata e a non cedere allo sfinimento.

Il combattimento si protrae a lungo e la resistenza dell’equipaggio è ormai al limite quando, da una nuova ondata di Cockatrici, compare un ulteriore pericolo: le creature trasportano tra gli artigli una giara di vetro contenente una massa rossa e pulsante, cosparsa di innumerevoli bocche dentate. È evidente che il loro intento sia quello di scagliarla sulla nave. I personaggi reagiscono prontamente e riescono a distruggere la giara prima che colpisca il ponte. Tuttavia, non basta: la creatura all’interno si libera, si tuffa in acqua e, nuotando con agilità, raggiunge la chiglia per poi issarsi a bordo. Questa entità abominevole semina il panico: le sue bocche urlano in una lingua incomprensibile, i cui suoni generano confusione e follia in chiunque li ascolti. Il gruppo concentra ogni forza su di essa e, dopo un duro scontro, riesce a ucciderla. Nel frattempo, Leonhardt è tornato sul ponte, ha radunato i superstiti dell’equipaggio e contribuisce a eliminare le ultime Cockatrici. La vittoria arriva infine, ma a un prezzo altissimo: otto membri dell’equipaggio cadono nello scontro tra cui Stellan il figlio maggiore di Ylva Dragomir. Un paio di altri, fra cui Zavic, sono rimasti pietrificato dall'attacco velenoso dei mostri.

Campaign
La Kosmeide
Protagonists
Report Date
14 Sep 2025
Primary Location
Glenholme
Secondary Location
Altopiano di Kaldros