Il mito dei Túatha Dé Danann
Nella mitologia dell'Aethelmark, i Túatha Dé Danann (Tribù dei Dana o Tribu della dea Danu in lingua comune) furono il primo dei popoli umani che colonizzarono l'isola. di Æthelwynne. Le molte leggende che riguardano i Túatha Dé Danann, tramandate da bardi e trovatori e poi trascritte in epoche più moderne, permettono di intravedervi alla base i residui di antiche teogonie e teomachie.
Racconto
Si narra che durante la Seconda Era dei Miti, quando il mondo era ancora giovane e la magia scorreva nelle terre come il sangue nelle vene degli esseri viventi, si destò per la prima volta il popolo dei Túatha Dé Danann. Furono i primi tra gli uomini a camminare sull’isola sacra di Æthelwynne, ma la loro esistenza fu presto segnata dalla tragedia.
Dalle profondità dell’oceano e dalle nebbie della notte sorsero i Fomor, un popolo antico e spietato, padroni delle maree e signori delle tempeste. Essi scatenarono la loro furia sui Danann, decimandoli senza pietà e costringendo i superstiti all’esilio. Fuggirono verso le remote isole del nord, portando con sé poco più che la loro disperazione. Ma laddove il dolore consuma, la conoscenza può rafforzare.
Sulle isole boreali, i Túatha Dé Danann appresero i segreti dei druidi, forgiando il loro spirito con la sapienza e affinando la loro arte con la magia. I loro discendenti, col tempo, compresero che Æthelwynne spettava loro per diritto di sangue. Così decisero di tornare, ma senza via di fuga: quando le loro navi toccarono finalmente la terra promessa, esse furono date alle fiamme. Le colonne di fumo si alzarono alte nel cielo, tanto che si diceva che i Túatha Dé Danann non fossero giunti dal mare, ma discesi dal cielo su nubi ardenti.
L’isola era ancora abitata dai Fomor e dalle loro immonde progenie: le due stirpi si scontrarono nella prima battaglia di Mag Tuired, e i Túatha Dé Danann ne uscirono vittoriosi, reclamando Æthelwynne come loro regno. Tuttavia, la vittoria ebbe un prezzo: il loro re, Danwulf, perse il braccio destro in battaglia. Con l'ausilio della magia i Danann riportarono Danwulf sul trono, gli forgiarono una protesi d’argento, restituendogli il comando e l’onore.
Presto, le armate dei Fomor marciarono nuovamente su Æthelwynne, e così iniziò la Seconda Battaglia di Mag Tuired. Questa volta, a guidare i Danann fu un guerriero di straordinaria abilità, fratello di Re Danwulf: Lúg Sámildanach, maestro in ogni arte e stratega senza pari.
Nello scontro finale, Lúg affrontò Balor, il Signore dei Fomor, e, con astuzia e destrezza, scagliò la sua lancia nel singolo punto vulnerabile del gigante, abbattendolo per sempre. Con la caduta di Balor, i Fomor furono sconfitti e cacciati dall’isola. I Túatha Dé Danann regnarono sovrani e Lúg Sámildanach fu incoronato re, noto nelle cronache con il nome di Gael Samildan.
I Danann mantennero il dominio su Æthelwynne per molte generazioni, fino a quando le ombre del continente si allungarono sulle sue coste. Con l’arrivo di nuovi popoli e il crescente interesse degli stranieri per l’isola, il regno iniziò a vacillare. La gloria dei Danann si dissolse nelle nebbie del tempo, e la loro presenza svanì come un’eco lontana.
Ma la loro eredità non andò perduta. Per le sue imprese, Gael Samildan fu elevato al rango divino e ancora oggi viene venerato come il patrono della sovranità e della conoscenza. Il suo nome riecheggia nelle preghiere di coloro che cercano la saggezza e il coraggio per reclamare il proprio destino.
E così, ciò che un tempo era Æthelwynne divenne Aethelmark, il regno degli uomini, ma le antiche storie non sono state dimenticate. Nei sussurri del vento e nelle fiamme dei falò, i bardi ancora cantano le gesta dei Túatha Dé Danann e il loro glorioso ritorno.
Letteratura
Una delle opere più popolari sul mito è una ballata chiamata "La Tribu de Dana" scritta dal leggendario trovatore Eren Labar e che si dice racconti della prima battaglia combattuta dal giovane Gael Samildan
Diffusione
Il mito è conosciuto praticamente da tutte le razze conosciute e anche al di fuori dell'Aethelmark, molti dei regni umani fanno risalire a questo mito la loro origine, sebbene con alcune differenza più o meno sostanziali. Anche le altre razze conoscono il mito sebbene vi siano meno legate: gli elfi addirittura sostengono di aver combattuto assieme ai primi uomini, sebbene questi ultimi sembrano averlo dimenticato.

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