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Insediamenti galleggianti

Gli insediamenti galleggianti sono conglomerati di navi, collegati da passerelle e altri congegni, che viaggiano come un unico vascello, e i cui abitanti si sono organizzati per vivere in pianta stabile tra le onde. Hanno una grandezza che varia nel tempo, a seconda degli abitanti persi o acquisiti, ma si tratta in ogni caso di insediamenti della grandezza di vere e proprie città, che riescono a essere in tutto autosufficienti anche senza fermarsi in nessun porto anche per interi mesi. Ovviamente ciò non significa che non vivano anche tramite scambi continui sia con la terraferma che con le altre imbarcazioni e con i regni sottomarini. Gli insediamenti galleggianti, nonostante si contino sulle dita di una mano costituiscono alcuni dei centri nevralgici di Umbal, calderoni di scambi e innovazioni, punti di incontro neutrali dove nè le potenze terrestri né quelle sottomarine hanno alcun tipo di potere e alcuni dei maggiori fattori di spostamento umano per la regione.   Nonostante ogni insediamento sia un piccolo mondo a parte, in generale ognuno di essi ha tutti i servizi che un cittadino della terraferma si aspetterebbe da una città di quelle dimensioni, però adattati a una vita sulle onde: servizi igienici, taverne e locande, negozi, mercati, templi, ronde di guardie, eccetera.

Demografia

La maggior parte degli insediamenti galleggianti ospita una cospicua popolazione di mezz’orchi, oppure da mezz’elfi marini e genasi, visti come tramite con il mondo sottomarino con il quale gli insediamenti galleggianti scambiano beni, tecnologie e informazioni. In generale la loro composizione demografica è varia e cambia da insediamento a insediamento e, spesso, da mese a mese. Infatti la natura stessa degli insediamenti favorisce il ricambio continuo dei suoi abitanti, che cambiano in base ai ruoli di cui si ha bisogno e alle risorse a disposizione, e talvolta include anche marinai di insediamenti dell’entroterra (dalle città ai villaggi degli arcipelaghi) che preferiscono trascorrere le settimane tra un viaggio e l’altro nei loro insediamenti preferiti piuttosto che affrontare pericolosi viaggi di ritorno.

Governo

Ogni insediamento ha un suo modo di autogovernarsi, che dipende soprattutto dalla sua grandezza e dalla sua composizione. Esistono però delle figure sempre presenti in ogni insediamenti: 
  • un Segna Via, la persona con il compito vitale di segnare la rotta dell’insediamento e di guidarlo, e in caso di attacco di coordinare le difese; 
  • un Canta Via, ovvero il bardo più anziano ed esperto dell’insediamento che ha il compito di controllare la rotta e combattere le illusioni del mare; 
  • un Canta Tempesta, con il compito di controllare il tempo e l’andamento delle onde e cercare di evitare tempeste, onde anomale e altri eventi naturali (i più ricercati sono quelli con poteri magici, come stregoni della tempesta, druidi, chierici della tempesta o bardi 
  • un Salva Nave, che coordina gli sforzi collettivi per evitare gli incendi, che sono una delle cause più comuni di morte e distruzione in queste città fatte quasi completamente di legno e altri materiali infiammabili.
Anche le leggi all’interno degli insediamenti cambiano radicalmente, con alcuni insediamenti guidati da una serie di regolamenti molto rigidi e altri invece che sono dei veri e propri paradisi per chi altrove viene considerato un senza legge o un emarginati che lì può vivere senza troppi limiti. L’unica regola aurea di tutti gli insediamenti galleggianti è quella di prestare sempre aiuto a ogni naufrago e di non negare l’ospitalità a nessuno che ne abbia bisogno. Questa legge, nata dall’esperienza della vita in mare durante la Decimazione, un periodo in cui secondo i racconti a volte le onde erano costellate di persone sia vive che morte, ha segnato la nascita di un tacito accordo tra gli insediamenti e gli altri abitanti di Umbal: nessuno a rifiuta di ospitare o aiutare gli abitanti degli insediamenti, dalle carovane di orchi, ai villaggi degli arcipelaghi, fino a Primo Passaggio e Ultimo Porto.

Storia

Uno dei tanti modi con cui la popolazione di Umbal è riuscita a sopravvivere alla Decimazione e trovare un modo per convivere con il nuovo ambiente naturale è stato quello di abbandonare la terra, sempre più rara e meno ospitale, per iniziare a vivere sulle onde. All’inizio si trattava di qualche barca con qualche famiglia che hanno iniziato a seguire l’esempio delle carovane di orchi, spesso accodandosi a queste ultime. La maggior parte di queste navi sono state distrutte dagli elementi, dalle carestie o dalle epidemie, mentre alcune hanno capito che viaggiare insieme poteva essere un vantaggio: le navi sono diventate più basse e larghe (piú spazio per persone e suppellettili e soprattutto per lasciare crescere in piena libertà le alghe e gli animali che permettevano alle navi di sopravvivere) e hanno iniziato a staccarsi dalle carovane e a viaggiare assieme, sempre più vicine, con passerelle e ponti che le collegavano tra di loro; a un certo punto per affrontare i viaggi più lunghi furono costrette ad organizzarsi per essere autosufficienti e in seguito per autogovernarsi. Nei decenni la maggior parte di questi agglomerati di barche vennero inghiottiti dal mare o dalle tempeste, e solo una manciata sono riusciti a resistere nel tempo e a stabilizzarsi.
Tipo
Camp, Temporary
Luogo sotto

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