Carovane orchesche
Le carovane orchestre accolgono Orchi, Mmezz'orchi e goblinoidi sui mari di Umbal. Viaggiano tra le varie isole, sussistendo di pesca, caccia, raccolta e di scambi commerciali con gli abitanti della terraferma e le loro navi, con gli insediamenti galleggianti o con le comunità sottomarine.
Anche loro hanno risentito pesantemente della Decimazione, e ancora oggi nei loro canti ricordano le centinaia di famiglie che il mare in tempesta ha inghiottito oppure che si sono perse nelle nebbie, morendo di fame e di sete oppure venendo divorate dalle bestie marine, un periodo che le carovane ricordano come il Vuoto, ricordando come le rotte prima brulicanti di vita fossero diventate all'improvviso sterili e silenziose. I canti delle carovane orchesche spesso ricordano questo momento di solitudine e sgomento, le vite perse, le lacrime versate ma anche la loro volontà di continuare a solcare le acque e a seguire il proprio stile di vita.
Le carovane viaggiano perennemente sulle loro rotte, fermandosi sulla terra ferma il meno possibile, spesso solo per motivi di estremo bisogno; è estremamente raro vedere le navi di una carovana ferme a uno dei villaggi degli Arcipelaghi o a Primo Passaggio, e quasi impossibile che si avventurino a nord fino a Ultimo Porto.
Ancora oggi viaggiano su canoe molto lunghe ma abbastanza larghe da essere stabili anche in caso di tempesta o mare mosso, che solitamente uniscono remi e vele a seconda del bisogno; hanno un complesso sistema di coperture in legno, tessuti e pelli trattati che può essere sollevato in fretta per proteggere chi si trova sulla barca dagli agenti atmosferici oppure offrire un minimo di privacy.
Struttura
Ogni carovana è guidata da un Kil-gajirim o Traccia cielo, la persona che dimostra di saper leggere al meglio i segni del cielo, le carte stellari, lunari e solari per guidare la carovana e per riuscire a trarre i presagi donati agli orchi dalla loro divinità tramite i movimenti degli astri; questa figura si occupa anche di gestire la vita comunitaria della carovana, dirimere i conflitti interni, gestire i rapporti con l’esterno, prendere decisioni importanti, però sempre con l’accordo dei rappresentanti delle famiglie della carovana. La carica di kil-gajirim è decisa esclusivamente dalla sua capacità di interpretare i segni celesti e di gestire i problemi tipici di una carovana, e sono i rappresentanti delle famiglie a scegliere il prossimo kil-gajirim quando il precedente muore o decide di lasciare la sua posizione.
A differenza degli insediamenti galleggianti, dove solitamente ogni nave assolve delle funzioni ben specifiche funzionando come una sorta di quartieri, le barche delle carovane orchesche ospitano ciascuna una famiglia e ciascuna di esse ha membri che sono in grado di svolgere tutti i compiti necessari per navigare e abbastanza risorse da poter essere indipendente in caso si dovesse separare dal resto della carovana.
E’ difficile vedere una carovana orchesca viaggiare da sola, e spesso viaggiano in gruppi di almeno 2 o 3 carovane, l’una pronta sempre ad aiutare l’altra. Anche le carovane più distanti sono sempre in comunicazione l’una con l’altra in modo magico e non (molti di questi metodi sono segreti ben custoditi all’interno delle carovane), e tramite questa continua comunicazione e la lettura del cielo riescono a viaggiare lungo le stesse rotte senza troppi problemi o conflitti. Nessun esterno ha mai visto tutte le carovane incontrarsi, ma durante determinati periodi dell’anno, decisi come molte cose nella cultura orchesca dal movimento degli astri, si sa che tutte le carovane sembrano sparire per una settimana lunare, per poi ricomparire più o meno dove si trovavano prima, come se nulla fosse successo ma con nuove indicazioni, conoscenze, decisioni.
Cultura
L'abitudine di non scendere mai a terra non è un segno di chiusura oppure di mancanza di volontà di interagire con il mondo esterno. Anzi i membri delle carovane sono pronti sia ad accogliere ospiti dall'esterno che a visitare quando possibile i loro amici sulla terraferma; semplicemente per loro è una questione di orgoglio non fermare le proprie navi in nessun porto se non strettamente necessario, e invece mandare singoli gruppi di orchi a terra tramite le loro tavole (dotate o meno di vela) chiamate val-kilosh.
La cultura delle carovane gira attorno al viaggio, all'interpretazione dei cieli e degli astri e ai concetti di ospitalità e aiuto reciproco, oltre al continuo tentativo di rimanere in armonia con la natura che costituisce la loro casa.
Demografia e Popolazione
Nonostante le carovane ospitino principalmente orchi e mezz’orchi, tradizionalmente hanno sempre accolto una cospicua popolazione di goblin, felici di condividere una casa con gli orchi e di approfittare anche della protezione data dal loro numero e delle possibilità offerte dal loro stile di vita, in linea con la cultura di completa libertà personale e di movimento tipica delle società goblin. In generale, a parte qualche famiglia nelle grandi città o qualche individuo negli arcipelaghi, le carovane orchesche ospitano l’unica popolazione di goblinoidi sopravvissuta alla Decimazione a Umbal. Infatti fino alla Decimazione, nelle isole esistevano varie comunità di goblinoidi, goblin, bugbear e hobgoblin, tra le prime popolazioni a trasferirsi dagli altri continenti a Umbal prima ancora che gli umani vi giungessero; le città goblinoidi erano fiorenti e vivaci, alcuni tra i maggiori centri di commercio e cultura. Purtroppo però le città si concentravano tutte nelle cosiddette Isole Morte, l’arcipelago a est distrutto da un misterioso cataclisma magico durante la Decimazione e attualmente avvolte da nebbie perenni, e nel giro di qualche giorno la quasi totalità dei goblinoidi di Umbal sono scomparsi, quasi sicuramente morti o peggio. Solo qualche gruppo sparuto di sopravvissuti è riuscito a sfuggire a questa tragedia; qualcuno si è diretto verso Primo Passaggio o Ultimo Porto, mentre la stragrande maggioranza degli altri, essenzialmente goblin e koalinth (detti anche hobgoblin marini) si sono uniti ai loro familiari che già vivevano con le carovane e, coloro che sono riusciti a sopravvivere sono riusciti anche a rifiorire.
Relazioni Estere
Nei decenni successivi alla Decimazione le carovane hanno instaurato un ottimo rapporto con gli Insediamenti galleggianti. Insediamenti e carovane commerciano volentieri tra di loro e sono sempre pronte ad aiutarsi l’un l’altra in caso di bisogno, e non è raro che membri degli insediamenti vivano per brevi o lunghi periodi con le carovane oppure che si trasferiscano in una di queste, o che qualche abitante delle carovane decida di vivere negli insediamenti, di solito per motivi sentimentali. In generale i membri di qualunque società e cultura sono sempre ben accolti nelle carovane, e nel momento in cui qualcuno entra in una delle famiglie diventa automaticamente un orco a tutti gli effetti, con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri. Questa apertura ha permesso la diffusione dei mezz’orchi non solo nelle carovane e negli insediamenti ma in tutta Umbal.
Agricoltura e Industria
Dopo la Decimazione lo stile di vita orchesco, prima visto con sufficienza da molti abitanti della terraferma, è diventato invitante se non necessario, e molte delle loro tradizioni e delle loro tecniche di costruzione delle barche e di navigazione sono state adottate anche da altre popolazioni, che chiamano volentieri gli abitanti delle carovane per imparare da loro o usufruire delle loro abilità. Gli orchi utilizzavano materiali alternativi al legno da sempre, al punto che le rotte di alcune carovane seguono tuttora le rotte migratorie di grandi animali marini come le balene e conoscono i luoghi in cui solitamente si lasciando morire (anche se custodiscono con gelosia questo e altri segreti della vita marina), luoghi che utilizzano per rifornirsi di ossa e altri materiali dai corpi degli animali; molte tecniche di costruzione che gli orchi impiegano per costruire e riparare le loro barche sono state adottate da marinai in tutta Umbal, e gli orchi furono tra i primi a capire l’importanza dei cosiddetti giardini sospesi sotto le barche. Le mappe celesti orchesche sono particolarmente ricercate in tutta Umbal, anche se i kil-gajirim non scrivono spesso le loro conoscenze e, quando lo fanno, non condividono quello che per loro sono veri e propri testi sacri, testimonianza del loro rapporto con il cielo.
Tipo
Geopolitical, Nomadic tribe
Luoghi
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