Kosmophonia - Organizzazione
Nascosta agli occhi del mondo, la Kosmophonia veglia nell’ombra. Non è un regno, né una setta, né un esercito. È un giuramento antico quanto l’umanità stessa, un vincolo sigillato nel sangue e nell’anima di coloro che vi appartengono. Fondata dal leggendario Danwulf dei Danan, la Kosmophonia è la prima e ultima difesa contro un potere che non dovrebbe esistere: l’Augure Cosmico, il sussurro dell’Abisso, la rovina che potrebbe divorare ogni cosa.
Per millenni, le Voci della Kosmophonia hanno custodito il loro segreto, sacrificando tutto affinché l’umanità restasse ignara del pericolo che incombe su di essa. Non ricevono gloria, né gratitudine: solo il peso del loro compito. Legati alla volontà della Kosmophonia attraverso il brutale Rito della Lingua Fetida, essi sono più che semplici uomini e donne: sono strumenti della volontà di Danwulf, l’ultimo baluardo tra il mondo e l’oblio.
Nelle profondità di semipiani segreti, al confine tra sogno e incubo, l’Augure giace sigillato. Ma il suo sussurro è eterno, e l’ombra della sua influenza si insinua nei cuori degli ignari. E così le Voci continuano a cantare il loro inno silenzioso, operando nell’oscurità per mantenere intatta la fragile luce del mondo.
La Fondazione della Kosmophonia
Quando il popolo dei Tuathan de Danan si spinse nell’Abisso alla ricerca di un potere sufficiente a contrastare i Fomor, fu Gael Salmidan a stringere il patto con Umbreos, convinto di poter sfruttare la sua forza senza subirne le conseguenze. Danwulf, pur diffidando di tale accordo, si fidò del fratello e accettò la sua scelta. La guerra si concluse con la vittoria dei Danan, e l’artefatto ottenuto – l’Augure Cosmico – permise loro di riconquistare la magia perduta. Tuttavia, l’artefatto si rivelò una lama a doppio taglio: la sua presenza corrodevano mente e corpo, contaminando chiunque vi fosse esposto troppo a lungo.
Tra tutti, Danwulf fu il più colpito. Mentre Gael e gli altri prepararono il sigillo per rinchiudere l’artefatto, Danwulf comprese la vera natura dell’Augure: esso non poteva essere semplicemente dimenticato, né sepolto. Andava custodito, sorvegliato, perché la sua fame di magia e di esistenza lo avrebbe sempre portato a cercare nuove prede. Così, prese su di sé il fardello, rinunciando all’ascensione divina per rimanere nel mondo dei mortali. Egli divenne la Kosmophonia, il Guardiano dell’Augure, condannato a un’esistenza nell’ombra per proteggere il mondo dal nulla abissale.
Nel frattempo, alcuni dei Tiefling – discendenti dei traditori che si erano uniti ai Fomor – tornarono ai Danan, implorando il perdono per i peccati dei loro avi. Gael, vedendo un’opportunità di redenzione, li affidò a Danwulf: essi avrebbero avuto modo di espiare servendo il Guardiano, diventando i primi membri della Kosmophonia.
Struttura della Kosmophonia
Le Voci
La base dell’ordine è costituita dalle Voci, i membri operativi della Kosmophonia. Esse si occupano di svariati aspetti per portare avanti la causa:, raccogliere informazioni, eliminare potenziali minacce e reclutare nuovi adepti. Pur non avendo ruoli rigidamente assegnati, ogni Voce sviluppa competenze particolari, a seconda della propria esperienza e delle necessità dell’ordine. Essi sono addestrati in segretezza, imparando a sopravvivere nell’ombra, a combattere senza essere visti e a muoversi tra i poteri del mondo senza rivelare mai la loro vera missione.
Il Coro
Al di sopra delle Voci si trova il Coro, il consiglio direttivo della Kosmophonia. I suoi membri non sono solo i più esperti e fedeli, ma anche coloro che hanno ricevuto il dono – o il fardello – di interpretare la volontà del loro oscuro signore. Il Coro non comanda, ma guida: esso studia le parole di Danwulf, decifra le sue visioni e stabilisce le azioni da intraprendere per proteggere il mondo e mantenere il sigillo dell’Augure.
La Kosmophonia
Al vertice dell’ordine si trova la Kosmophonia stessa: Danwulf dei Danan. Egli non è più un uomo: né vivo né morto, ma qualcosa di altro. Dopo millenni, il suo corpo e la sua essenza sono stati trasformati dal lungo contatto con l’Augure e dall’influenza dell’Abisso, relegandolo in un’esistenza al di fuori del tempo e dello spazio. Tuttavia, la sua volontà non è mai svanita.
Danwulf continua a comunicare con il Coro attraverso visioni, telepatia e sogni, indirizzando l’ordine verso i loro obiettivi e ammonendoli quando si allontanano dal loro sacro dovere. Le sue parole sono sacre e imprescindibili, e nessun membro della Kosmophonia oserebbe metterle in discussione. Per i suoi seguaci, egli è la voce stessa del destino, colui che da millenni si sacrifica affinché l’umanità non sprofondi nell’oscurità.
La Missione della Kosmophonia
L’esistenza della Kosmophonia ruota attorno a due compiti fondamentali, entrambi essenziali per il mantenimento dell’equilibrio tra il mondo mortale e l’oscura influenza dell’Abisso.
Custodire l’Augure a ogni costo
L’Augure Cosmico è il più pericoloso e terribile artefatto mai apparso nel mondo di Calendor. La sua sola esistenza minaccia la stabilità della realtà stessa, e se cadesse nelle mani sbagliate – o peggio, se fosse risvegliato – il mondo intero potrebbe essere inghiottito dal nulla abissale. La Kosmophonia esiste per impedire che ciò accada.
I suoi membri proteggono l’artefatto con ogni mezzo necessario, ricorrendo alla menzogna, alla violenza e persino al sacrificio personale pur di evitare che esso venga scoperto o utilizzato. Il loro giuramento è assoluto: nessun prezzo è troppo alto quando si tratta di mantenere sigillato il potere dell’Augure.
Eliminare le minacce alla stabilità del mondo
L’Abisso non riposa mai. Ci sono sempre coloro che, per ignoranza o follia, cercano di risvegliare poteri che non dovrebbero essere toccati. Cultisti, stregoni, studiosi imprudenti, cercatori di verità proibite e persino governi e regni interi potrebbero divenire una minaccia.
La Kosmophonia opera nell’ombra per eliminare queste minacce prima che diventino troppo pericolose. Possono agire in vari modi: infiltrarsi e sabotare, deviare le ricerche degli studiosi, assassinare figure chiave o persino scatenare guerre occulte se necessario. Il mondo non deve mai conoscere l’esistenza dell’Augure, e nessuno deve mai avvicinarsi troppo alla verità.
Redenzione attraverso il Servizio
Per i Tiefling, la Kosmophonia rappresenta qualcosa di ancora più profondo. Essi sono marchiati dal sangue dei loro antenati, una macchia che li rende temuti, odiati e perseguitati dagli uomini. La loro stessa esistenza è vista come un peccato, e la maggior parte delle società li respinge come figli dell’Inferno.
Ma la Kosmophonia offre loro un’altra via: il servizio e il sacrificio. Molti Tiefling, desiderosi di espiare le colpe del passato, cercano rifugio tra le file dell’ordine, offrendosi volontari per una missione che non ha gloria né riconoscimento. Nascosti, dimenticati, combattendo un male che nessuno conoscerà mai, essi pagano il prezzo del peccato con il proprio sangue e la propria vita.
I Domini della Kosmophonia
L’Augure Cosmico non può essere semplicemente nascosto nel mondo materiale. La sua natura sovrannaturale e la fame insaziabile lo rendono un pericolo anche solo esistendo. Per questo la Kosmophonia ha creato un complesso sistema di tasche dimensionali e semipiani segreti, progettati per custodire l’artefatto e tenere al sicuro il mondo dalla sua influenza.
Il Sogno del Coro (Strato Superficiale)
Il primo livello di questo intricato sistema dimensionale è il Sogno del Coro, la sede principale della Kosmophonia. Non si trova nel mondo materiale, ma in una tasca dimensionale onirica, accessibile solo attraverso un metodo tanto esoterico quanto pericoloso: per entrare, un individuo deve addormentarsi mentre sta annegando. Questo significa che per raggiungere il Sogno del Coro si deve essere sospesi in quel sottile confine tra la vita e la morte, con il corpo immerso nell’acqua e la mente che sfuma nell’incoscienza.
All’interno del Sogno del Coro, la realtà ha una consistenza surreale: i cieli sono perennemente velati da un’aurora crepuscolare, e il tempo sembra scorrere in modo incostante. Qui, le Voci si addestrano, ricevono ordini e si preparano alla loro missione, mentre il Coro interpreta le visioni e i sussurri della Kosmophonia.
Nonostante la natura onirica del luogo, il corpo fisico di chi vi entra viene trasportato integralmente, e qui si può vivere e combattere come nel mondo reale. Tuttavia, coloro che muoiono nel Sogno del Coro non lasciano dietro di sé cadaveri: il loro sangue si dissolve nell’aria, il loro corpo svanisce, e la loro anima è persa per sempre in qualche ignota regione dell’Astrale.
L’Incubo della Kosmophonia (Strato Profondo)
Nel cuore di questo sistema di semipiani si trova il luogo più sacro e più pericoloso: l’Incubo della Kosmophonia. Qui è custodito l’Augure Cosmico. Qui dimora ciò che resta di Danwulf dei Danan. Questo semipiano è stato plasmato dai ricordi di Danwulf e ha l’aspetto dell’antica nave che portò i Tuathan de Danan nell’Abisso. Spazi angusti e soffocanti, corridoi che sembrano troppo piccoli per essere reali, assi di legno che scricchiolano senza che ci sia vento. Fuori dagli oblò e dai ponti si vede il Piano Astrale, solcato da stralci del Dominio di Umbreos, brandelli di realtà che danzano ai confini del nulla. L’aria è intrisa di sussurri e memorie, e chiunque vi ponga piede sente voci antiche che non gli appartengono. Per accedere all’Incubo della Kosmophonia, non basta la volontà: serve un sacrificio di sangue. Un individuo deve trovarsi nel Sogno del Coro, deve versare una quantità enorme del proprio sangue, al punto di sfiorare la morte, solo allora la sua coscienza sarà trascinata nel livello più profondo, e potrà giungere dinanzi all’Augure Cosmico.
I Menhir dell’Aethelmark: Pilastri dell’Equilibrio
Mantenere questo complesso sistema di tasche dimensionali è uno sforzo immane, persino per Danwulf. Per questo, nel regno di Aethelmark, in luoghi di grande sinergia arcana, sono stati eretti antichi Menhir: pilastri di potere che fungono da ancoraggi dimensionali. Questi monoliti assorbono e riequilibrano l’energia arcana, prevenendo il collasso del sistema. I Menhir sono ben nascosti e protetti, ma se anche uno solo di essi dovesse essere distrutto, la stabilità dell’Incubo della Kosmophonia potrebbe vacillare. I membri della Kosmophonia li sorvegliano con estrema attenzione, poiché la loro caduta potrebbe significare la rottura delle barriere dimensionali e il ritorno dell’Abisso nel mondo.
Il Rito della Lingua Fetida
Nella Kosmophonia, la fedeltà non è una scelta: è un vincolo inciso nella carne e nell’anima. Diventare una Voce non significa solo giurare fedeltà: significa dare la propria voce alla Kosmophonia, rinunciando alla propria individualità per legarsi alla volontà eterna della Kosmophonia. Questo vincolo viene imposto attraverso un rito brutale e disumano, noto come il Rito della Lingua Fetida.
Il Rito: Il Dono della Lingua
Quando un iniziato dimostra di essere pronto a diventare una Voce, viene mandato in missione con un compito ben preciso: procurarsi una lingua umana.
La vittima non deve essere scelta a caso. Deve essere un nemico, un traditore, o qualcuno il cui destino sia segnato dalla Kosmophonia.
Non si tratta solo di un atto di crudeltà: il sangue versato lega l’anima del futuro iniziato al destino della setta.
Una volta ottenuta, la lingua viene riportata nella sede della Kosmophonia e sottoposta a una serie di riti magici e sacrali, infusi con l’essenza stessa di Danwulf.
A questo punto, l’iniziato subisce la fase più dolorosa del rituale:
Gli viene asportata la propria lingua senza l’uso di anestesia o magia curativa.
La nuova Lingua—ora infusa dell’essenza della Kosmophonia—gli viene innestata al suo posto.
Il corpo dell’iniziato tenta di rigettarla, provocando spasmi, febbri e visioni. Alcuni impazziscono prima di completare la trasformazione.
Se sopravvive, l’iniziato non è più un uomo: è una Voce della Kosmophonia.
L’Effetto della Lingua Fetida
Dopo il rito, il nuovo membro della Kosmophonia non è più solo.
La sua anima è connessa alla Kosmophonia e, attraverso lui, al Coro e alle altre Voci.
Questo legame non è un controllo mentale, ma una risonanza spirituale: chi lo possiede può percepire la volontà della Kosmophonia come un sussurro nella mente, e la Kosmophonia può sentirlo a sua volta.
Il legame consente anche una sorta di empatia condivisa tra le Voci: possono avvertire le emozioni dei loro fratelli e sorelle, percepire quando uno di loro è in pericolo o sta tradendo la causa.
Tradimento e Dissidenza
Sebbene il legame della Lingua Risonante renda quasi impossibile nascondere il tradimento, la storia della Kosmophonia è segnata da alcuni casi di dissidenza.
Alcune Voci hanno cercato di recidere il legame, tentando di strappare via la loro Lingua. Quasi tutti sono morti nell’agonia, ma alcuni sono riusciti a sopravvivere, anche se con la mente e l’anima in pezzi. Alcuni traditori hanno resistito alla volontà della Kosmophonia, sfruttando la connessione per ingannare i loro confratelli. Questi pochi, rari casi sono diventati leggende di terrore all’interno dell’Ordine.
Nonostante questi episodi, il Rito della Lingua Fetida ha dimostrato la sua efficacia per millenni. Essere una Voce significa essere parte della Kosmophonia, non solo con il proprio corpo, ma con la propria anima. Non si è più soli. Non si appartiene più a sé stessi.

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