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Report Sessione 02: Le Rive Silenti II

General Summary

Il gruppo, superata la caverna dei Granchi Gigante, si fa strada nel letto del fiume sotterraneo. Faticando per camminare nell'acqua gelida che gli arriva alle ginocchia, finalmente emergono in un'altra camera, simile alla precedente. Qui il canto misterioso si sente chiaramente: si tratta di parole in elfico, cantante da una soave voce femminile. Zavic riconosce che si tratta del Canto del Lamento o il Canticum Lamentationis, una triste ballata degli Elfi Aurei. Aedan pare particolarmente toccato dalle note di questa canzone e ne rimane profondamente commosso. All'interno della grotta, ciò che attira l'attenzione di tutti, è poi un grande ingresso all'ambiente successivo, un arco decorato in modo primitivo con oggetti, rifiuti di vario genere, probabilmente portati dal mare, nonché segni ed iscrizioni che raffigurano creature metà umane e metà marine.

I quattro iniziano lentamente la discesa ma non fare rumore è complesso, a causa della pesante armatura di Erevard che fa scricchiolare il legno marcio delle traballanti passerelle che portano dalla cima di un grande conca fino in basso, ove si trova un piccolo lago sotterraneo con al centro un isolotto. Sotto di loro, c'è un frenetico brulicare di vita sulle rive di questo lago. Avvicinatisi ancora, riescono a scorgere, illuminati dalla luce violacee di alcuni cristalli e muschi, un insediamento di Kuo-Toa, con circa una trentina di esemplari. Appena il gruppo riesce a raggiungere il fondo, la maggior parte di questi scappano e solo un piccolo gruppo rimane alla loro presenza, con le armi in pugno, ma sembrano anch'essi molto spaventati ed intimoriti.

Solamente ora notano che sull'isolotto è presente una giovane sirena, dalla belezza ineguagliabile. Ella è intenta a suonare una cetra e sta canticchiando sommessamente il Canto del Lamento. Nel vedere i personaggi avvicinarsi è convinta che siano un dono dei suoi "piccolini" per allietare il suo cuore infranto. Ella la sua storia, l'amore per il giovane Agloval, un giovane che viveva sulla costa dell'Aethelmark e che si innamorò di lei al primo sguardo. Entrambi si incontravano sulle scogliere, passando ore insieme ma un giorno la tempesta strappò il giovane Agloval dal suo scoglio consegnandolo al mare. Cercando disperatamente il suo corpo, la giovane sirena si è imbattuta nella caverna con i Kuo-Toa che hanno iniziato ad adorarla come una dea e lei a sua volta ha usato questa adorazione per cercare di superare l'amore perduto.

Zavic cerca di mediare con la creatura degli abissi, avvalendosi della sua autorità in quanto nobile della corona, dicendo che anche se fatti senza malizia i furti ai danni dei cittadini non sono meno tollerabili di crimini più gravi e che quindi lei ed i suoi devono risponderne. Nello stesso momento interviene Erevard, che cerca di tastare la pericolosità degli uomini pesce: utilizzando un banale trucchetto fa credere loro di essere un potente Signore dei Tuoni ed immediatamente i Kuo-Toa gettano la armi per adorare i loro nuovi padroni. Infine, Aedan, già indebolito dal canto magico, cade sotto lo charme della sirena spiegando che alla fine nessun si è fatto male e che i due gruppi, gli umano ed i Kuo-Toa possono convivere, gli uni sopra e gli altri sotto la superficie. Pur senza essere sotto l'effetto di charme, anche Erevard concorda con questa visione, avendo constatato che gli uomini pesce non sono effettivamente una minaccia. Il gruppo propone quindi alla creature dei mari di tenere il tesoro che ha già accumulato (senza specificare che per la maggior parte si tratta di paccottiglia) ma di non inviare più i Kuo-Toa a fare razzie. La sirena accetta ma prima di mandare via gli avventori reclama un bacio da Zavic. Il patto è siglato, Azshara ha accettato.

Ecco che il gruppo viene scortato fuori e vi sono già i primi segni della buona fede della Sirena: la nebbia è scomparsa. Uno dei marinai di Ylva sta assicurando la carcassa del vascello reale alla riva e durante il viaggio di ritorno il gruppo ne approfitta per fare due chiacchiere e conoscersi meglio. Tornati a Glenholme, il gruppo viene convocato dal Balivo che vuole avere un resoconto completo di quanto avvenuto. Con sorpresa del gruppo, alla riunione partecipa anche Ylva ma nessuno chiede il perché. Oswin si ritiene soddisfatto di come è stata gestita la questione ed acconsente di buon grado a mantenere la pace. Uscendo, Ylva si chiude nell'ufficio del Balivo per continuare la discussione in privato ma tutti e quattro origliano la conversazione da dietro la porta: Ylva chiede il permesso di poter recuperare il vascello, o quanto ne resta, dal fiume, restaurarlo e poi metterlo a servizio della sua flotta per Glenholme. Terminata la discussione, Ylva se ne va soddisfatta ma Zavic chiede nuovamente udienza. Il Bardo non accetta che la nave venga presa da Ylva, dicendo che questo gesto metterebbe a rischio la tregue. Oswin lo capisce ma teme che la nave lungo il corso del fiume possa creare dei danni seri in caso di piena e che quindi, se proprio non la si vuole dare ad Ylva, andrebbe quanto meno smantellata. Dopo una discussione abbastanza accesa, Zavic si fa carico di tornare nuovamente nei tunnel per chiedere ad Azshara se fosse possibile spostare la nave senza arrecare fastidi. Erevard procede a seppellire le spoglie del confratello Dutch.

Nei mesi successivi, ognuno dei protagonisti prosegue la sua vita regolarmente con alcuni episodi degni di nota. Erevard riceve la visita di un confratello, Grandahl, un messo personale di Papa Dolmatur I. Egli rivela al chierico del Lamento del Ferro che il Pontefice ha udito la sua pena ed il suo dolore e li ha accolti in lui, imponendovi la sua benedizione. Thalya viene confermata come maga veggente tramite il rituale dello Specchio della Fonte di Genessia, diventando una maga a tutti gli effetti, sebbene ancora sotto addestramento. Thalya decide inoltre di scrivere una lettera alla sua famiglia per farsi viva e raccontare come stia. Aedan prosegue le sue esplorazioni delle zone limitrofe; una notte in particolare, quando si trova a casa sua, viene svegliato a causa di una strana attività del suo medaglione a forma di freccia il quale sembra portarlo verso il Tempio di Genessia: li si imbatte nel fossile di uno strano uovo che sembra essere dove il suo amuleto sta cercando di condurlo. Appena prova a prenderlo viene scoperto da Thalendra la quale però non si scompone più di tanto, al contrario si mostra comprensiva: spiega che il fossile appartiene all'uovo di una specie estinta moltissimo tempo fa, circa la stessa epoca in cui i Dragonoidi sono nati. Decide di fare dono di un tomo sull'argomento dal giovane lucertoloide ma sostiene di non poter donare il fossile poiché è un reperto troppo prezioso. Infine Zavic riceve una lettera da Carven Blackwater in cui si complimenta per il lavoro svolto fin ora e viene aggiornato sullo stato della famiglia a Thalmarys. Si reca anche nuovamente dalla sirena Azshara che non si dimostra particolarmente attaccata alla nave: tuttavia, non volendo darla vinta ad Ylva a causa dall'avidità dimostrata, riporta al Balivo che la nave dovrà essere smantellata per non causare un incidente diplomatico ed il Balivo acconsente.

Passano i mesi ed arriva l'autunno: una sera Thalya fa un altro sogno, che ricalca quello fatto ad inizio estate. Si trova di fronte al tempio, le porte sempre spalancate ma questa volta il raggio di sole centra in pieno la finestra dell'autunno, l'aria intorno a lei è più fredda ed ha come la sensazione che qualcuno sia in pericolo, qualcuno che si è perso nella foresta ed ha bisogno di aiuto. La mattina dopo il gruppo è convocato prima dell'alba dal Balivo: un messo che sarebbe dovuto arrivare in città è in ritardo ormai di tre giorni. Porta notizie importanti dalla capitale, informazioni che non possono andare perse. Oswin ha già dispiegato tutte le sue forze ma servono più uomini: chiede al gruppo di aiutare i gruppi di ricerca, battendo un tratto della via maestra dove le ricerche sono già passate ma giorni fa, di modo che se Elvir, questo il nome del messo, avesse schivato i primi gruppi, le sue tracce sarebbe visibili almeno adesso. Assicura che tutti verranno pagati ma Aedan pone un primo veto, a lui il denaro non interessa: chiede invece al Balivo il fossile che ha visto qualche tempo fa presso il Tempio. Oswin non può permettersi di perdere il Ranger, poiché gli è giunta voce di quanto sia abile nel muoversi nella valle ma allo stesso tempo non può usare la sua autorità sul tempio: non promette nulla ma farà un tentativo. Accettato il lavoro, i protagonisti si lanciano a cavallo verso le praterie.

Dopo quasi una giornata di cammino, quando la speranza iniziava a scemare vengono trovate delle tracce. Una pista che dalla via principale porta verso un bosco li vicino. Mentre Aedan segue le tracce, Zavic prosegue da solo per cercare altri indizi. Più avanti si imbatte in un accampamento improvvisato e ad al cadavere di un cavallo, chiaramente azzoppato da una rovinosa caduta. Aedan invece trova tracce di sangue, lotta e fuga a circa 200 metri dalla strada maestra, sempre in direzione del bosco. In breve tempo si fanno un'idea di quanto accaduto: Elvir deve essere stato rallentato dalle piogge autunnali, sentito il peso dei giorni passare deve aver spinto il cavallo al limite fino a che non si è azzoppato. Ripreso il cammino a piedi è stato sorpreso da qualcuno, probabilmente briganti, c'è stato uno scontro e qualcuno è rimasto ferito e c'è stato l'inseguimento nel bosco.

Seguendo Aedan che funge da apripista, i quattro si gettano fra le frasche, seguendo le tracce lasciate diverse ore prima ma ancora ben visibili. Dopo un'ora di marcia forzata, il gruppo arriva ad una radura dove le tracce spariscono improvvisamente. Superato un primo sgomento iniziale, Aedan si rende conto che sta per calare la notte ed è meglio accamparsi prima che faccia completamente buio. La notta non trascorre serena: Erevard, Zavic ed Aedan, in ognuno dei loro turni di guardia è testimone di strani fenomeni come rumori o sensazioni strane ed inquietanti. Al mattino l'intero accampamento è invaso da strani idoli, fatti di pietre e rami secchi intrecciati e diversi oggetti risultano spostati. Poco fuori dal campo c'è l'inquietante traccia di un piede nudo nel fango. La decisione è quella di proseguire verso la direzione opposta, per tentate di uscire. Tuttavia la via risulta molto meno agevole che all'andata e questi strani idoli tendono a comparire di continuo nei posti più disparati. Dopo un paio d'ore Aedan capisce che ormai stanno girando in tondo e nonostante sia sicuro della direzione è anche chiaro che si sono persi. Proprio in quel momento un corvo solitario si lancia in picchiata contro Thalya che riesce a respingerlo solo per rendersi conto di un intero stormo, appollaiato sui rami nelle semi oscurità, pronti a colpirli.

Campaign
La Kosmeide
Protagonists
Thalya Mackall
Aedan Thornwalker
Zavic De Rideaux
Erevard del Lamento di Ferro
Report Date
22 Jun 2025
Primary Location

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