Isole Morte
Le Isole Morte sono uno dei più oscuri e terribili resti della Decimazione, un ricordo perenne di ciò che potrebbe succedere di nuovo: un intero arcipelago oscurato al resto del mondo da nebbie sovrannaturali e afflitto da una sconosciuta piaga magica.
Per più di un secolo nessuno a Umbal ha avuto né i mezzi né la motivazione necessaria ad avventurarsi verso le Isole Morte, e ogni precedente tentativo anche solo di avvicinarsi a quella zona era finito in modo catastrofico. Negli ultimi decenni però, adesso che i vari insediamenti terrestri e non si sono stabilizzati e che molti sono alla ricerca di materiali preziosi e antichi artefatti dell’antico Regno di Umbal l’interesse verso le Isole Morte è cresciuto: un numero crescente di avventurieri, esploratori, archeologi e cercatori di tesori cerca ogni anno di superare le nebbie che le avvolgono, per cercare ricchezze o conoscenza per sè oppure in nome di qualche ricco committente (Ultimo Porto, Primo Passaggio e l’Impero Elfico sono in prima linea per cercare di sfruttare qualunque cosa ci sia oltre le nebbie), anche se la maggior parte delle spedizioni non torna indietro.
Lentamente però sono state esplorate alcune piccole isolette al di là del muro di nebbia perenne, e chi è riuscito a tornare da lì parla di antiche rovine ancora stranamente intatte, tesori preziosissimi, artefatti di un potere ancora sconosciuto; ma anche di mostri mai visti nel resto di Umbal, figli dell’ombra e trasudanti morte e gelo, oppure fatti di pura tempesta e collera, e di morti incapaci di restare nelle loro tombe e di intere zone dove l’energia vitale viene risucchiata dai corpi senza che le persone se ne rendano conto. Sono terre pericolose, dove la magia tende a sfuggire al controllo e la natura è ancora più imprevedibile e aggressiva, ma dove i coraggiosi e i valorosi possono essere lautamente premiati, e questo fascino si sta facendo sempre più forte tra le isole e gli insediamenti galleggianti.
Storia
Le Isole Morte un tempo si chiamavano Simiago, ed era il terzo arcipelago più grande di Umbal, nonché il più ricco dopo l’isola dell’antica capitale. La maggior parte della sua ricchezza derivava dal suo essere il maggiore centro di ricerca arcana e ingegneristica di Umbal, con una fama che si estendeva ben oltre gli arcipelaghi e che attirava studiosi, incantatori, inventori e commercianti da tutto il mondo.
Un giorno, poco dopo l’inizio della Decimazione , in tutta Umbal si sentì un’enorme onda d’urto che fece alzare le onde e tremare la terra e gli alberi, e chiunque fosse abbastanza vicino vide all’improvviso Simiago avvolto da fitte nebbie turbinanti, nere e vive, che non facevano filtrare nessuna luce ma che lasciavano uscire urla lancinanti, molte disumane, che durarono per giorni e giorni. Era l’inizio della Decimazione e nessuno aveva abbastanza forze o risorse per provare ad aiutare l’arcipelago o anche solo a capire cosa stesse succedendo. Navi e persone, persino animali e mostri, si tennero lontani dalle nebbie e dalle urla, anche dopo che tutto si fece silenzioso dopo più di una settimana. In pochi erano riusciti a fuggire, e raccontavano di un'esplosione senza suono seguita da una tempesta improvvisa come mai ne avevano viste prima, piena di fulmini, gelo, fuoco e qualcosa di più sinistro. Anche se molti attribuiscono la caduta di Simiago a qualche esperimento magico andato disastrosamente male, nessuno sa con certezza cosa sia successo alle isole e ai loro antichi abitanti.
Le uniche società scampate almeno in parte dal disastro sono stati i pochi goblinoidi rimasti in vita e alcuni clan di arpie che sono riusciti a scappare in tempo grazie alle loro ali, ma hanno dovuto lasciare dietro di sé la loro patria ancestrale e la loro storia, riducendosi a occupare alcuni scogli disabitati negli arcipelaghi, come i Nidi di Spuma, dove si trova il loro clan più numeroso.
Luoghi Inclusi
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