BUILD YOUR OWN WORLD Like what you see? Become the Master of your own Universe!

Impero del Cuore Verde

Le acque più profonde sono occupate dall’Impero del Cuore Verde (in elfico Sou'ha'raj-Rad'anan), che si estende a macchia di leopardo sul fondo marino.

Struttura

L'imperatore è una figura puramente simbolica, e il governo dell'Impero è in mano diretta ai suoi cittadini, con l'istituzione di un Parlamento in cui tutti i territori che avessero accettato sarebbero stati rappresentati a seconda della loro popolazione, che avrebbe deciso in modo autonomo tutte le politiche comuni, mentre i singoli territori avrebbero continuato a gestire a modo loro le politiche locali.   L'imperatore ha il ruolo allo stesso tempo di rappresentare l’Impero del Cuore Verde di fronte al popolo e agli estranei, e di fungere da punto di riferimento del delicato equilibrio tra passato e presente su cui si basa la vita dell'Impero. L’attuale regnante, l’Imperator* Ivun Soulean, second* della dinastia, ha vissuto prima della Decimazione anche se per relativamente poco tempo, e potrebbe essere l’ultim* a potersi vantare di qualcosa di simile. Ivun non ha alcun potere né sul Parlamento né sul Governo scelto da quest’ultimo, ma la sua famiglia ha comunque ancora una posizione di enorme potere politico ed economico all’interno della Cittadella e nel resto dell’Impero, e tramite questo potere i Soulean riescono sempre a fare sentire le proprie opinioni. Nonostante ciò, finora questa opinione non ha mai prevalso su quella del Parlamento o del Governo, che sono anzi molto fieri della loro indipendenza e dei cambiamenti che il nuovo sistema ha portato alla società dell’Impero. Infatti la nuova parità tra la capitale e le province ha permesso a entrambe di risollevarsi e poter effettivamente pensare anche al futuro, soprattutto per Ter-Vunathe, che prima di allora stava collassando sotto il peso della tradizione. Invece oggi nascono continuamente partiti e gruppi politici, e la vecchia élite di elfi marini sta vedendo la sua antica supremazia erosa dagli altri gruppi sociali, la cui intraprendenza viene sempre più premiata. Le province ormai sono praticamente quasi indipendenti, e accettano volontariamente di fare parte dell’Impero, ognuna per i suoi motivi: dalle risorse magiche che fluiscono dalla Cittadella e dalla Perla, a motivi commerciali (d’altronde Ter-Vunathe è sempre rimasto il maggiore centro del commercio con la superficie), fino al mero simbolo rappresentato dall’imperator*.

Cultura

La cultura dell'Impero si basa su una via di mezzo tra il tradizionalismo estremo e l’innovazione: non ha paura di liberarsi di qualunque ricordo del passato che possa ostacolare il nuovo stile di vita nato dalla decimazione, ma il passato, anche grazie alla longevità della maggior parte dei cittadini, viene ricordato e tramandato molto più facilmente che altrove, e i suoi aspetti migliori valorizzati e portati avanti.   Non tutti sono però d’accordo con questo sistema e, grazie alla grande libertà politica che caratterizza il nuovo Impero, spesso nascono gruppi politici di opposizione, alcuni poco più che club di pensatori altri in grado di attrarre seguiti anche abbastanza corposi. I maggiori gruppi di opposizione dell’Impero sono:

Storia

Un tempo l'Impero elfico occupava buona parte del suolo sottomarino e le pareti rocciose fino all’arcipelago di Primo Passaggio, ed era una potenza politica, economica e culturale pari all’antico Regno di Umbal. Il giorno in cui crollarono le Città Verticali caddero anche gli insediamenti elfici vicini, alcuni dei più ricchi e potenti dell’impero, lasciando solo rovine sgretolate dal tempo e sparse dai pesci; quando il sole non filtra su questi resti gli elfi evitano quei luoghi, raccontando di come gli echi di chi è morto quel giorno schiacciato dalle macerie della sua casa cerchi di catturare i malcapitati e gli incoscienti per trascinarli con sé, per avere compagnia al buio.    La capitale Ter-vunathe è riuscita a rimanere in piedi, secondo la dinastia regnante dei Sal-shiral grazie al potere della pietra proveniente dal piano dell’acqua nella quale millenni prima del loro avvento era stato modellato il centro città. Nella capitale e altrove però la carestia e i continui mutamenti di temperatura hanno decimato la popolazione di elfi, e le correnti violente e le eruzioni sottomarine improvvise hanno distrutto gran parte delle loro opere architettoniche, lasciando intere città sottomarine deserte, spesso ancora ricche di antichi tesori.   Ormai non può contare su neanche un quarto dell'antico potere politico e militare che prima della Decimazione ne aveva fatto la potenza egemone dei fondali di Umbal, a cui tutti gli altri regni e nazioni dovevano rispetto se non sottomissione, con cui neanche l'antico Regno di Umbal osava entrare in conflitto. Sono bastati pochi anni di Decimazione per distruggere le radici dell’Impero, e il secolo successivo a rendere impossibile anche solo pensare di tornare ai fasti imperiali. Molti dei vecchi vassalli e provincie erano stati spazzati via o ridotti a una pallida ombra e, soprattutto, chi era rimasto non poteva più essere controllato e assoggettato da un potere che non esisteva più. Per un secolo l'impero ha languito in questo modo, almeno fino alla morte dell'ultimo imperatore della vecchia dinastia Leanathe e la seguente salita al potere della dinastia Soulean, la quale ha capito che provare ancora ad ancorarsi al passato significava la morte, ma che proprio dal passato si poteva trovare le basi per qualcosa di nuovo. È così che la capitale ha mandato emissari a ciò che rimaneva delle vecchie province, per cancellare anche formalmente i vecchi legami di assoggettazione e offrire di sostituirli con un nuovo sistema. Come segno di buona volontà l'imperatore fece qualcosa fino ad allora impensabile: aprì le porte delle volte sotterranee del Palazzo Reale, rimaste sigillate per duecento anni e mise a completa disposizione di qualunque cittadino, dagli oggetti magici alle ricchezze (la maggior parte delle quali ormai prive di valore se non come componenti magiche), a opere d’arte, di letteratura e trattati di magia e tecnologia. Questa proposta venne accettata da quasi tutte le vecchie province, e così l’Impero in pochi anni venne completamente riformato.

Demografia e Popolazione

Nonostante la maggioranza degli abitanti dell'impero siano elfi acquatici, tutti i centri accolgono una varietà di popolazione che accoglie tutte le razze e le cultura in grado di vivere sotto le onde, tra i quali: genasi dell'acqua, la seconda razza per popolazione, spesso famiglie con rapporti di parentela e/o di commercio e collaborazione con le genasi dell'acqua di superficie; i mezz'elfi marini, presenti soprattutto nella capitale e nelle città più grandi, semplicemente più spesso figli di mezz'elfi immigrati dalla superficie per cercare nuove possibilità o riunirsi con le proprie radici culturali; locatah e koalinth, spesso sfuggiti alla distruzione dei loro giardini e ormai integrati nelle comunità elfiche; qualche tritone risalito dagli abissi e insediatisi nelle città del loro più stretto alleato. Accanto alle razze puramente acquatiche è sempre possibile, per quanto raro, trovare qualche rappresentante di razze anfibie o terrestri che vive in modo temporaneo o permanente nell'impero. I sahuagin, e i merrow che a volte viaggiano con loro, solitamente si mantengono nomadi all’interno dei loro clan, ma è sempre più comune per famiglie sahuagin trasferirsi negli insediamenti elfici.

Territori

Attorno alla capitale Ter-Vunathe si estende il cosiddetto Anello Vuoto o Viane'fani, una vasta zona che la Decimazione ha completamente svuotato di popolazione. In questa larga porzione di fondale l'unica testimonianza del passaggio dell'antico regno sono le rovine delle città perdute, vuote e pericolose. Finora questa regione è stata solo una zona di caccia, raccolta, pesca e di esplorazione delle rovine in cerca di artefatti e conoscenza perduta. Queste spedizioni però devono essere sempre approvate da un concilio speciale costituito da esperti di Telbiala, veterani della Caccia Rossa e alcuni emissari della corona, che si devono assicurare che i rischi siano minori dei benefici e che non vi siano ingerenze esterne, soprattutto da parte di Ultimo Porto, concorrente tradizionale dell'impero. Avventurarsi tra le rovine senza un permesso è considerato illegale, ma le conseguenze peggiori di solito non vengono dalle autorità ma dai mostri, le maledizioni e le malattie che abitano quei luoghi, e dalla possibilità che la Caccia Rossa impedisca l'uscita ad avventurieri che si sono avventurati in luoghi troppo pericolosi e che secondo loro rischiano di portare nel mondo esterno entità potenzialmente distruttive. Nel tempo però, con l'attenuarsi della Decimazione, si pensa a rivendicare l'Anello Vuoto per recuperare più risorse per la capitale e anche lo spazio che servirebbe per rendere meno vulnerabili i suoi abitanti, permettendo loro di muoversi più liberamente per evitare tutti i pericoli del mare attorno a loro. Per questo motivo sempre più famiglie tentano di insediarsi in questa nuova frontiera, anche se ogni anno solo una manciata tra queste riesce nel suo obiettivo ed evita di dover tornare indietro oppure un destino ancora peggiore; un numero crescente di avventurieri, esploratori, mercanti e artigiani li segue in cerca di nuove opportunità lavorative e non. La monarchia non si è ancora espressa apertamente su questa ondata di emigrazione dalla capitale, forse a causa delle forti opinioni contrastanti che circondano questo fenomeno tra i potenti di Ter-Vunathe. Anche all’interno di Telbiala ci sono opinioni contrastanti riguardo questa corsa verso l’Anello Vuoto: c’è chi la vede come una chimera inutile, un sogno destinato a infrangersi contro un territorio ormai completamente inabitabile, chi invece è eccitato dalla possibilità di recuperare conoscenze e oggetti altrimenti perduti oppure, meglio ancora, di fare qualche nuova ed eccitante scoperta. Alcuni bardi formati a Telbiala ha voluto vedere le possibilità nascoste nell’Anello Vuoto e sfidare le sue condizioni proibitive per approfittare delle nuove possibilità che offriva:, aiutati da un gruppo della Caccia Rossa hanno liberato un’antica torre di guardia dai non morti che la infestavano da due secoli e vi si sono installati, rinominandola Halveri e fondando al suo interno una piccola ma molto attiva scuola e gilda di bardi, che funge da punto di riferimento e risorsa fondamentale per l’esplorazione dei pericoli dell’Anello Vuoto. A capo di Halveri, dopo decenni, vi è tuttora l’elfo Eamen Telin, un tempo uno dei ricercatori più rinomati i Telbiala, specializzato nel recuperare l’antico passato dell’impero che, dopo un secolo passato a raccogliere ogni informazione sopravvissuta alla Decimazione tra le mura di Telbiala, ha lasciato una carriera relativamente sicura e una famiglia per guidare questa pericolosa spedizione e diventare uno degli avventurieri più famosi e controversi dell’impero, famoso sia per il suo anticonformismo che per la sua spinta ad aiutare gli altri, soprattutto i coloni dell'Anello Vuoto, anche senza ricavarci nulla.   Oltre all'Anello Vuoto si estende il vero cuore dell'impero: città, villaggi, hesfip e territori più o meno "civilizzati", regioni che si riconoscono come parte dell'impero o come suoi vassalli. A differenza della capitale, si tratta sempre di insediamenti nomadi o semi-nomadi, completamente adattati all'instabilità marina, fatti di strutture momentanee pronte a essere spostate in altre zone del fondale oppure ad altre profondità. Una delle soluzioni più diffuse in questa regione marina è infatti la costruzione di vere e proprie navi sottomarine, ampie ma leggere, che sfruttano le correnti con ampie vele e, essendo ricoperte di alghe, molluschi e coralli fungono anche da fonte di cibo d'emergenza; interi villaggi dell'Impero sono costituiti da queste navi, e nelle città quasi tutte le famiglie ne hanno una da utilizzare in caso di bisogno, e non è raro in queste zone assistere allo spostamento di intere cittadine per sfruttare nuove fonti di cibo o sfuggire a un'improvvisa tempesta. Queste regioni raccolgono il grosso della popolazione dell’impero e producono la maggior parte del cibo e delle risorse che arrivano verso la capitale, e sono anche la destinazione della maggior parte degli spostamenti all’interno dell’impero e tra l’impero e il resto di Umbal, essendo anche una delle zone di maggiore commercio.
Tipo
Geopolitical, Empire
Capitale
Sistema di Governo
Monarchy, Constitutional
Struttura di Potere
Unitary state
Sistema Economico
Mixed economy
Organizzazioni Sussidiarie
Territori Controllati

Commenti

Please Login in order to comment!