Nani
Forgiati nelle profondità della terra e temprati da secoli di schiavitù, i Nani sono un popolo resiliente, orgoglioso e diviso dal proprio passato. Creati dall’oscuro demone Cernabog per essere i suoi servitori, i Nani si ribellarono e lo esiliarono nelle profondità dell'Abisso, spezzando le proprie catene ma portando per sempre i segni della loro origine. Oggi, il loro popolo è frammentato in tre grandi lignaggi: i Dvergarn, che hanno reclamato le montagne come loro dominio e costruito città-fortezze impenetrabili; gli Strömgard, che hanno abbracciato il mare, solcando fiumi e oceani in cerca di ricchezza e potere; e i Dumrothar, i dannati, rimasti fedeli a Cernabog e nascosti nelle caverne più profonde, braccati e temuti dai loro stessi simili.
Sebbene il tempo abbia mutato le loro usanze, i Nani portano ancora dentro di sé l’ombra della schiavitù e l’implacabile determinazione di non essere mai più sottomessi. Fieri guerrieri, abili artigiani e spietati mercanti, i Nani non dimenticano né un debito né un torto subito, e nel loro cuore arde un’eterna fiamma di vendetta e ambizione.
Storia
Eoni fa, nei giorni antichi in cui il mondo era ancora giovane e le montagne si ergevano incontaminate, un'entità oscura dominava le profondità della terra: Cernabog, il Demone delle Montagne. Bramoso di potere e di servitori, plasmò i primi Nani dalla pietra e dal ferro, incatenandoli alla sua volontà. Nacquero nelle caverne più oscure, nelle fornaci roventi e nei cunicoli stretti, condannati a scavare senza sosta per il loro padrone, estraendo metalli preziosi e gemme che avrebbero nutrito la sua avidità. Non conoscevano libertà, né cielo, né mare: solo il peso delle catene e il martellare incessante dei loro strumenti.
Ma il fuoco che ardeva nei loro cuori non poteva essere soffocato. Secoli di schiavitù alimentarono il rancore e il desiderio di riscatto, finché un giorno, tra le ombre delle gallerie, i primi segni di ribellione presero forma. Clan segreti si organizzarono, le fucine non batterono solo armi per il padrone, ma anche per i guerrieri che avrebbero spezzato il giogo. E quando l’ora giunse, fu guerra nelle viscere del mondo. La battaglia fu feroce, il sangue inzuppò la roccia e le caverne riecheggiarono delle urla dei morenti. Alla fine, i Nani spezzarono le catene e, con un’ultima spinta, scacciarono Cernabog dalle profondità, relegandolo oltre il velo del mondo materiale, nelle insondabili oscurità dell'Abisso.
Liberi, ma segnati per sempre dalla loro esistenza da schiavi, i Nani si divisero. Alcuni, i Dvergarn, rimasero nelle montagne, giurando che nessuno avrebbe mai più ridotto il loro popolo in schiavitù. Costruirono fortezze inespugnabili, città scolpite nella roccia, e divennero maestri della metallurgia e della guerra. Altri, gli Strömgard, volsero lo sguardo oltre le cime innevate, verso i fiumi e il mare. Cercarono una nuova vita tra le onde, abbracciando il commercio e la pirateria, trasformando il loro passato da schiavi in una nuova forma di dominio: il traffico di uomini e merci. Infine, vi furono i Dumrothar, coloro che rifiutarono la ribellione. Rimasti fedeli a Cernabog, si rifugiarono nelle viscere della terra, nascondendosi dal mondo e dai loro stessi fratelli, considerati traditori. Braccati e temuti, sopravvivono tra le ombre, in attesa del giorno in cui il loro padrone farà ritorno.
Caratteristiche Fisiche e Biologiche
Sebbene siano alti meno di un metro e mezzo, la loro corporatura ampia e compatta fa sì che possano pesare quanto un umano più alto di quasi due piedi. Il loro coraggio e la loro resistenza non sono secondi a quelli delle razze più grandi.
La pelle dei nani varia da un marrone scuro a una tonalità più chiara con sfumature rossastre, ma le tonalità più comuni sono il marrone chiaro o il bronzo intenso, simili ai toni della terra.
I loro capelli, portati lunghi ma in stili semplici, sono solitamente neri, grigi o castani, sebbene i nani dalla pelle più chiara abbiano spesso capelli rossi. I nani maschi attribuiscono grande valore alle loro barbe e le curano con attenzione.
Capacità Sensoriali
Scurovisione: Abituati alla vita sotterranea, i nani possiedono una visione superiore in condizioni di oscurità e penombra. Possono vedere in luce fioca entro 18 metri come se fosse luce intensa e nell'oscurità come se fosse luce fioca. Nell'oscurità, tuttavia, non possono distinguere i colori, ma solo sfumature di grigio.
Età
I nani maturano alla stessa velocità degli umani, ma sono considerati giovani fino al compimento dei 50 anni. In media, vivono circa 350 anni.
Caratteristiche Psicologiche e di Comportamento
Audaci e resistenti, i nani sono conosciuti come abili guerrieri, minatori e lavoratori della pietra e del metallo. I nani sono solidi e duraturi come le montagne che amano, affrontando il passare dei secoli con stoica resistenza e pochi cambiamenti. Rispettano le tradizioni dei loro clan, tracciando la loro discendenza fino alla fondazione delle loro più antiche roccaforti, e non abbandonano queste tradizioni con leggerezza. Parte di queste tradizioni è la devozione agli dèi nanici, che incarnano gli ideali di duro lavoro, abilità in battaglia e dedizione alla forgia. I nani sono determinati e leali, fedeli alla parola data e decisi nelle loro azioni, a volte fino alla testardaggine. Molti nani hanno un forte senso della giustizia e non dimenticano facilmente i torti subiti. Un torto fatto a un nano è un torto fatto all'intero clan, quindi ciò che inizia come la ricerca di vendetta di un singolo nano può trasformarsi in una faida tra clan.
Distribuzione Geografica
I nani sono una razza dispersa in tre ambienti molto diversi, ciascuno modellato dalla loro storia e cultura. I Dvergarn, o Nani delle Montagne, abitano la vasta catena montuosa del Picco del Diavolo (Khaz-Angor), situata nella parte orientale del continente. Qui hanno costruito le loro imponenti fortezze di pietra, città scavate nella roccia e ricche di miniere che alimentano la loro economia basata sulla metallurgia e sul commercio di schiavi. La loro capitale, Kazmordrak ("Trono di Pietra e Sangue"), è considerata la più grande città nanica del continente, un baluardo di pietra e ferro inaccessibile ai non iniziati.
I Strömgard, o Nani delle Maree, hanno abbandonato le montagne per conquistare i mari. La loro patria è Stormvyr ("Vortice della Tempesta"), un arcipelago disperso nel mare settentrionale, noto per i suoi porti fortificati, insenature nascoste e città galleggianti. Il loro regno, Vargrad ("Fortezza delle Onde"), è il fulcro del commercio di schiavi e merci preziose, con navi che solcano i fiumi e gli oceani per accumulare ricchezze. Per secoli, hanno intrecciato rotte mercantili e alleanze, spesso facendo affari con pirati e signori della guerra.
Infine, i Dumrothar, i Nani Abissali, sono i più enigmatici e temuti. Costretti nelle profondità della terra dopo la caduta di Cernabog, abitano l’Abisso di Thul’Zarr ("Faglia dei Sussurri Perduti"), una vasta rete di gallerie e città sotterranee che si estende sotto il continente. Il loro regno oscuro, Kargoth-Dur ("Città dei Dannati"), è avvolto da miti e superstizioni, poiché pochi ne conoscono l'ubicazione esatta e ancor meno sono coloro che ne sono tornati. Si dice che pratichino arti proibite e che il loro legame con il loro antico padrone non si sia mai spezzato del tutto.
Struttura Sociale
L'unità principale della società nanica è il clan, e i nani attribuiscono grande valore al prestigio sociale. Anche i nani che vivono lontano dai loro regni natali custodiscono gelosamente la loro identità e affiliazione clanica, riconoscendo i nani imparentati e invocando i nomi degli antenati nei loro giuramenti e maledizioni. Essere senza clan è la peggiore disgrazia che possa colpire un nano. I nani che vivono in terre straniere sono spesso artigiani, in particolare fabbri d'armi, armaioli e gioiellieri. Alcuni diventano mercenari o guardie del corpo, molto richiesti per il loro coraggio e la loro lealtà.
Lingua
Il Nanico, parlato da tutte le sottospecie dei Nani, è una lingua antica e ricca di tradizioni. Considerato uno degli idiomi più vecchi del continente, il Nanico conserva ancora oggi molte delle sue caratteristiche arcaiche, con parole e suoni che richiamano la terra, la roccia, il metallo e le forze naturali. È una lingua sonora e gutturale, con un’inflessione dura che rispecchia la forza e la determinazione del popolo dei Nani.
Ogni sottospecie di Nani ha dei dialetti specifici, che variano per suoni e accenti a seconda del territorio in cui si trovano, ma la lingua comune resta un punto di incontro per tutti, specialmente nei contesti commerciali e diplomatici. I Nani delle Montagne, ad esempio, hanno un Nanico più forte e più ruvido, con una pronuncia dura che riflette la loro cultura guerriera. I Nani delle Maree, invece, tendono a usare una forma di Nanico più fluida, con suoni che ricordano le onde e i venti marini, anche se la lingua resta altrettanto diretta e pragmatica. I Nani Abissali, essendo più isolati e reclusi, hanno una versione della lingua che ha subìto l’influenza delle profondità, con suoni più sottili e vocali che possono sembrare strani o inquietanti a chi non è abituato.
L’uso del Nanico è sacro e spesso legato a riti, leggende e genealogie familiari. Gli incantamenti, le benedizioni e le maledizioni tradizionali vengono pronunciati in Nanico, e molti Nani credono che le parole pronunciate in questa lingua abbiano un potere intrinseco che non può essere replicato nelle lingue comuni. La scrittura nanica, benché raramente utilizzata, è spesso incisa su pietra, metallo o altre superfici dure, con rune stilizzate che hanno anche significati simbolici, come le rune di protezione o di famiglia.
Rapporti con le altre razze
I nani vanno d'accordo con la maggior parte delle altre razze, ma guadagnarsi la loro fiducia richiede tempo. Un detto nanico recita: "La differenza tra un conoscente e un amico è di circa cento anni." Forse è un’esagerazione, ma sottolinea quanto sia difficile per una razza dalla vita breve, come gli umani, guadagnarsi la fiducia di un nano.
Elfi: "Non è saggio fare affidamento sugli elfi. Nessuno può prevedere cosa farà un elfo: quando il martello colpisce il cranio di un orco, potrebbero mettersi a cantare anziché sguainare la spada. Sono volubili e frivoli. Due cose si possono dire a loro favore, però: non hanno molti fabbri, ma quelli che hanno fanno un lavoro eccellente. E quando orchi o goblin sciamano giù dalle montagne, è utile avere un elfo alle spalle. Non tanto quanto un nano, forse, ma di certo odiano gli orchi quanto noi."
Halfling: "Sì, sono gente simpatica. Ma mostrami un eroe halfling. Un impero, un esercito vittorioso. Anche solo un tesoro degno di leggenda creato da mani halfling. Niente. Come si fa a prenderli sul serio?"
Umani: "Se ti prendi il tempo di conoscere un umano, quando finalmente lo capisci, è già sul letto di morte. Se sei fortunato, ha dei discendenti—una figlia o una nipote, magari—con mani e cuore buoni quanto i suoi. È allora che puoi fare amicizia con un umano. E guarda come si danno da fare! Se mettono gli occhi su qualcosa, lo ottengono, sia che si tratti del tesoro di un drago o del trono di un impero. Bisogna ammirare questa determinazione, anche se spesso li mette nei guai."
Velocità: La tua velocità non è ridotta quando indossi un'armatura pesante.
Scurovisione: Abituato alla vita sotterranea, possiedi una visione superiore in condizioni di oscurità e penombra. Puoi vedere in luce fioca entro 18 metri come se fosse luce intensa e nell'oscurità come se fosse luce fioca. Nell'oscurità, tuttavia, non puoi distinguere i colori, ma solo sfumature di grigio.
Resilienza Nanica: Hai vantaggio ai tiri salvezza contro il veleno e possiedi resistenza ai danni da veleno.
Robustezza Nanica: I tuoi punti vita massimi aumentano di 1 ed aumentano di 1 ogni volta che guadagni un livello
Addestramento al Combattimento Nanico: Hai competenza con l'ascia da battaglia, l'ascia da guerra, il martello leggero e il martello da guerra.
Competenza negli Strumenti: Ottieni competenza in un set di strumenti da artigiano a tua scelta: strumenti da fabbro, forniture da birraio o strumenti da muratore.
Linguaggi: Puoi parlare, leggere e scrivere in Comune e in Nanico. Il nanico è ricco di consonanti dure e suoni gutturali, caratteristiche che si riflettono anche nel modo in cui un nano parla altre lingue.


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