Mezzelfi

I mezzelfi di Calendor sono il frutto dell’unione tra umani ed elfi, un ponte fragile tra due mondi tanto vicini quanto distanti. Privati di una terra propria, sono sparsi per tutto il continente, adattandosi alle culture in cui nascono e crescono. Tra gli umani, i mezzelfi sono generalmente accettati e trattati alla pari, soprattutto se il loro aspetto tende più verso le fattezze umane. Al contrario, gli elfi li guardano con freddezza e distacco, considerando la mescolanza del loro sangue un marchio di vergogna. Eppure, la difficoltà riproduttiva elfica ha aggiunto una sfumatura complessa a questo giudizio: quei mezzelfi che mostrano una forte somiglianza con gli elfi ricevono un trattamento più tollerante, quasi condiscendente, mentre coloro che nascono con deformità — fisiche o mentali — vengono visti come una punizione del Feywilde impazzito. Per costoro, il destino può essere crudele: l’emarginazione, l’abbandono o persino la schiavitù. In bilico tra due identità, i mezzelfi vivono costantemente in equilibrio tra accettazione e rifiuto, cercando il proprio posto in un mondo che raramente li vede per ciò che sono davvero.

Per gli umani, i mezzelfi somigliano agli elfi, mentre per gli elfi, sembrano umani. In altezza, sono paragonabili a entrambi i genitori, anche se non sono né snelli come gli elfi né robusti come gli umani. La loro statura varia da poco meno di 150 cm fino a circa 180 cm, con un peso compreso tra i 45 e gli 80 kg, e gli uomini sono solo leggermente più alti e pesanti delle donne. Gli uomini mezzelfi possono avere la barba e a volte la lasciano crescere per mascherare la loro discendenza elfica. Il colore della pelle, dei capelli e degli occhi dei mezzelfi si colloca a metà tra quello dei loro genitori umani ed elfici, risultando in una varietà di tratti persino più ampia di quella che si trova in entrambe le razze. Tendono, però, ad avere gli occhi tipici del loro genitore elfico.

I mezzelfi, frutto dell’unione tra elfi e umani, non sempre ereditano in equilibrio le qualità delle due stirpi. La mescolanza del sangue elfico, carico della longevità e della complessità magica degli elfi, con quello più effimero e mutevole degli umani, può generare esiti imprevedibili. Sebbene molti mezzelfi nascano sani e vigorosi, non è raro che alcuni presentino deformità fisiche — come arti sproporzionati, gobbe, occhi di colori dissonanti, albinismo o tratti asimmetrici — o alterazioni mentali, che spaziano dalla balbuzie a vuoti di memoria, da lievi difficoltà cognitive a disturbi del sonno o della percezione. Queste anomalie, sebbene non onnipresenti, sono abbastanza comuni da alimentare superstizioni sia tra gli umani che tra gli elfi, rafforzando pregiudizi già esistenti e rendendo la vita dei mezzelfi, fin dalla nascita, un percorso spesso segnato da sospetti e sguardi di diffidenza.

Vagando tra due mondi senza appartenere davvero a nessuno dei due, i mezzelfi combinano quelle che alcuni ritengono le migliori qualità dei loro genitori elfi e umani: la curiosità, l'inventiva e l'ambizione umane, temperate dai sensi raffinati, dall'amore per la natura e dal gusto artistico degli elfi. Alcuni mezzelfi vivono tra gli umani, distinti dalle loro differenze emotive e fisiche, osservando amici e persone care invecchiare mentre il tempo a malapena li sfiora. Altri vivono con gli elfi, raggiungendo l'età adulta mentre i loro coetanei elfi restano bambini, sentendosi irrequieti nei regni senza tempo degli elfi. Molti mezzelfi imparano fin da giovani a trattare con tutti, smorzando le ostilità e trovando punti in comune. Come razza, possiedono l’eleganza degli elfi senza la loro freddezza, e l'energia umana senza la sua rozzezza. Spesso eccellono come ambasciatori e intermediari — tranne che tra elfi e umani, poiché ciascuna delle due parti sospetta sempre che il mezzelfo favorisca l'altra.

I mezzelfi, privi di una terra natia o di un regno che li rappresenti, sono sparsi in tutto il continente di Calendor. Vivono ai margini delle società elfiche e umane, spesso adattandosi alle culture dominanti delle terre in cui nascono. Nelle città umane, possono essere visti come curiosità o come promiscui frutti di un'unione proibita, mentre nei domini elfici vengono tollerati con freddezza, considerati imperfetti e incompleti. Alcuni trovano rifugio nelle zone di confine, nelle foreste isolate o lungo le rotte commerciali, costruendo piccole comunità cosmopolite, mentre altri vivono da nomadi o mercenari, sempre in bilico tra due mondi che raramente li accolgono del tutto.

I mezzelfi adottano le convenzioni di denominazione umane o elfiche. Come a sottolineare il loro sentirsi fuori posto in entrambe le società, quelli cresciuti tra gli umani ricevono spesso nomi elfici, mentre quelli allevati tra gli elfi tendono a prendere nomi umani.

I mezzelfi vivono una realtà complessa nei rapporti con le loro razze genitrici. Gli umani, nella maggior parte dei regni di Calendor, li accolgono senza particolari discriminazioni, trattandoli spesso come pari, specialmente se i loro tratti fisici risultano più vicini a quelli umani. Gli elfi aurei ed i nochtel, al contrario, mantengono un atteggiamento freddo e distaccato: la mescolanza del loro sangue con quello umano è vista come motivo di vergogna, un segno di impurità che mina la loro presunta superiorità. Tuttavia, a causa della loro difficoltà riproduttiva, gli elfi tendono a riservare un trattamento più favorevole ai mezzelfi che mostrano un aspetto spiccatamente elfico. Coloro che nascono con deformità, fisiche o mentali, sono considerati dagli elfi una punizione del Feywilde impazzito e spesso subiscono destini crudeli: l’emarginazione, l’abbandono o, nei casi più estremi, la riduzione in schiavitù. Gli elfi silvani si dimostrano meno estremi, accogliendo diversi esuli deformi ma anch'essi non possono non vedere un castigo nelle deformità dei loro fratelli che vengono comunque trattati con pietismo e condiscendenza, come un fardello che deve essere sopportato in silenzio.