Dragone Maggiore

I Dragoni Maggiori, conosciuti anche come Draghi Nobili, sono tra le creature più potenti e antiche di Zachatis. Possono essere classificati come cromatici o metallici, distinguendosi per i colori vivaci delle loro scaglie. I Dragoni cromatici sono generalmente associati a forze della natura o elementi selvaggi, mentre i Dragoni metallici rappresentano virtù come saggezza e protezione.

Una delle loro abilità più peculiari è la capacità di mutare forma, trasformandosi in varie creature umanoidi come nani, elfi o umani. Questo talento consente loro di vivere tra le altre razze senza essere riconosciuti, influenzando eventi o plasmando culture in modo discreto. Spesso, queste forme sono estremamente convincenti, non solo per l’aspetto fisico, ma anche per la mimica e il linguaggio.

I Dragoni Maggiori sono anche maestri della magia, avendo sviluppato numerosi incantesimi nel corso dei millenni. Essi possiedono un’incredibile capacità di comprendere e manipolare le energie magiche, e molti degli incantesimi più complessi e potenti che esistono furono originariamente creati da loro. Alcuni di questi incantesimi sono considerati perduti, e si trovano solo nei tomi antichi scritti in Dragonico.

Il Dragonico, la loro lingua antica, è ormai estinta e viene raramente parlata. Tuttavia, i testi scritti in questa lingua contengono segreti arcani e formule magiche di potenza incredibile. Questi manoscritti sono tra i più preziosi tesori del mondo, in quanto custodiscono conoscenze dimenticate sulla magia, sugli elementi e sull’arte della trasformazione. Per chi riesce a decifrarne le complessità, essi rappresentano un'opportunità di apprendimento senza pari, ma la lingua stessa è incredibilmente difficile da imparare e padroneggiare.

Le leggende narrano che i Dragoni Maggiori avevano il potere di governare il mondo naturale, controllare il clima, e persino alterare la realtà intorno a loro. Oggi, tuttavia, di loro rimangono solo racconti e poche reliquie sparse, ma alcuni credono che si nascondano ancora tra le altre razze, osservando e aspettando il momento giusto per tornare alla luce.