Barile Danzante
Il Barile Danzante è uno dei segreti peggio custoditi di Vhar-Kazet, un luogo dove le regole si allentano e le verità si raccontano sottovoce, tra un boccale e una risata. Situata nel cuore pulsante del distretto Radici d’Argilla, la taverna si affaccia anonimamente su una delle tante strade polverose del quartiere, mascherandosi dietro una semplice insegna scolorita e un ingresso stretto incorniciato da pietre consunte. Ma chi discende la scala a chiocciola che porta al suo interno scopre un mondo sotterraneo vivo e brulicante, dove il tempo sembra rallentare, il vino scorrere senza fine e i segreti fiorire come muffe nelle cantine.
All’interno, la sala principale si estende inaspettatamente sotto le fondamenta degli edifici vicini, con volte a botte imponenti e pareti rivestite in legno scuro. Lampadari in ferro battuto, sospesi da grosse catene, proiettano ombre tremolanti che danzano sulle colonne e sulle pareti incrostate di targhe, trofei e vecchi stendardi strappati. Il cuore della sala è un lungo palco in legno, rialzato giusto quel tanto da permettere ai frequentatori dei tavoli più lontani di godersi le esibizioni di musici ambulanti, bardi erranti e danzatrici sensuali, che ogni sera si alternano tra fuoco, canti e balli esotici.
A capo di questo regno del piacere c’è Nedda Piedechiaro, una halfling che ha fatto della sua memoria e del suo carisma due armi affilate come stocchi. Conosce ogni volto che varca la soglia, ogni voce che si abbassa al bancone e ogni sguardo che tradisce intenzioni più oscure. È la padrona assoluta del suo dominio, e sebbene non alzi mai la voce, quando parla, anche gli orchi smettono di bere. Le sue informazioni valgono oro, e non è raro che emissari della guardia o persino agenti della Soglia dell’Insondabile bussino alla sua porta con richieste ben precise.
Tra le prostitute del Barile Danzante, la più rinomata — e discussa — è senza dubbio Viconia Dalael, una drow dalla bellezza scultorea e dagli occhi che sembrano leggere l’anima. Si dice che sappia sedurre con un solo sguardo e uccidere con un bacio, e non mancano le dicerie che la vogliono spia, assassina o agente dormiente di qualche gilda oscura. Eppure, nessuno ha mai trovato prove. Lei sorride, accarezza le menti di chi la osserva… e sparisce nel silenzio, lasciando il dubbio.
Il Barile Danzante è anche rifugio per disperati e reietti, ma anche per nobili in incognito, ladri in cerca di lavoro, e mercanti che vogliono chiudere affari fuori dallo sguardo del Conestabile. Il vino è buono, il cibo discreto, e l’atmosfera… unica. È qui che si ascoltano le voci del sottobosco cittadino, che si incontrano tagliagole e incantatori in cerca di guai. È qui che si brindano le missioni più folli, e da dove, molto spesso, si parte… e non si torna.
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