Diplomatic action
Il 5 luglio, Filippo Di Orlando Di Balar convoca Drugo, Sindri Thummus, Virea, Carpan Lutgehr e Sasà per partecipare alla spedizione di accoglienza dei nani del Clan della Miniera degli Appigli.
La spedizione, organizzata da Sigrid Morgenblitz, al fine di accogliere la nuova popolazione e visitare il Santuario della Driade.
Sbrigati le proprie faccende personali la grossa carovana parte dando tempo agli avventurieri di conoscere un gruppo di gnomi ingaggiati dai Cavalieri di Tuono (Sindri), parlare con alcuni dei Cavalieri stessi (Sasà) e giocare d'azzardo con la milizia (Carpan).
Poco prima di arrivare la carovana viene interrotta dall'arrivo, in direzione opposta, di un plotone di Cavalieri malconci. Il gruppo racconta che Leona e la Driade stavano ospitando una tribù di Fomori, popolo mostruoso e ribelle all'Impero di Westfalia. Secondo il racconto il plotone avrebbe attaccato la tribù e arrestato Leona per essere intervenuta in loro difesa, la Driade a questo punto avrebbe usato una strana pietra verde per "animare" l'Albero di Branca e attaccare. La creatura, una volta respinta, sarebbe fuggita nel bosco senza lasciare tracce.
Sasà, dopo il racconto, interviene in difesa delle azioni della Driade venendo immediatamente arrestato dai Cavalieri.
Giunti al portale, in un rullo di tamburi e trombe, il popolo nanesco esce dal turbinio di luce con sferraglianti armature runiche. In particolare Ver Braccialabastro, uscendo, saluta i suoi fratelli nani Drugo e Carpan, e annuncia la nuova occupazione di Cavagrande.
Confusi dall'annuncio Filippo e Sigrid si allontanano dall'incontro, scornati dai loro stessi alleati.
Sindri e Sasà, nel mentre, investigano il tragitto compiuto dalla Driade in fuga incontrando una manifestazione di Titania. La dea comunica loro quanto accaduto, avendo assistito dal Regno delle Fate alla lotta, confermando la tesi dei Cavalieri e aggiungendo che la Driade si sarebbe unita alle schiere del Piano dell'Ombra (Piani).
Finiti i festeggiamenti all'alba il Clan degli Appigli si dirige verso Cavagrande in compagnia di Ser Drugo, accusato ingiustamente di aver consegnato la città al clan, Sindri, ormai vox populi per i Bassi Popoli, e Virea dei Nomadiani, mentre Carpan e Sasà tornano indietro insieme a Filippo verso Balar per riferire le notizie e cercare un contatto con Leona.