Virea

Virea Badra (Mireya Al-Budūr in Nomadiano) proviene da una antico clan dei Nomadiani che venera la Luna.

La traduzione del suo nome nella Lingua delle Lande può essere identificata come “Principessa della Luna Piena”. Il clan, Ashīratal-Qamar, è noto per la sua gerarchia politica in tutta la Nomadia (Regno dei Due Soli): le personalità che detengono il potere sono solo femminili e il loro grado è facilmente identificabile dalle capigliature che indossano.

Entrate in ambito politico le donne tengono i capelli raccolti lasciando cadere sulle spalle un numero di trecce che cresce di numero man mano che la scalata politica avanza. Una volta che tutti i capelli sono intrecciati, dunque lasciati cadere tutti sulle spalle, il numero di trecce diminuisce progressivamente aumentando di spessore in relazione all’importanza della carica politica. Nonostante la chiara identificazione le cariche non hanno un nome ben definito.

Le donne vengono educate sin da bambine alla sacralità della Guerra e solo chi ha una carica politica può prenderne parte. Ogni notte di Luna Piena (per chi non ha una battaglia imminente) e ogni sera prima di un possibile scontro, le donne sciolgono le loro trecce pregando alla Luna e le ricompongono con una concentrazione incorruttibile, il tutto seguito da una lunga meditazione. Virea cresce in un contesto fortemente politico e comprende a pieno la sacralità degli antichi rituali.

Vive dedita alla scalata sociale e politica e, a soli 23 anni, le assegnano una delle cariche più alte: i suoi capelli sono raccolti in due grandi trecce ai lati del capo. Si specializza nel lancio dei coltelli e passa le sue giornate tra allenamenti e preghiera. Visti i tumulti dell’ultimo periodo alla soglia dei 26 anni le viene assegnato un incarico di rappresentanza del clan presso La Gilda degli Avventurieri di Balar.

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