Malcom Artarix
Malcom Artarix è una figura che non passa inosservata tra le strade di Vhar-Kazet, specialmente nel distretto dell’Arco delle Braci dove si trova la sua caotica, ma rispettata, bottega alchemica: l’Alambicco di Malcom. Alto poco meno di un metro e ottanta, ha una corporatura asciutta e nervosa, quasi tirata a forza da una vita vissuta in mezzo a fumi tossici, notti insonni e ricerche ossessive. I suoi capelli sono un groviglio biancastro spruzzato di grigio e fuliggine, raccolti spesso in una coda disordinata o lasciati liberi di incorniciare un volto scavato, segnato da occhiaie profonde e sguardi intermittenti. Gli occhi, di un giallo ambrato quasi innaturale, sembrano brillare quando parla delle sue scoperte o quando è colto da una delle sue improvvise illuminazioni.
Il suo abbigliamento è un misto tra un accademico fuori sede e un alchimista di guerra: veste lunghe tuniche chiazzate da reazioni chimiche non del tutto controllate, legando spesso strumenti e pergameni ai polsi e alla cintura. Porta sempre con sé un guanto di cuoio annerito su una mano, dicono per coprire un’ustione alchemica o, secondo altre voci più sinistre, per contenere un’alterazione della carne causata da una sostanza proveniente dal Vuoto.
Eccentrico fino all’insopportabile per alcuni, è capace di passare ore a parlare da solo, a volte con oggetti inanimati, altre volte con creature intrappolate in ampolle. Tuttavia, dietro la sua eccentricità si cela una mente lucida e profonda, capace di intuizioni che sfuggono anche agli studiosi della Soglia dell’Insondabile. In effetti, si sussurra che Malcom fosse un tempo uno dei ricercatori affiliati alla Gilda, ma che l’ordine stesso lo abbia lasciato andare (o spinto a farlo) dopo alcune divergenze sulle sue ricerche ritenute “troppo instabili”. Nonostante ciò, intrattiene ancora un rapporto complesso con la Soglia, fatto di rispetto reciproco, diffidenza e occasionali collaborazioni ufficiose.
Malcom non è un uomo facile: ha un carattere brusco, impaziente e spesso dimentica la presenza degli altri quando è immerso nei suoi esperimenti. Eppure, è anche dotato di una sottile ironia, e chi riesce a conquistare la sua fiducia può trovare in lui un alleato straordinario. È noto per il suo rifiuto netto verso ogni forma di contrabbando o commercio con gli ambienti criminali cittadini, ma è anche pronto a scendere a compromessi se il prezzo è la conoscenza.
La sua passione più grande resta l’alchimia applicata agli effetti del Vuoto: sostanze, creature, anomalie. Non teme l’ignoto, anzi lo cerca con una fame quasi religiosa. Alcuni pensano che la sua ossessione lo porterà alla rovina, altri che sarà lui, alla fine, a svelare i segreti più profondi e terrificanti di ciò che si nasconde oltre la soglia del reale. Nel frattempo, continua a vendere pozioni, scambiare mappe dimenticate e leggere in silenzio, la notte, sotto la luce azzurra di un cristallo instabile, nella stanza superiore della sua vecchia casa di pietra.
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