Lord Bernard Hottenbraw
Lord Bernard Hottenbraw è il conestabile di Vhar-Kazet, nonché nobile di stirpe antica e proprietario di vaste terre a nord della città, tra le colline annerite del Vuoto. Alto, con i capelli lisci e grigi sempre pettinati con precisione maniacale, un monocolo d’argento sull’occhio sinistro e una voce stridula, è una figura facilmente riconoscibile tanto nei corridoi marmorei del palazzo municipale quanto nel Crocevia della Soglia, dove si reca solo se strettamente necessario e sempre scortato da almeno due attendenti.
Nel suo ufficio, situato nell’ala est del palazzo burocratico di Vhar-Kazet, regna un ordine quasi ossessivo: pergamene arrotolate con corde di seta, timbri in ottone lucidati ogni mattina, tappeti provenienti da Ysenholt e una sedia intagliata su cui siede con un'eleganza forzata. Bernard è un uomo legato alla forma e al protocollo; ogni frase che pronuncia pare recitata da un testo cerimoniale, ogni gesto misurato come in una corte reale. I suoi sudditi lo conoscono bene: lo considerano un nobile stereotipato, distante, convinto che il suo sangue lo renda superiore. A malapena riesce a nascondere il disprezzo per i mercanti che urlano nelle piazze, per gli artigiani sudati nelle botteghe o per i membri più umili della milizia cittadina. Per lui, il decoro è legge e l’ordine sociale un dogma.
Il suo carattere è noto per essere pomposo, suscettibile e incline a offendersi anche per una parola fuori posto o per un tono ritenuto troppo confidenziale. I popolani sanno bene che basta una risposta sbagliata per essere tacciati di "mancanza di rispetto all’autorità" o di "vilipendio dell’istituzione nobiliare". Tuttavia, per quanto distante e vanitoso, Bernard non è un incompetente. Il suo archivio è tra i più completi del Vestibolo, e la sua memoria per nomi, casate, date e debiti è leggendaria. Quando si tratta di proteggere gli interessi della città — e, soprattutto, i propri — diventa un burocrate formidabile, implacabile nel negoziare con la Soglia dell'Insondabile o con altri rappresentanti nobiliari.
Sebbene molti lo deridano in privato per la sua voce affettata, le sue lamentele e i suoi atteggiamenti da salotto reale, nessuno può negare che la sua presenza dia un senso di stabilità in un luogo dove ogni giorno potrebbe spalancare crepe sull’orlo dell’incubo. Bernard Hottenbraw è l’incarnazione di un mondo che si ostina a credere nella nobiltà, nella gerarchia e nella forma, anche mentre il Vuoto consuma la realtà appena oltre le mura.
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