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Valérien

Le radici degli uomini della valle sono da ricercare nei popolo umani che un tempo abitavano la costa settentrionale del Mare Piccolo e che oggi formano la maggior parte della popolazione del Regno Orientale.   Con la media del 1.60m di altezza, è estremamente raro trovare un Valérien alto, infatti quest'etnia è considerata la più bassa tra quelle umane. Le tonalità della loro pelle varia ma tendenzialmente è una tonalità abbronzata e mediterranea mentre i capelli mossi e voluminosi vanno dal castano al biondo scuro.

Naming Traditions

Nomi Femminili

Emma, Jade, Louise, Alice, Chloé, Lèa, Manon, Camille, Inès, Sarah, Zoé, Anais, Mia, Lina, Lisa, Charlotte, Clara, Margaux, Juliette

Nomi Maschili

Antoine, Étienne, François, Gabriel, Henri, Louis, Olivier, Pierre, Vincent

Nomi di Famiglia

L'uso dei cognomi da parte della nobiltà Valérien iniziò nel I secolo con la fondazione dell'Impero. Certo, i poveri non pensavano a queste cose in quel momento. Ciò continuò fino a quando il re Euramio Castor X emise un decreto nel 395. Dichiarando che tutti i cittadini del paese dovevano avere un cognome.
Con lo scoppio della Guerra contro gli elfi e i continui esodi di questi ultimi, il re Vincent II voleva tenere un registro della popolazione e facilitò il lavoro clericale nel regno. Il Valériano fu fissato in questo modo come unica lingua di stato. La modifica del cognome dei soggetti era severamente vietata. Ciò continuò fino a quando re Étienne I permise in alcuni casi di cambiare il cognome in un altro. Questo non era molto gradito allora, e oggi è anche abbastanza raro. L'argomento principale dei valérien è che dal momento che gli antenati portavano questo nome, e si adattava a loro, allora non dovrebbe essere cambiato. Come in molti paesi, i cognomi in Valérien sono stati derivati: i nomi degli antenati venivano usati più spesso; nomi delle professioni alle quali i nonni si sono dedicati e luoghi di nascita.
Solitamente il cognome del bambino passava dal padre, se questo era sconosciuto, illegitimo o mezzosangue, il nascituro prendeva il congome Valleston diventando nei secoli il comune e tutt'oggi utilizzato Eston.

Culture

Cultura e eredità culturale

la Festa del Raccolto

Come nell'antichità, tutt'oggi nella cultura Valérien si da molta importanza all'agricoltura. Alla coltivazione di prodotti pregiati come olio e vino. Tra le festività più importanti infatti c'è "la Festa del Raccolto" che dura quasi la totalità del nono mese in cui i contadini raccolgono i frutti dei vigneti e degli uliveti dalla quale producono i beni che commerciano in tutta la Nazione. Durante la festività, viene pregata e ringraziata la dea dell'abbondanza e del raccolto Mintara. Alcuni studiosi, declinano la fiugura di questa dea a quella della dea elfica Mitera, venerata da questa specie come dea Madre e della Natura, probabilmente un assimilazione culturale avvenuta durante l'Era dei Draghi.

i signori dei cavalli

Altra pratica estremamente diffusa nell'etnia Valérien è l'equitazione. Troviamo, infatti, rappresentazioni di cavalli e cavalieri nei vari scritti e nell'architettura delle varie città. Già nei resoconti storici di questo popolo vengono trovate appunti sull'addomesticazione di questi animali e sul loro allevamento. Questa lunga tradizione ha portato a una vera classe di cavallieri armati di lunghe lance. I primi resconti di quest corpo d'elite si hanno persino prima dell'Era del Dominio, quando i popoli della Valle erano ancora divisi in regioni autonome e governate dai propri signori.

Miti e Leggende Comuni

La Maledizione di Valturne

Valturne rifiutò il Patto delle Valli, chiudendosi nelle sue mura mentre i draghi avanzavano. Gli spiriti degli antichi alleati giurarono che nessun Signore di Foglia Spinosa avrebbe mai conosciuto pace: il tradimento avrebbe continuato a vivere nei cuori della città.

Personaggi storici

Il Patto delle Valli

(Era dei draghi - Età Recente – circa metà III millennio E.D.)
Durante un'epoca di crescente pressione esterna — dovuta a carestie, dispute territoriali e migrazioni di popolazioni nomadi — le città di Salle e Varrès strinsero una storica alleanza, chiamata Patto delle Valli. L’obiettivo era difendere le loro terre fertili dalle scorrerie delle bande di predoni umani indipendenti e clan ribelli, desiderosi di impadronirsi delle risorse agricole.   Valturne, invece, rifiutò di aderire al Patto, scegliendo una via più isolazionista. La città, famosa per il suo amore per l’indipendenza e la libertà, rafforzò le proprie difese e stipulò accordi commerciali diretti con alcuni clan di montagna. Questo atto fu visto da molti come una tradimento silenzioso, e i rapporti con le altre due Valli rimasero tesi per generazioni.
Encompassed species


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