Chèvrien
Le radici degli Chèvrien affondano nella cultura pastorale delle Terre del Corno, una regione montuosa e rigogliosa di pascoli, fiumi e altipiani. Questi territori furono da sempre il cuore pulsante della loro civiltà, un popolo che si è sempre distinto per il commercio di corni pregiati, pelli e prodotti derivati dal bestiame. Conosciuti per la loro connessione profonda con la natura e l'allevamento di capre, bovini e altri animali, gli Chèvrien sono da sempre considerati esperti nell'arte della pastorizia. Alcuni storici credono che l'origine dei primi clan barbari del nord sia da attribuire all amigrazione verso il nord di questo popolo per mettersi in salvo durante la lunga guerra contro l'Imperatore Drago.
Con un'altezza media di 1,70 m, gli Chèvrien hanno una corporatura robusta e muscolosa, adatta alla vita da pastore nelle terre dure che abitano. La pelle è solitamente di un tono dorato o ambrato, abbronzata dal sole, mentre i capelli, che vanno dal nero al castano scuro, sono spessi e ruvidi, spesso portati in acconciature pratiche, come trecce o raccolti. Gli occhi degli Chèvrien sono solitamente di un giallo dorato o marrone scuro, con una lucentezza che riflette la loro terra e le fatiche quotidiane della pastorizia.
Naming Traditions
Nomi Femminili
Lea, Sira, Emmara, Lissia, Brisa, Vaela, Mira, Gena, Fina, Alira, Kora, Nara, Vessia, Zana, Antha, Shira.
Nomi Maschili
Caden, Aler, Brann, Daran, Galen, Fenix, Edrik, Malen, Renar, Ilgar, Varek, Thorne, Joran.
Nomi di Famiglia
Gli Chèvrien tendono a prendere il cognome dal nome del mestiere che la famiglia ha svolto per generazioni. Molto diffusi sono i cognomi come Corneviro, che significa “Signore dei corni”, o Pellador, legato a chi lavora con le pelli. I cognomi, tuttavia, sono legati anche alla provenienza geografica e alle tradizioni familiari. Un'altra peculiarità è che i figli nati da famiglie con legami storici forti con le Terre del Corno spesso portano il cognome Chèvrelis, che indica un legame diretto con le capre, simbolo della loro cultura. Durante l'esodo verso nord, la necessità di distinguersi ha portato alcuni a modificare o adattare il proprio cognome, ma la tradizione rimane forte.
Culture
Cultura e eredità culturale
La Festa della Primavera di Corno
I Signori dei Corni
Costumi, tradizioni e rituali Comuni
La religione Chèvrien, un tempo strettamente legata agli spiriti della natura e delle montagne, ha radici profonde nel passato del popolo. Anticamente, gli Chèvrien veneravano Althira, la Dea delle Montagne, che secondo la leggenda guidò il loro popolo attraverso le Terre del Corno durante i tempi più oscuri della guerra contro l’Imperatore Drago. La sua figura, simbolo di protezione e abbondanza, era celebrata in rituali che onoravano gli spiriti protettori degli animali e delle terre. Le montagne venivano considerate la dimora degli spiriti guardiani, che vegliavano su ogni capra, pecora e bovino, e si riteneva che ogni stella cadente nei cieli fosse un messaggio di benedizione da parte di Althira.
Tuttavia, con il passare dei secoli e l’espansione della Nazione, che comprende diverse regioni abitate da numerosi gruppi etnici, la fede degli Chèvrien ha subito influenze esterne. La maggior parte delle popolazioni umane che abitano il vasto territorio venerano oggi Solius Regis, la divinità solare che simboleggia il potere, la giustizia e la prosperità. Questo culto si è diffuso in tutta la Nazione, diventando la fede predominante, e ha progressivamente soppiantato le antiche credenze locali.
Tuttavia, nelle zone più profonde e remote delle Terre del Corno, le tradizioni religiose degli Chèvrien rimangono vive, anche se ora sono considerate più un retaggio del passato che una pratica quotidiana. I vecchi clan e i pastori che abitano le valli più isolate continuano a rendere omaggio a Althira e agli spiriti delle montagne, celebrando la Festa della Primavera di Corno e pregando per la protezione del loro bestiame. Questi rituali, seppur meno frequenti e spesso visti con curiosità o diffidenza dalle nuove generazioni, sono ancora tenuti in grande considerazione da coloro che desiderano preservare l'antica connessione con la terra e gli animali.
Oggi, gli anziani tramandano queste tradizioni nei racconti e nelle leggende, insegnando ai più giovani che la luce delle stelle non è solo un fenomeno naturale, ma un segno che gli spiriti delle montagne sono sempre presenti, pronti a vegliare su di loro. Nonostante l'influenza di Solius Regis, che ormai guida la maggior parte dei Chèvrien nel loro cammino, le antiche credenze rimangono una parte importante dell'identità di coloro che ancora abitano le terre più remote, lontano dalle città e dai templi consacrati alla divinità solare.
Miti e Leggende Comuni
Il Corno di Alaric
Quando Re Alaric di Cornoalto affrontò i draghi del Nuovo Ordine, brandiva un corno intagliato dai primi pastori Chèvrien.
Infranto durante la Guerra delle Corna Spezzate, si dice che il Corno un giorno sarà ricostruito, e il suo suono sveglierà il coraggio degli umani sopiti.Personaggi storici
La Guerra delle Corna Spezzate
(Era dei Draghi- Età Finale)
Durante l'ascesa di Eldoran, i Chèvrien, popolo fiero e pastore dei monti del Corno, si sollevarono sotto la guida di Re Alaric di Cornoalto, soprannominato il Montanaro Incoronabile.
Alaric, discendente di una stirpe antica di Cavalcacorno, unificò per la prima volta tutte le tribù montane, creando una confederazione militare senza precedenti.
Guidarono la resistenza più disperata contro i draghi e i loro alleati, combattendo battaglie leggendarie nei Passi di Ventofermo e nei valichi ghiacciati.
La guerra si concluse tragicamente quando Re Alaric fu tradito da un suo luogotenente e cadde nella Battaglia di Crinale Bianco.
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