BUILD YOUR OWN WORLD Like what you see? Become the Master of your own Universe!

Chèvrien

Le radici degli Chèvrien affondano nella cultura pastorale delle Terre del Corno, una regione montuosa e rigogliosa di pascoli, fiumi e altipiani. Questi territori furono da sempre il cuore pulsante della loro civiltà, un popolo che si è sempre distinto per il commercio di corni pregiati, pelli e prodotti derivati dal bestiame. Conosciuti per la loro connessione profonda con la natura e l'allevamento di capre, bovini e altri animali, gli Chèvrien sono da sempre considerati esperti nell'arte della pastorizia. Alcuni storici credono che l'origine dei primi clan barbari del nord sia da attribuire all amigrazione verso il nord di questo popolo per mettersi in salvo durante la lunga guerra contro l'Imperatore Drago.   Con un'altezza media di 1,70 m, gli Chèvrien hanno una corporatura robusta e muscolosa, adatta alla vita da pastore nelle terre dure che abitano. La pelle è solitamente di un tono dorato o ambrato, abbronzata dal sole, mentre i capelli, che vanno dal nero al castano scuro, sono spessi e ruvidi, spesso portati in acconciature pratiche, come trecce o raccolti. Gli occhi degli Chèvrien sono solitamente di un giallo dorato o marrone scuro, con una lucentezza che riflette la loro terra e le fatiche quotidiane della pastorizia.

Naming Traditions

Nomi Femminili

Lea, Sira, Emmara, Lissia, Brisa, Vaela, Mira, Gena, Fina, Alira, Kora, Nara, Vessia, Zana, Antha, Shira.

Nomi Maschili

Caden, Aler, Brann, Daran, Galen, Fenix, Edrik, Malen, Renar, Ilgar, Varek, Thorne, Joran.

Nomi di Famiglia

Gli Chèvrien tendono a prendere il cognome dal nome del mestiere che la famiglia ha svolto per generazioni. Molto diffusi sono i cognomi come Corneviro, che significa “Signore dei corni”, o Pellador, legato a chi lavora con le pelli. I cognomi, tuttavia, sono legati anche alla provenienza geografica e alle tradizioni familiari. Un'altra peculiarità è che i figli nati da famiglie con legami storici forti con le Terre del Corno spesso portano il cognome Chèvrelis, che indica un legame diretto con le capre, simbolo della loro cultura. Durante l'esodo verso nord, la necessità di distinguersi ha portato alcuni a modificare o adattare il proprio cognome, ma la tradizione rimane forte.

Culture

Cultura e eredità culturale

La Festa della Primavera di Corno

Nel cuore della cultura Chèvrien risiede una venerazione antica per la vita pastorale e l’allevamento. La “Festa della Primavera di Corno” è una delle festività più sentite, celebrata in un giorno specifico dell’anno quando nel cielo sopra i Monti della Cometa, al confine delle Terre del Corno, si verifica uno spettacolo straordinario: una pioggia di stelle cadenti che illumina il cielo notturno. Questo fenomeno, che si ripete ogni anno, è considerato un segno di benedizione dagli spiriti delle montagne e degli animali, che secondo la tradizione Chèvrien inviano il loro favore con la luce cadente. Durante questa festa, che dura un’intera settimana, i Chèvrien si riuniscono nei villaggi di montagna e nei campi, cantando canti tradizionali, danzando danze rituali e offrendo latte e formaggio agli spiriti protettori delle bestie. La pioggia di stelle cadenti è vista come un momento di rinnovamento e speranza, simbolo della promessa di abbondanza e protezione per l’anno a venire. Gli anziani raccontano che ogni stella che cade rappresenta una benedizione per uno degli animali da pascolo, e ogni capra, pecora o bovino che cresce sano e forte durante l'anno ha ricevuto il suo favore.   In questa notte speciale, le famiglie Chèvrien si riuniscono sotto il cielo stellato, accendendo fuochi sacri e recitando preghiere a Althira, la Dea delle Montagne, e agli spiriti della natura. Si dice che la luce delle stelle cadenti porti prosperità e protezione, e che chi riesce a fare un desiderio durante il picco del fenomeno avrà la benedizione degli spiriti per l'intero anno. La Festa della Primavera di Corno non è solo un momento di celebrazione, ma anche un'occasione per rinnovare il legame tra gli Chèvrien e la natura che da sempre li sostiene.  

I Signori dei Corni

Gli Chèvrien hanno una lunga tradizione di allevatori di capre da montagna e commercianti di pelli e corni, che sono ricercati per la qualità delle loro lavorazioni. La loro abilità nell’arte della lavorazione del corno e della pelle è leggendaria, e molti clan sono noti per la loro maestria. Alcuni dei clan più influenti, i cosiddetti “Signori dei Corni”, sono anche abili combattenti, per difendere i propri beni e territori. L’allevamento delle capre da combattimento, una pratica antica che ha preso piede durante il periodo di migrazione, ha dato vita a una figura mitica tra gli Chèvrien, il Cavalcorno, un guerriero che combatte con un corno intagliato come arma, simbolo della forza di questo popolo.

Costumi, tradizioni e rituali Comuni

La religione Chèvrien, un tempo strettamente legata agli spiriti della natura e delle montagne, ha radici profonde nel passato del popolo. Anticamente, gli Chèvrien veneravano Althira, la Dea delle Montagne, che secondo la leggenda guidò il loro popolo attraverso le Terre del Corno durante i tempi più oscuri della guerra contro l’Imperatore Drago. La sua figura, simbolo di protezione e abbondanza, era celebrata in rituali che onoravano gli spiriti protettori degli animali e delle terre. Le montagne venivano considerate la dimora degli spiriti guardiani, che vegliavano su ogni capra, pecora e bovino, e si riteneva che ogni stella cadente nei cieli fosse un messaggio di benedizione da parte di Althira. Tuttavia, con il passare dei secoli e l’espansione della Nazione, che comprende diverse regioni abitate da numerosi gruppi etnici, la fede degli Chèvrien ha subito influenze esterne. La maggior parte delle popolazioni umane che abitano il vasto territorio venerano oggi Solius Regis, la divinità solare che simboleggia il potere, la giustizia e la prosperità. Questo culto si è diffuso in tutta la Nazione, diventando la fede predominante, e ha progressivamente soppiantato le antiche credenze locali.   Tuttavia, nelle zone più profonde e remote delle Terre del Corno, le tradizioni religiose degli Chèvrien rimangono vive, anche se ora sono considerate più un retaggio del passato che una pratica quotidiana. I vecchi clan e i pastori che abitano le valli più isolate continuano a rendere omaggio a Althira e agli spiriti delle montagne, celebrando la Festa della Primavera di Corno e pregando per la protezione del loro bestiame. Questi rituali, seppur meno frequenti e spesso visti con curiosità o diffidenza dalle nuove generazioni, sono ancora tenuti in grande considerazione da coloro che desiderano preservare l'antica connessione con la terra e gli animali.   Oggi, gli anziani tramandano queste tradizioni nei racconti e nelle leggende, insegnando ai più giovani che la luce delle stelle non è solo un fenomeno naturale, ma un segno che gli spiriti delle montagne sono sempre presenti, pronti a vegliare su di loro. Nonostante l'influenza di Solius Regis, che ormai guida la maggior parte dei Chèvrien nel loro cammino, le antiche credenze rimangono una parte importante dell'identità di coloro che ancora abitano le terre più remote, lontano dalle città e dai templi consacrati alla divinità solare.

Miti e Leggende Comuni

Il Corno di Alaric

Quando Re Alaric di Cornoalto affrontò i draghi del Nuovo Ordine, brandiva un corno intagliato dai primi pastori Chèvrien. Infranto durante la Guerra delle Corna Spezzate, si dice che il Corno un giorno sarà ricostruito, e il suo suono sveglierà il coraggio degli umani sopiti.

Personaggi storici

La Guerra delle Corna Spezzate

(Era dei Draghi- Età Finale)
Durante l'ascesa di Eldoran, i Chèvrien, popolo fiero e pastore dei monti del Corno, si sollevarono sotto la guida di Re Alaric di Cornoalto, soprannominato il Montanaro Incoronabile. Alaric, discendente di una stirpe antica di Cavalcacorno, unificò per la prima volta tutte le tribù montane, creando una confederazione militare senza precedenti.   Guidarono la resistenza più disperata contro i draghi e i loro alleati, combattendo battaglie leggendarie nei Passi di Ventofermo e nei valichi ghiacciati. La guerra si concluse tragicamente quando Re Alaric fu tradito da un suo luogotenente e cadde nella Battaglia di Crinale Bianco.
Encompassed species


Commenti

Please Login in order to comment!