Regni Indipendenti

I Regni Indipendenti si estendono lungo la costa meridionale dell'Arcipelago Orientale, in una regione nota come la Falce di Luna, un arco fertile di porti, città e isole commerciali. In origine erano insediamenti nati per facilitare il commercio con le comunità leonine dell'Est, durante l'espansione marittima dell'umanità. La prima città a sorgere fu Arcomar, che crebbe rapidamente grazie al traffico mercantile, diventando una potenza regionale. A seguire, dalla sua costola nacque Falencia, che ben presto rivendicò la propria indipendenza, portando a una lunga e logorante guerra civile. La rivalità tra le due città indebolì profondamente l'intera regione, che fu in seguito conquistata dall'Impero di Shen. Dopo la liberazione dai dragonidi, le due città tornarono autonome, ma i rapporti rimasero tesi. La vera pace fu raggiunta solo nelle ultime due generazioni, grazie a un matrimonio politico tra le famiglie regnanti: i Cìnere di Arcomar ei Talasound di Falencia. L'unione tra i due giovani amanti segnò l'inizio di un'epoca di stabilità e apertura senza precedenti, con alleanze siglate su tutti i continenti. Non solo le merci, ma anche costumi, saperi e lingue iniziarono a circolare liberamente, portando la regione al suo massimo splendore.   Il loro primogenito, Arthur, nacque nel periodo di massima prosperità. Tuttavia, quando la guerra iniziò a infuriare nel nord del continente, il padre, Daniel Elyen Cìnere, compì un gesto simbolico e drammatico: offrì il proprio figlio all'esercito, come soldato semplice. Il gesto fu imitato da molte famiglie nobili, provocando un'emorragia giovanile che rallentò bruscamente l'economia. Il fragile equilibrio fu mantenuto solo grazie all'intelligenza politica e al carisma di Elènne Talasound, rimasta sola alla guida dopo la morte prematura del marito, il cosiddetto Signore della Falce di Luna.   Quando la guerra finì e il figlio tornò, forgiato dal sangue e dal campo di battaglia, Arthur rifiutò la successione al trono, scegliendo un'altra via, estranea al potere. Fu così che Elènne rimase al comando. Pur non avendo mai assunto formalmente il titolo di regina, è oggi considerato dal popolo e dalla nobiltà la Rappresentante delle Terre Indipendenti, una figura centrale e amata che garantisce stabilità e continuità. La sua “seconda incoronazione”, avvenuta senza rito ma con il consenso spontaneo delle genti del sud, è considerata l'atto simbolico di unificazione della Falce di Luna.   Elènne guida con grazia e fermezza una regione ancora fragile, ma vibrante, dove la cultura, la libertà e il commercio convivono in un equilibrio delicato e moderno.