Buco di Darreth

Il Buco di Darreth è una delle strutture più temute di Vhar-Kazet, un luogo in cui la speranza si dissolve nel silenzio umido delle profondità. Situato nel quartiere dei Gradini Grigi, la zona più malfamata e degradata della città, questa prigione è nata come misura disperata di contenimento, quando le celle del Forte di Vhar-Kazet non bastavano più a contenere l’ammasso crescente di detenuti, dissidenti, criminali e disgraziati che la città attirava come falene verso la fiamma. Il suo nome ufficiale sarebbe “Cisterna Penale Centrale di Vhar-Kazet”, ma nessuno lo usa mai. Per tutti è solo il Buco.

L’edificio in superficie è tozzo, privo di finestre, costruito in pietra grigia rinforzata, con un solo portone sorvegliato da guardie armate. Ospita l’amministrazione, l’archivio dei prigionieri e le stanze di sorveglianza, oltre all’ufficio di Darreth Vhermen, il famigerato direttore della prigione. Tiefling dal volto scheletrico, occhi gialli e sguardo tagliente, Darreth è una figura di terrore anche per i suoi stessi secondini. Si vocifera che pratichi interrogatori crudeli, che abbia una sala nascosta nei sotterranei dove vengono condotti prigionieri scomodi, e che nessuno sia mai uscito integro da quei colloqui. Nessuno è mai riuscito a dimostrare nulla… ma nessuno osa neppure indagare.

Il vero cuore della prigione si cela nel sottosuolo, dove quattro immense cisterne in disuso del vecchio sistema idrico sono state convertite in celle concentriche, con dieci livelli ciascuna. Ogni livello ospita dodici celle, disposte a cerchio attorno alle pareti curve della cisterna. Una scalinata a chiocciola percorre il centro della struttura e permette il passaggio da un piano all’altro, ma ogni livello è sbarrato da grate e porte rinforzate, controllate rigidamente dai secondini. Le quattro cisterne sono collegate tra loro alla base, attraverso tunnel angusti che sanno di umidità e ruggine, percorsi da chi si occupa del trasferimento dei prigionieri.

L’atmosfera all’interno è quella di un abisso di pietra e metallo, in cui l’aria è viziata, la luce scarsa, e le urla si attutiscono contro i muri umidi. Le celle sono piccole, fredde, spesso sovraffollate. Non esistono finestre, né orologi. I prigionieri perdono rapidamente la cognizione del tempo. I racconti che circolano tra i detenuti parlano di ombre che si muovono da sole, di creature striscianti che si annidano nei recessi delle vecchie condutture, di fantasmi dei prigionieri morti di stenti o follia.

Ufficialmente, il Buco di Darreth è un pilastro della sicurezza cittadina, sorvegliato e controllato dalla burocrazia della città e dal governo locale. In realtà, è una zona grigia, dove i diritti si sgretolano come pietra antica e dove chi entra… spesso non esce più. Alcuni dicono che Darreth sia in qualche modo protetto da forze politiche o da vecchi patti con le gilde cittadine, forse con la Soglia dell’Insondabile, forse con i Canalari, forse con nessuno e tutti.

In ogni caso, nessuno vuole finire al Buco. Non importa quanto potente, quanto colto, quanto innocente tu sia. Una volta che le grate si chiudono dietro di te, il mondo si dimentica che sei esistito.

Tipo
Prison
Proprietario
Personaggi in Loco


Cover image: by Chris Cold

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