4. Sulle Tracce dei Rapitori

Seresofo, Reame di Aldok, settembre (IV) 1698     Le “indagini” (Knorr trova un anello separando le acque dello stagno, Yashar parla con un tasso, Lennel cerca più dignitosamente delle tracce per terra) rivelano che Ronja è stata rapita da un gruppo di 6/7 persone che, dopo aver lasciato tracce per depistare gli inseguitori, si sono diretti a sud. Però di indizi se ne trovano, e nuove informazioni giungono dall’archivio della guardia, esplorato da I’Alerad, che scopre di vecchi casi di sparizioni e strane uccisioni.   Al ritorno in paese, però, si sfiora l’incidente diplomatico: è buio, ma nessuno ci fa caso essendo tutti dotati di organi sensoriali eccellenti, e le guardie cittadine reagiscono in maniera alquanto nervosa, facendo piovere frecce sul party e a malapena scusandosi una volta riconosciuti i nostri Eroi.   Parlando prima con un ufficiale della guardia e poi, la notte stessa, con Skuttert in persona, il capovillaggio, si ricostruisce il tutto: Skuttert è il figlio del ragazzo rapito decenni prima e sopravvissuto al suo aggressore, trovato invece decapitato e senza una mano. L’orco, disperato, non sapendo di chi si può fidare nel proprio villaggio, si unisce ai 4 per andare a salvare la figlia.   Nella notte raggiungono quindi le cave di gesso (la polvere bianca trovata da Lennel) e fanno fuori con un rapido quanto rocambolesco combattimento due delle tre sentinelle: distratte da Yashar trasformato in cane, si accorgono di Knorr per la sua fallimentare manovra elusiva (più riuscita la seconda, con cui sparisce dentro una roccia!), dopodiché piomba tra loro il monaco, e una precipita giù per la collina per il colpo improvviso e micidiale di Lennel, una Il capo, dopo aver ucciso un compagno in fuga, si toglie la vita, ma viene richiamato indietro da Knorr!