Ballata di Aslan, amico e custode

Lo trovai che era poco più di un soffio,

un batuffolo nero con un lampo di neve sul petto.

Così piccolo che poteva passare

tra le porte basse della mia casa di montagna,

e dormiva vicino al focolare,

come se fosse sempre stato parte di me.

Crebbe al mio fianco,

vivace ma mai sconsiderato,

attento come un guardiano,

affettuoso come chi ama senza misura.

E in ogni mio passo,

c’erano le sue zampe a seguirmi.

Ricordo la prima volta a Ballar:

io e lui, seduti vicino a una roccia,

un pasto misero, diviso in due,

il cielo alto e la luna come testimone.

Cantavo parole senza melodia,

e lui ululava con me,

e ridevamo, dicendo

che un giorno saremmo stati famosi,

lui compreso.

E così fu.

Ma Aslan non era solo un compagno di viaggio,

era il mio fratello scelto.

In battaglia mi salvò più volte,

come quel giorno della carrozza,

quando un trollino tentò di colpirmi

e lui, senza pensarci,

si gettò avanti, denti alla gola del nemico,

come a dire “per passare, prima passi su di me”.

E Aslan, re tra i cani,

era tempesta per i nemici e rifugio per gli amici.

Il suo coraggio non aveva misura,

la sua fedeltà era più salda della roccia.

Quando ringhiava, il mondo tremava,

quando abbaiava, l’oscurità arretrava.

Mai cercò la gloria,

eppure la gloria lo trovò,

incisa per sempre nel mio cuore.

Ieri…

ieri il destino mi ha preso tutto in un respiro.

Un colpo alla testa,

un rantolo,

e poi il silenzio.

Non per salvarmi,

ma perché era lì,

perché lui era sempre lì.

E io sono rimasto in piedi,

con la rabbia che mi bruciava,

il dolore che mi stringeva,

la tristezza che mi affondava.

Un vortice di sentimenti

che mi ha lasciato vuoto e pieno allo stesso tempo.

Ora cammino senza di te, Aslan,

ma ovunque vada

sento ancora le tue zampe accanto alle mie.

E quando guardo la luna,

so che da qualche parte,

stai ancora ululando con me,

aspettando il giorno in cui

ci rincontreremo.

Il tutto viene narrato di fronte al teatro con un Sindri che non è lo stesso del solito....