Rapido sunto parziale della storia
Donato dai nostri giocatori
Capitolo 1: Yodhalla
La storia iniza in un villaggio di periferia, Yodhalla, dove Jongick, Kronk, Verdhror e Shevraar si incontrano durante una festa che comprende i tre paeselli incluso Yodhalla. La situazione precipita quando prima si scopre che Trecase è stata distrutta e successivamente che ci sono degli zombi nella zona. Il gruppo scopre, infatti, la presenza di un negromante nelle miniere che sta controllando una tribù di coboldi. Inoltre, poco prima di questa scoperta, Yodhalla viene attaccata proprio dai coboldi, che feriscono Nifdal, il fabbro di paese, amputandogli una gamba e rapiscono sua figlia. Dopo una rapida investigazione Shevraar uccide Nick, giovane bambino del posto, reo di aver attentato alla vita di Nifdal stesso.
Il gruppo decide quindi di sgominare i coboldi una volta per tutte andando alle miniere, ma la situazione precipita appena entrati: Verdhror rimane ucciso dalle molotov dei nemici, Jongick e Kronk vengono fatti prigionieri mentre Shevraar riesce a scappare. Sarà proprio lui a salvare la situazione, portando sul posto un manipolo di cavallieri del sole che riusciranno ad uccidere il gruppo di coboldi e a ferire il loro capo, un orco ex-compagno di Kronk. Quest’ultimo, però, morirà crocifisso fuori dalle miniere per le troppe ferite. Tornando a Yodhalla la troveranno distrutto ed infuocata, gli abitanti inchiodati a formare un macabro albero al centro della piazza.
Intermezzo: il Nero
Shevraar e Jongick, a cui si è aggiunto Galohn, accettano una missione di scorta ad un mercante; ad accompagnarli ci sono Bhor e Febo. Durante il tragitto un violento temporale farà cadere il carro sul quale viaggiavano, perdendo i sensi. Al loro risveglio si troveranno nella cittadina di Shadam, in guerra con una cittadina vicina di elfi per un artefatto chiamato “il Nero”; Shevraar risulterà essere finito, invece, proprio nella città elfica. Dopo lungo peripezie il gruppo riuscirà a riportare la pace nella zona, tuttavia il risveglio del gruppo la mattina seguente, con il cadavere di Bhor fuori dal carro ormai rovesciato, non farà loro capire se ciò che è appena successo sia stato un sogno oppure no.
Capitolo 2: un anello per resuscitarli
Dopo aver lasciato Febo con il mercante per andare alla ricerca di alcuni cavalli, per poter così proseguire la loro missione, il gruppo fa la conoscenza di Gidan, un giovane ranger, e, seguendo delle tracce di sangue, arriva ad un tempio dove i cultisti stanno venendo uccisi da dei briganti. Eliminati gli assalitori il gruppo scende nella parte più profonda del tempio e, durante un combattimento, Galohn si ferisce con un’arma avvelenata, morendo. I tre rimanenti riescono comunque ad impossessarsi del tesoro del luogo: il leggendario anello di Archegonio, capace di riportare in vita i morti. In tal senso, è proprio un enorme non-morto che si rianima per impedire l’uscita dell’anello dal luogo in cui era custodito, ma il provvidenziale intervento di Cozaar che riuscirà a bloccare il mostro per qualche istante, permettendone la fuga.
Cozaar spiegherà di essere un paladino decaduto al soldo delle Faine, un gruppo mafioso che controlla Resico, un paese nelle vicinanze. Arrivati in città i quattro provano a creare un piano per intrufolarsi nella villa di Flambardo, il capo delle Faine, per impossessarsi di un frammento di una pagina che spiega come utilizzare il potere dell’anello trovato.
A causa di un fraintendimento e della troppa fiducia data nel nuovo compagno, i quattro vengono catturati e portati fuori città, dove il solo Jongick non verrà buttato in un buco che conduce ad una tana di goblin e dove solo Shevraar riesce ad arrampicarsi fuori, mentre Cozaar scappa per altre vie e Gidan trova invece la morte. Il gruppo è diviso, i loro averi sono stati rubati e l’anello è perso.
Capitolo 3: segnali oscuri
I membri del gruppo ancora vivi si ritrovano a Borgotorvo, città li vicino, dove accettano una missione che li porta a liberare Verdecolle da una minaccia di goblin, ma non prima di aver conosciuto Svartan, fratello cacciatore di taglie di Gidan. Sulla strada, però, solo Jongick si reca a Verdecolle, mentre gli altri tre decidono di tornare da Flambardo. Qui, accerchiati ed in uno scontro all’ultimo sangue, Shevraar perde la vita per mano di Svartan, che ha così salva la sua, mentre Cozaar si salva da morte certa venendo buttato nel porcile. I due riescono a tornare a Verdecolle da Jongick accompagnati da Dwailin, nano vecchio amico di Shevraar. Il gruppo libera Verdecolle dalla minaccia dei goblin e ritrova la nipote della capovillaggio, che sta accudendo l’orco a capo dei coboldi di Yodhalla. Dwailin, per salvargli la vita, gli amputa un braccio ed il gruppo torna a Verdecolle. Il giorno successivo i quattro riescono a rintracciare il compagno ladro di Flambardo, ad ucciderlo ed a riappropriarsi dell’anello, oltre che ad una parte della pagina e a delle utili informazioni riguardanti la sicurezza della villa del capo delle Faine. La sera, però una Luna rossa si alza nel cielo, e un fumo denso e nero si alza da Borgotorvo: quando i quattro arrivano trovano la città in fiamme invasa dai goblin e riescono a salvare solo una manciata di persone. Nelle fiamme, Jongick cade come in preda ad una visione, trascinando i suoi compagni vicino al fiume, dove perdono i sensi
Intermezzo 2: il viaggio nel passato
I quattro cadono in una trance a causa di un mostro e rivivono le geste dei fondatori della Gilda degli avventurieri. E incontrano la mamma di Jongick in cinta. E forse distruggono uno dei sigilli che tratteneva il Signore Oscuro. E basta, è durata 6 sessioni ed era uno spin-off, che altro volete che ci scriva? Andiamo avanti che succedono cose più interessanti
Capitolo 4: resa dei conti
Risvegliatisi, il gruppo trovo Dwailin morto ed un guerriero che combatte al fianco di alcuni amici del gruppo contro degli uomini lucertola, egli è Joe Gage, un mercenario pronto ad aiutare i tre nella loro vendetta contro Flambardo. Jongick si accorge con orrore di non trovare più l’anello. Dopo essere tornati a Verdecolle i quattro fanno in tempo a: capire che sono passati alcuni giorni, vedere che i profughi di Borcotorvo sono a Verdecolle, affidare Cozaar ad un chirurgo per salvarlo da alcune ferite, salvare Cozaar dalle mani del precedentemente detto chirurgo dopo che gli ha impiantato pezzi di armatura nel corpo, partire alla volta di Vesiko per uccidere Flambardo.
A Vesiko il gruppo si divide e solo Joe Gage e Jongick riescono ad entrare subito in città, nascondendosi nella chiesa. Proprio lo gnomo ha un’idea per arrivare a Flambardo, ovvero bruciare qualche tetto per attirare le guardie e poter così agire indisturbati. Il fuoco alchemico creato dal bardo risulta, però, troppo forte e l’intera città inizia a bruciare. Nonostante l’incendio i due arrivano alla villa e riescono ad entrare, attirando però l’attenzione su Cozaar e Svartan, arrivati anche loro li da poco. Lo scontro è inevitabile e tra le fiamme si ergono vincitori sono Cozaar, Jongick e Joe Gage, che uccide Flambardo; Svartan, quasi svenuto dalle ferite, riesce a scappare appena in tempo e a riprendersi, mentre gli altri tre corrono in mezzo alla città completamente bruciante facendosi strada in mezzo al fuoco. Ma la notte non è ancora finita: Cozaar estrae l’anello, invoca una preghiera sotto una Luna piena rosso sangue e lo infila nel suo amuleto. La Luna si spacca, rilasciando quello che Svartan descriverà solo come “il successo” e Cozaar si trasforma in un mostro.
La battaglia è difficile, ma i tre riescono ad uscirne ancora vincitori; la testa del mostro, decapitata, sparisce in una risata mentre dal corpo emerge il corpo di Shevraar e l’anello di Archegonio.
A Verdecolle i tre compagni compiono finalmente il rituale dell’anello, riportando in vita Galohn
Capitolo 5: trovare una soluzione
Il gruppo nota che Shevraar respiri, nonostante la completa assenza di risposta agli stimoli esterni. Lasciano quindi il corpo comatoso a Verdecolle per trovare una cura, avviandosi verso una nuova città, Sedio
Qua trovano Ronin, amico di Svartan, che prenderà il suo posto nel gruppo, e Telemaco, che decide di ingaggiarli per uccidere mostri e cercare stramberie; al gruppo viene in mente di mostrargli Shevraar ma, arrivati in prossimità di Borgotorvo trovano i cavallieri del sole e lo stesso capitano che li aveva salvati a Yodhalla. Questi riferisce loro che Borgotorvo è stata invasa da un esercito di goblin e che la strada per Verdecolle è bloccata da un ogre. Il gruppo decide di entrare nella Gilda degli avventurieri per essere arruolati così da poter girare abbastanza liberamente per la zona. Battuto l’ogre il gruppo cattura un goblin che aveva riportato in vita il bestione grazie ad una pergamena con una magia di probabile origine necromantica. Interrogato, parla di un “maestro” all’interno di Borgotorvo. Il gruppo molla il prigioniero ai cavalieri del sole e raggiunge il corpo di Shevraar, dove Telemaco potrà finalmente esaminarlo; il verdetto è sconvolgente: l’anima del guerriero è intrappolata e solo un rituale magico e l’aiuto dei suoi compagni potrà liberarla.
Capitolo 6: la testa di Shevraar
E’ stato un trip. Bisogna davvero aggiungere altro?
Ok, il gruppo ha rivissuto quella che sembrerebbe essere la versione onirica dell’infanzia di Shevraar tramite gli occhi di Alberto, Andrea, Luca e Stefano, bambini amici di Shevraar, finchè il suo inconscio non è stato di nuovo libero.
Capitolo 7: ed ora?
Usciti dalla sua testa i cinque (Jongick, Ronin, Joe Gage, Galhon e Shevraar) incontrano Tygur, il Dio del caso. Tutti tranne Shevraar sono invecchiati di almeno 20 anni ed hanno qualche menomazione fisica (Jongick è senza olfatto e cieco, Ronin sordo ed in preda ai tremori alle mani), ed il Dio prova a prenderli come suoi araldi, escluso Joe Gage. Jongick è l’unico a non accettare questa offerta.
Quando il Dio li lascia soli, non prima di aver consigliato loro di trovare una spada nel tempio di Boccob a Borgotorvo ed aver allontanato magicamente Joe Gage, i quattro provano prima a cercare Telemaco, trovando la sua villa distrutta, per poi andare in locanda. Qua Jongick fa la conoscenza dell’Infausto, una strana entità presente nel camino, ed il giorno dopo vanno alla ricerca dell’unico punto luminoso nella vista cieca di Jongick, che si scoprirà essere una ragazza che gli informerà di come un nobile della zona si stia muovendo per andare alla ricerca della spada a Borgotorvo; questo stesso nobile è stato visto dalla vista infuocata che l’Infausto presta a Jongick come un teschio su un corpo umano: è un corrotto.
La storia iniza in un villaggio di periferia, Yodhalla, dove Jongick, Kronk, Verdhror e Shevraar si incontrano durante una festa che comprende i tre paeselli incluso Yodhalla. La situazione precipita quando prima si scopre che Trecase è stata distrutta e successivamente che ci sono degli zombi nella zona. Il gruppo scopre, infatti, la presenza di un negromante nelle miniere che sta controllando una tribù di coboldi. Inoltre, poco prima di questa scoperta, Yodhalla viene attaccata proprio dai coboldi, che feriscono Nifdal, il fabbro di paese, amputandogli una gamba e rapiscono sua figlia. Dopo una rapida investigazione Shevraar uccide Nick, giovane bambino del posto, reo di aver attentato alla vita di Nifdal stesso.
Il gruppo decide quindi di sgominare i coboldi una volta per tutte andando alle miniere, ma la situazione precipita appena entrati: Verdhror rimane ucciso dalle molotov dei nemici, Jongick e Kronk vengono fatti prigionieri mentre Shevraar riesce a scappare. Sarà proprio lui a salvare la situazione, portando sul posto un manipolo di cavallieri del sole che riusciranno ad uccidere il gruppo di coboldi e a ferire il loro capo, un orco ex-compagno di Kronk. Quest’ultimo, però, morirà crocifisso fuori dalle miniere per le troppe ferite. Tornando a Yodhalla la troveranno distrutto ed infuocata, gli abitanti inchiodati a formare un macabro albero al centro della piazza.
Intermezzo: il Nero
Shevraar e Jongick, a cui si è aggiunto Galohn, accettano una missione di scorta ad un mercante; ad accompagnarli ci sono Bhor e Febo. Durante il tragitto un violento temporale farà cadere il carro sul quale viaggiavano, perdendo i sensi. Al loro risveglio si troveranno nella cittadina di Shadam, in guerra con una cittadina vicina di elfi per un artefatto chiamato “il Nero”; Shevraar risulterà essere finito, invece, proprio nella città elfica. Dopo lungo peripezie il gruppo riuscirà a riportare la pace nella zona, tuttavia il risveglio del gruppo la mattina seguente, con il cadavere di Bhor fuori dal carro ormai rovesciato, non farà loro capire se ciò che è appena successo sia stato un sogno oppure no.
Capitolo 2: un anello per resuscitarli
Dopo aver lasciato Febo con il mercante per andare alla ricerca di alcuni cavalli, per poter così proseguire la loro missione, il gruppo fa la conoscenza di Gidan, un giovane ranger, e, seguendo delle tracce di sangue, arriva ad un tempio dove i cultisti stanno venendo uccisi da dei briganti. Eliminati gli assalitori il gruppo scende nella parte più profonda del tempio e, durante un combattimento, Galohn si ferisce con un’arma avvelenata, morendo. I tre rimanenti riescono comunque ad impossessarsi del tesoro del luogo: il leggendario anello di Archegonio, capace di riportare in vita i morti. In tal senso, è proprio un enorme non-morto che si rianima per impedire l’uscita dell’anello dal luogo in cui era custodito, ma il provvidenziale intervento di Cozaar che riuscirà a bloccare il mostro per qualche istante, permettendone la fuga.
Cozaar spiegherà di essere un paladino decaduto al soldo delle Faine, un gruppo mafioso che controlla Resico, un paese nelle vicinanze. Arrivati in città i quattro provano a creare un piano per intrufolarsi nella villa di Flambardo, il capo delle Faine, per impossessarsi di un frammento di una pagina che spiega come utilizzare il potere dell’anello trovato.
A causa di un fraintendimento e della troppa fiducia data nel nuovo compagno, i quattro vengono catturati e portati fuori città, dove il solo Jongick non verrà buttato in un buco che conduce ad una tana di goblin e dove solo Shevraar riesce ad arrampicarsi fuori, mentre Cozaar scappa per altre vie e Gidan trova invece la morte. Il gruppo è diviso, i loro averi sono stati rubati e l’anello è perso.
Capitolo 3: segnali oscuri
I membri del gruppo ancora vivi si ritrovano a Borgotorvo, città li vicino, dove accettano una missione che li porta a liberare Verdecolle da una minaccia di goblin, ma non prima di aver conosciuto Svartan, fratello cacciatore di taglie di Gidan. Sulla strada, però, solo Jongick si reca a Verdecolle, mentre gli altri tre decidono di tornare da Flambardo. Qui, accerchiati ed in uno scontro all’ultimo sangue, Shevraar perde la vita per mano di Svartan, che ha così salva la sua, mentre Cozaar si salva da morte certa venendo buttato nel porcile. I due riescono a tornare a Verdecolle da Jongick accompagnati da Dwailin, nano vecchio amico di Shevraar. Il gruppo libera Verdecolle dalla minaccia dei goblin e ritrova la nipote della capovillaggio, che sta accudendo l’orco a capo dei coboldi di Yodhalla. Dwailin, per salvargli la vita, gli amputa un braccio ed il gruppo torna a Verdecolle. Il giorno successivo i quattro riescono a rintracciare il compagno ladro di Flambardo, ad ucciderlo ed a riappropriarsi dell’anello, oltre che ad una parte della pagina e a delle utili informazioni riguardanti la sicurezza della villa del capo delle Faine. La sera, però una Luna rossa si alza nel cielo, e un fumo denso e nero si alza da Borgotorvo: quando i quattro arrivano trovano la città in fiamme invasa dai goblin e riescono a salvare solo una manciata di persone. Nelle fiamme, Jongick cade come in preda ad una visione, trascinando i suoi compagni vicino al fiume, dove perdono i sensi
Intermezzo 2: il viaggio nel passato
I quattro cadono in una trance a causa di un mostro e rivivono le geste dei fondatori della Gilda degli avventurieri. E incontrano la mamma di Jongick in cinta. E forse distruggono uno dei sigilli che tratteneva il Signore Oscuro. E basta, è durata 6 sessioni ed era uno spin-off, che altro volete che ci scriva? Andiamo avanti che succedono cose più interessanti
Capitolo 4: resa dei conti
Risvegliatisi, il gruppo trovo Dwailin morto ed un guerriero che combatte al fianco di alcuni amici del gruppo contro degli uomini lucertola, egli è Joe Gage, un mercenario pronto ad aiutare i tre nella loro vendetta contro Flambardo. Jongick si accorge con orrore di non trovare più l’anello. Dopo essere tornati a Verdecolle i quattro fanno in tempo a: capire che sono passati alcuni giorni, vedere che i profughi di Borcotorvo sono a Verdecolle, affidare Cozaar ad un chirurgo per salvarlo da alcune ferite, salvare Cozaar dalle mani del precedentemente detto chirurgo dopo che gli ha impiantato pezzi di armatura nel corpo, partire alla volta di Vesiko per uccidere Flambardo.
A Vesiko il gruppo si divide e solo Joe Gage e Jongick riescono ad entrare subito in città, nascondendosi nella chiesa. Proprio lo gnomo ha un’idea per arrivare a Flambardo, ovvero bruciare qualche tetto per attirare le guardie e poter così agire indisturbati. Il fuoco alchemico creato dal bardo risulta, però, troppo forte e l’intera città inizia a bruciare. Nonostante l’incendio i due arrivano alla villa e riescono ad entrare, attirando però l’attenzione su Cozaar e Svartan, arrivati anche loro li da poco. Lo scontro è inevitabile e tra le fiamme si ergono vincitori sono Cozaar, Jongick e Joe Gage, che uccide Flambardo; Svartan, quasi svenuto dalle ferite, riesce a scappare appena in tempo e a riprendersi, mentre gli altri tre corrono in mezzo alla città completamente bruciante facendosi strada in mezzo al fuoco. Ma la notte non è ancora finita: Cozaar estrae l’anello, invoca una preghiera sotto una Luna piena rosso sangue e lo infila nel suo amuleto. La Luna si spacca, rilasciando quello che Svartan descriverà solo come “il successo” e Cozaar si trasforma in un mostro.
La battaglia è difficile, ma i tre riescono ad uscirne ancora vincitori; la testa del mostro, decapitata, sparisce in una risata mentre dal corpo emerge il corpo di Shevraar e l’anello di Archegonio.
A Verdecolle i tre compagni compiono finalmente il rituale dell’anello, riportando in vita Galohn
Capitolo 5: trovare una soluzione
Il gruppo nota che Shevraar respiri, nonostante la completa assenza di risposta agli stimoli esterni. Lasciano quindi il corpo comatoso a Verdecolle per trovare una cura, avviandosi verso una nuova città, Sedio
Qua trovano Ronin, amico di Svartan, che prenderà il suo posto nel gruppo, e Telemaco, che decide di ingaggiarli per uccidere mostri e cercare stramberie; al gruppo viene in mente di mostrargli Shevraar ma, arrivati in prossimità di Borgotorvo trovano i cavallieri del sole e lo stesso capitano che li aveva salvati a Yodhalla. Questi riferisce loro che Borgotorvo è stata invasa da un esercito di goblin e che la strada per Verdecolle è bloccata da un ogre. Il gruppo decide di entrare nella Gilda degli avventurieri per essere arruolati così da poter girare abbastanza liberamente per la zona. Battuto l’ogre il gruppo cattura un goblin che aveva riportato in vita il bestione grazie ad una pergamena con una magia di probabile origine necromantica. Interrogato, parla di un “maestro” all’interno di Borgotorvo. Il gruppo molla il prigioniero ai cavalieri del sole e raggiunge il corpo di Shevraar, dove Telemaco potrà finalmente esaminarlo; il verdetto è sconvolgente: l’anima del guerriero è intrappolata e solo un rituale magico e l’aiuto dei suoi compagni potrà liberarla.
Capitolo 6: la testa di Shevraar
E’ stato un trip. Bisogna davvero aggiungere altro?
Ok, il gruppo ha rivissuto quella che sembrerebbe essere la versione onirica dell’infanzia di Shevraar tramite gli occhi di Alberto, Andrea, Luca e Stefano, bambini amici di Shevraar, finchè il suo inconscio non è stato di nuovo libero.
Capitolo 7: ed ora?
Usciti dalla sua testa i cinque (Jongick, Ronin, Joe Gage, Galhon e Shevraar) incontrano Tygur, il Dio del caso. Tutti tranne Shevraar sono invecchiati di almeno 20 anni ed hanno qualche menomazione fisica (Jongick è senza olfatto e cieco, Ronin sordo ed in preda ai tremori alle mani), ed il Dio prova a prenderli come suoi araldi, escluso Joe Gage. Jongick è l’unico a non accettare questa offerta.
Quando il Dio li lascia soli, non prima di aver consigliato loro di trovare una spada nel tempio di Boccob a Borgotorvo ed aver allontanato magicamente Joe Gage, i quattro provano prima a cercare Telemaco, trovando la sua villa distrutta, per poi andare in locanda. Qua Jongick fa la conoscenza dell’Infausto, una strana entità presente nel camino, ed il giorno dopo vanno alla ricerca dell’unico punto luminoso nella vista cieca di Jongick, che si scoprirà essere una ragazza che gli informerà di come un nobile della zona si stia muovendo per andare alla ricerca della spada a Borgotorvo; questo stesso nobile è stato visto dalla vista infuocata che l’Infausto presta a Jongick come un teschio su un corpo umano: è un corrotto.
Remove these ads. Join the Worldbuilders Guild
Commenti