Gidan

Nato in un anonimo villaggio ai confini dell'Impero, Gidan ha imparato il significato della parola terrore quando a dieci anni dei non morti sfondarono la sua porta di casa.
Ancora vivido è il ricordo di quella notte, il padre disarmato che si getta contro gli assalitori per dare tempo a Gidan e al fratello di fuggire dalla porta sul retro e la tremenda scena che si parò loro di fronte una volta usciti all'aria aperta.
La notte era illuminata dal rosso violento delle fiamme che consumavano il villaggio mentre numerosi non morti si aggiravano in cerca di sopravvissuti per finirli con braccia simili ad artigli. Una fitta coltre di fumo parò loro le immagini peggiori ma non attenuò le urla disperate di coloro rimasti intrappolati nelle case incendiate. L'odore di fuliggine li pervase mentre correvano verso l'unico rifugio sicuro, e quando finalmente riuscirono a lanciarsi dentro mentre i sopravvissuti serravano le porte della cripta notarono con la coda dell'occhio una figura illuminata da una luce spettrale che osservava dall'alto del suo pallido destriero la distruzione che si estendeva dietro di loro.
Il fratello provò a distrarlo cantando per lui e coprendogli le orecchie per non fargli sentire le urla e i pianti di coloro che da fuori imploravano di farli entrare e li maledicevano picchiando graffiando le pesanti porte della cripta mentre i non morti calavano fra loro
Confusi sono i ricordi di Gidan delle settimane successive, ricorda di averli passati chiuso all'interno di quel rifugio improvvisato, uscendo solo il tempo necessario per procurarsi qualcosa da bere o mangiare cercando di non farsi scoprire dai non morti.
Quando infine un gruppo di avventurieri liberò il villaggio trovò solo 2 gemelli denutriti ancora in vita e li accolse nella banda, i guerrieri senza patria.
Venne addestrato nell'arte militare dal loro capo, Ornstein, e una volta adulto seppe di un negromante a Yodalla ma arrivò troppo tardi e scoprì che un ordine religioso, i cavalieri del sole, avevano già risolto la faccenda.
Si unì quindi con i sopravvissuti di Yondalla nella speranza di far luce su questa invasione di non morti ma, mentre cercavano di sconfiggere una banda di briganti, venne fatto prigioniero e gettato in una tana di goblin. Qui incontrò la sua fine per mano di un suo compagno che lo tradì per avere salva la vita.