Urdähl
Gli Urdähl sono la stirpe elfica che scelse l’oscurità dell’Urdimar invece della luce dei Sei Astri. Nati come esuli e fuggiaschi, trovarono nelle profondità un mondo tanto ostile quanto affascinante, dove sopravvivere significava piegarsi a nuove forze e nuove leggi. Le loro città sotterranee, scolpite nella roccia e illuminate da cristalli e funghi bioluminescenti, sono testimonianza di una cultura raffinata ma segnata da intrighi, tradimenti e segreti.
Il legame con gli antichi dèi si spezzò, sostituito da culti oscuri e maledizioni ereditate dal giogo di Zysh’thir, la divinità che impose il suo marchio sul loro sangue. Molti portano infatti il Marchio del Filo Spezzato, un simbolo della frattura con i loro fratelli di superficie e della condanna che grava sulla loro stirpe.
Nonostante il peso della maledizione, gli Urdähl svilupparono una società potente e temuta, basata sulla rigidità delle casate nobiliari e sul dominio di sacerdotesse e arcani. Astuti manipolatori, abili assassini e maestri della magia ombrosa, gli Urdähl vivono in un costante equilibrio tra ambizione e sopravvivenza, tra devozione forzata e sete di libertà.
Per gli elfi di superficie, essi sono la memoria di una caduta, il monito di ciò che accade a chi abbandona la via della luce. Per sé stessi, gli Urdähl sono sopravvissuti all’oblio, custodi di un sapere che la superficie non potrà mai comprendere.

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