Montressor
Città di Montressor, una delle sette città libere del Regno di Evergreen.
Lavora beneFondazione ed eredità atahualpese Fondata nel 451 p. E., Montressor è la più giovane delle sette città libere del Regno di Evergreen. Venne eretta da coloni gröndalesi sui resti dell’antica città atahualpese di Monecar, uno dei più grandi e importanti insediamenti dell’antico impero. I padri fondatori di Montressor hanno scelto coscientemente di porre qui le radici della loro nuova casa, sentendo come propria l’eredità dell’Impero di Atahualpa. Le storie vogliono infatti che i sopravvissuti alla Grande Separazione e crollo dell’impero di Atahualpa siano emigrati nelle città naniche della penisola di Ende, in cerca di un nuovo inizio. Lo stesso etimo dell’antica città (costrutto di monu e -eca, in lingua atahualpese “il grande porto”) è stato rivisitato nel battezzare la città (-tresso, in lingua atahualpese “nuovo”) “il nuovo porto”.
Dammi mare e vento, null’altro chiedoStoria della città – Le origini e la sottomissione Montressor ha vissuto una lenta evoluzione nei suoi primi cento anni di vita, per poi vivere una grande esplosione demografica verso la fine del IV secolo p. E. L’immigrazione vissuta dalla città in questi anni e l’aumento della sua importanza economica come principale porto commerciale dell’hinterland hanno portato Montressor a confrontarsi con la sua prima reale prova militare nel 320 p. E., in una lunga e lacerante guerra con il Regno di Giardino d’Inverno. Nonostante l’impressionante valore in battaglia delle sue truppe e dell’appoggio militare delle città del nord, la guerra si concluse nel 287 con la vittoria di Giardino d’Inverno, coadiuvata da una neoformata coalizione città-stato della penisola di Ende.
L’esito della guerra portò le gilde di Montressor a stipulare l’anno successivo alla sua fine il Patto segreto della Resilienza di Pietra, il cui nome vuole contrapporre le architetture atahualpesi alle nuove creazioni in adamantio di Gröndal. Questo patto prevedeva una segreta resistenza al dominio di Giardino d’Inverno, ma sopra ogni cosa un eterno proposito di vendetta contro la madrepatria Gröndal e le altre città endiane. Fu infatti essenziale il supporto economico e militare di queste a Giardino d’Inverno, timorose della nuova posizione di rilievo che Montressor andava acquisendo nei commerci marittimi. Non a caso molti studiosi pongono un forte accento sull’esito di questa guerra nell’analizzare le ragioni del successo e della prosperità delle città-stato endiane, tacciandole di ipocrisia nelle loro dichiarazioni di non-interferenza con le politiche del continente.
Storia della città – La guerra d’indipendenza
Montressor entrerà quindi all’interno di un lungo periodo di profonda de-pressione, strozzata dagli accordi commerciali imposti a Giardino d’Inverno dalle città endiane. Le politiche di quest’ultimo causeranno infatti l’impoverimento della sua popolazione ed un’ampia diffusione di degrado e corruzione.
La situazione cambierà solo nel 160 p. E., quando in seguito a una congiura delle gilde facenti parti del patto della Resilienza di Pietra verrà assassinata l’intera famiglia reale di Giardino d’Inverno. L’azione porterà a una sanguinosa guerra d’indipendenza che durerà fino al 151, anno in cui Giardino d’Inverno abbandonerà la città in seguito all’evento noto come la Grande Purga. In questa, i membri del patto della Resilienza di Pietra, messi alle strette dalla superiorità militare del nemico, orchestrarono un evacuazione segreta degli abitanti di Montressor nei boschi poco distanti, dove si diedero alla macchia. Quando non poterono più resistere all’assedio lasciarono entrare le truppe di Giardino d’Inverno in città, per poi darla alle fiamme tramite la perduta tecnologia del Fuoco di Atahualpa. Nell’incendio la città venne rasa al suolo e l’intera armata di Giardino d’Inverno, nonché numerosissimi civili non ancora evacuati, bruciati vivi.
L’uso del Fuoco di Atahualpa è uno dei punti più controversi della storia di Montressor, e non solo per la brutalità dell’azione ed il coinvolgimento dei civili. Infatti, il suo utilizzo era proibito da trattati internazionali dopo che nel 421 p. E. venne utilizzato da Kiros per distruggere la città di Taigh Mòr con diverse decine di migliaia di morti. Inoltre, le autorità di Montressor negheranno sempre la responsabilità di questo atto, additandolo a membri non identificati del Patto della Resilienza di Pietra, e negheranno di possederla o di approfondire le indagini su come questa sia stata recuperata dopo quasi tre secoli dalla sua supposta sparizione.
Storia della città – La ricostruzione e il dominio di Evergreen
In seguito alla tragedia, la popolazione di Montressor redigerà la costituzione della città e le sue nuove forme governative a base democratica. Inizia quindi un lungo e lento periodo di ricostruzioni e ripopolamento della città, intervallata da brevi periodi di vicariato semi-indipendente a città più grandi (Bais, Celephais) e periodi di maggiore autonomia. Tornerà ad una vera e propria condizione di predominio solo nel 1 d. E., con la conquista militare di Evergreen, che tuttavia tratterà con i membri del patto della Resilienza di Pietra una certa libertà politica e amministrativa. Tornerà liberà nel 44 d. E., alla morte di Edmund Denman I.
Storia della città – Età delle gilde e Unificazione del Regno di Evergreen
Rimane tuttavia presente lungo questi secoli una pressante interferenza estera da parte di Grondal, che arriverà alla sua esasperazione nel 227 d. E. con il tragicomico caso di Charles King. Diciassettesimo presidente di Montressor e detentore del record per l’elezione più fraudolenta della storia, vinse il ballottaggio con voti pari a 15 volte il numero di elettori, portando tra le proteste generali ad una ristrutturazione generale del sistema amministrativo.
Questa ristrutturazione porterà al definitivo scioglimento del patto segreto della Resilienza di Pietra, riconfigurato come struttura pubblica nel Concilio delle Gilde. Allo stesso modo verrà abolita una figura centrale di governo, sul modello del neoformato Regno di Prince, mantenendo soltanto un rappresentante del volere del concilio.
Montressor si sottometterà definitivamente al Regno di Evergreen nel 304 d. E., a seguito della Guerra di Unificazione. Nonostante le iniziale proteste a questo passaggio in breve la città si troverà a suo agio nella nuova giurisdizione, specie per le più libere politiche commerciali del governo centrale negli scambi con le città. In breve, infatti, Montressor si è trasformata negli anni seguenti come lo sbocco marittimo preferenziale di tutti i commerci dell’hinterland con il mondo esterno.
Società e Cultura
La popolazione di Montressor è prevalentemente umana, sebbene numerosissime minoranze etniche siano presenti in città, a causa della sua condizione di snodo portuale. Particolarmente rilevante tra queste è la comunità ostenfolc, fatta di numerosi migranti che hanno attraversato il Mare Orientale. Montressor accoglie di buon grado chiunque voglia trasferirsi in città, spesso integrandoli con impieghi statali, sebbene presenti stringenti regolamentazioni sull’occupazione ed il rendimento lavorativo. Questa politica rispecchia i loro ideali, dove benessere e successo vanno guadagnati con perseveranza e duro lavoro.
La città è organizzata in distretti, ognuno dei quali presenta una sua autogestione interna con rappresentanti eletti ogni 5 anni. Il governo centrale della città è invece formato da un concilio di rappresentanti e presidenti delle varie gilde della città. Comunica con l’assemblea dei distretti, le altre città e regni attraverso il Rappresentante delle Gilde, voce e volto del consiglio.
La città è inoltre centro di grande turismo per la peculiare caratteristica della sua architettura e struttura. Infatti, dopo la Grande Purga nel ricostruire la città furono scavati immensi canali lungo le antiche strade di Monecar, ora percorribili tramite navi e gondole, per aiutare la mobilità ed il commercio. L’ambiziosa opera-zione edile, proclamata come il recupero di un’eredità storica, sembra richiamare i canali che attraversano Gröndal. La gente di Montressor addita questa somiglianza a una prova di forza verso l’ex-patria, una proclamazione di parità, altri solo una dimostrazione d’invidia.
Abitanti: 370.000
Forza Militare
- 2.200 guardie cittadine
Cronologia
- 451 p. E.: fondazione di Montressor
- 320-287 p. E.: Guerra Giardino d’Inverno-Montressor
- 287 p. E.: stipula del patto segreto della Resilienza di Pietra
- 160 p. E.: inizio della guerra d’Indipendenza di Montressor
- 151 p. E.: Grande Purga fine della guerra d’Indipendenza di Montressor
- 1 d. E.: Montressor è sottomessa al Regno di Evergreen
- 44 d. E.: Montressor si rende indipendente dal Regno di Evergreen
- 227 d. E.: nuova costituzione di Montressor ed inizio dell’età delle Gilde
- 299-304 d. E.: Guerra di Unificazione
- 304 d. E.: Montressor si sottomette definitivamente ad Evergreen a seguito della Guerra di Unificazione
Tipo
City
Luoghi di Interesse:
- Argon, la torre di pietra: bastione di pietra che svetta sulla rupe di Eumengard, sovrastando il paesaggio delle scogliere orientali. Qui il Consiglio delle Gilde e l’assemblea dei distretti si riuniscono giornalmente, e alla sua base passa il corso della Via dell’Alto Mare. Argon venne ricostruita in cima alle rupi e alle cascate di Montressor, al fine di vegliare dall’alto sulle segrete cospirazioni di Gröndal e degli altri suoi nemici. Venne costruita in pietra; infatti, sebbene all’apparenza sembri meno resistente del metallo la pietra non arrugginisce nel corso del tempo. La gente di Montressor avrebbe aspettato.
- Basilica dell’Angelo: municipio della città, dove ogni giorno si tiene il mercato della città. Era un tempo una basilica dedicata al culto dei reali di Giardino d’Inverno, ma dopo la Grande Purga e la conquista dell’indipendenza è stata ricostruita adibendola a fini civici. I frontoni rappresentano leoni reali, animale guardiano della città e simbolo del valore indomito dei suoi abitanti, mentre di fronte all’entrata vi è l’immensa statua di un vecchio angelo studioso, simbolo di saggezza e morigeratezza. Sull’architrave d’ingresso è inciso il motto della città: “Lavora bene”.
- Bianche Mura: cinta di mura che circoscrive il centro città, erette dopo la Grande Purga. Sorgono sui resti delle antiche mura di Monecar. Il bianco castello che spicca in cima alla collina del centro città, svettando sopra le alte mura, è stato costruito anni dopo queste dalla gilda dei commercianti, la più importante e influente in città, che tiene uno suoi porti più importanti giusto fuori le mura.
- Cascate Gialle: vecchio quartiere di Montressor, la cui costruzione risale ai tempi anteriori alla Grande Purga, solcato da grandi cascate che scendono lungo le rupi orientali. Prendono questo nome dalla fluorescente luce giallognola che emettono le alghe sottomarine endemiche delle cascate, che crescono grazie ai peculiari minerali del terreno, dall’origine e dalle proprietà sconosciute. Gli stessi minerali rendono la pietra di queste rupi particolarmente leggera e resistente, rendendo possibile l’imponente architettura verticale. Questa tendenza è il più palese lascito dell’architettura gröndaliana, sebbene Montressor ne attribuisca l’influenza allo stile caratteristico di Tavak, nel Regno di Prince.
- Green Land: ampio quartiere periferico di Montressor, sulle colline dell’hinterland. Un tempo qui si trovavano solo poche abitazioni, lontane dalla vera e propria città e sua parte solo territorialmente, ma in seguito al recente aumento dell’immigrazione e boom demografico questi quartieri si sono sempre più popolati di nuovi cittadini. Molti delle nuovi sedi delle gilde si trovano sulla cima di queste colline, sia per gli ambiti paesaggi campani sia in quanto molti prevedono che questo diventi il nuovo centro finanziario della città.
- Hallen Quarter: quartiere centrale di Montressor, caratteristico e meta tipica dei turisti. È noto per i colori vivaci delle sue botteghe e delle sue bancarelle, nonché per le piante marine che adornano i suoi canali e le bellissime giunche utilizzate dai suoi mercanti, d’origine ostenfolc.
- Hallen Cliff: quartiere residenziale di Montressor, posto accanto ad Hallen Quarter. Condivide con Hallen Quarter i colorati negozi e l’etimo, preso da un vecchio trovatore e ingegnere. Si dirama lungo i fianchi delle scogliere, muovendosi progressivamente verso Windfull Baracks.
- Jolly’s Ferry: quartiere portuale con la famosa fiera omonima. Qui si radunano saltimbanchi e artisti di strada da ogni dove, esibendosi per il gaudio dei turisti attirati dai gioielli di ingegneria della fiera: le ruote panoramiche.
- Via dell’Alto Mare: immenso canale marittimo sopraelevato, che corre lungo i bordi delle scogliere orientali. Permette una sicura e veloce navigazione lungo le coste orientali dell’hinterland, altrimenti impossibile per le pericolose formazioni di scogli e le forti correnti marine. È un lascito dell’Impero di Atahualpa, la cui restaurazione è una delle più grandi opere mai compiute da Montressor, realizzata un passo alla volta attraverso i secoli.
- Windfull Baracks: piccolo quartiere popolare fatto di ammassi di baracche di legno costruite alla bene e meglio. Nonostante il loro aspetto sgangherato mantengono però una grande bellezza estetica, per via delle colorate girandole che gli abitanti appendono alle loro case e fanno girare sfruttando le correnti che si agitano tra le guglie. Vivere in una baracca è forse un crudele scherzo del destino, ma si è sempre in tempo per dipingerla nei sette colori e librarsi nel vento. Solo gli stupidi non hanno speranza.
Remove these ads. Join the Worldbuilders Guild
Commenti