Sessione 33 - Sotto la pioggia

General Summary

Non volendo lasciarsi sfuggire l’occasione, il gruppo vorrebbe mettersi immediatamente alle calcagna della figura misteriosa per acciuffarla e porre fine una volta per tutte alle sue azioni. Tuttavia, il vantaggio a questo punto considerevole che il loro bersaglio ha sicuramente accumulato nei loro confronti unito alla loro stanchezza dovuta allo scontro con gli Artigli che li ha costretti a privarsi di utili risorse pur di uscirne vivi ma soprattutto la necessità di condurre al sicuro la famiglia di contadini, hanno il sopravvento sul loro desiderio, guidandoli ad una più sensata e logica scelta. Portare i contadini in un luogo protetto, avvisare la Milizia e poi riposare lasciando passare la nottata. Con un pò di fortuna, grazie al temporale in corso, al mattino sarà comunque possibile trovare e seguire le tracce del fuggitivo. Sempre meglio che farlo ora, nel cuore della notte, sotto ad un'acquazzone, rischiando magari di subire un'imboscata nella foresta come quella che Karak racconta adesso ai compagni di aver dovuto affrontare. Così, mentre il gruppo si prepara a seguire il nuovo piano, nel vicino angolo della stalla i contadini paiono riprendersi, seppur lentamente, da ciò che hanno vissuto. Pur rimanendo in silenzio, infatti, la donna smette infine di piangere e tremare e, con il figlio in braccio a sua volta ancora muto, si alza in piedi di fianco al marito. A quel punto, l'uomo, abbracciandola, prende la parola e, dopo aver formalmente presentato se stesso e la sua famiglia, rivolge ai quattro un nuovo e più sentito ringraziamento. Connor è il suo nome, mentre la moglie ed il figlio si chiamano rispettivamente Mayrina e Lev. Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio accettano il ringraziamento minimizzando di nuovo il loro intervento e spiegando poi la necessità di raggiungere un riparo protetto. Guardandosi negli occhi, i contadini accettano la proposta del gruppo anche perché, dopo ciò che è accaduto, soprattutto Mayrina non vuole tornare, almeno per questa notte, nella loro abitazione. Così, Connor e la consorte si preparano a seguire i quattro alla chiesa del Signore del Mattino di Sorella Leah dove contano di trovare un alloggio sicuro ma prima l'uomo esprime il desiderio di rientrare in casa soltanto per pochi minuti per recuperare qualche coperta e qualche vestito di ricambio soprattutto per la moglie ed il piccolo, visto anche come sono bagnati a causa del temporale. Il gruppo acconsente ad accompagnarlo e mentre Goldrick rimane nella stalla a proteggere Mayrina e Lev, Tiresio, Lucien e Karak scortano Connor di nuovo verso la casa, anche perché intendono dare adesso un'occhiata meno frettolosa e più attenta agli Artigli ed all'intera scena. Uscendo dalla stalla, tuttavia, sotto un intenso temporale e nella fitta oscurità rischiarata soltanto flebilmente dalla lanterna del ladro, quest'ultimo e Tiresio trattengono il fiato. Le tenebre che li avvolgono ed il ticchettìo della pioggia che li circonda e che copre ogni altro rumore li mettono a disagio. Il ricordo e la paura provati nell'affrontare gli Artigli non se ne sono andati per nulla, nonostante tutto paia ormai finito e l'atmosfera decisamente più tranquilla. Il timore che altre di quelle creature sbuchino improvvisamente dal buio e li assalgano di nuovo bloccando i loro respiri ed i loro movimenti continua ad attanagliarli, come se ancora potessero sentire l'inquietante rumore dei piccoli "passi" di quelle mani, lo scrocchiare sinistro delle loro ossa, la tremenda forza di cui disponevano ed il fetore di terra e morte che emanavano e che era così pungente mentre tenevano serrate le loro bocche e i loro colli. Nonostante ciò che provano, però, anche grazie al sostegno di Lucien, i due si fanno coraggio e, pur guardinghi e pronti a reagire ad ogni evenienza, si dirigono insieme al warlock verso l'abitazione, con Connor, anch'egli titubante e timoroso, a ruota. Percorso il breve tragitto che li separa dall'edificio ed entrati velocemente al suo interno, i tre danno un'occhiata più approfondita a ciò che si para dinanzi a loro mentre Connor si mette alla ricerca di qualche vestito e coperta. Continuando a guardarsi spesso intorno preoccupati, Karak e Tiresio aiutano quindi Lucien ad ispezionare la scena. Gli Artigli si trovano ancora dove li hanno lasciati, riversi sul pavimento, feriti e squarciati sebbene in quel caos di mani e dita amputate non vi sia una singola goccia di sangue. Il bardo, seppur ancora timoroso ed anzi ulteriormente inquieto nel trovarsi di nuovo di fronte quelle creature così come del resto Karak, si sforza di agire nonostante quella paura e, avvicinandosi all'Artiglio più vicino, utilizza l'incantesimo che gli permette di capire meglio di che tipo di creatura si tratta. Questo gli consente di confermare quanto affermato in precedenza da Lucien. La flebile e ormai decrescente aura di magia necromantica che la mano emette comprova il trattarsi di esseri non morti animati e comandati da un necromante. Da qui la loro ovvia mancata perdita di sangue sulla scena dello scontro. Tuttavia qualcosa non torna. "Per quanto ne so dovrebbero essere tutte mani sinistre di un assassino morto da poco, almeno questo si dice degli Artigli striscianti", sostiene Lucien dubbioso osservando gli Artigli sparpagliati un pò ovunque sul pavimento, "ma qui ci sono anche mani destre. Sei per la precisione, come sei sono quelle sinistre contando anche quelle all'esterno. Sei paia di mani, per un totale di dodici. Oltretutto mani di vario aspetto... alcune sembrano essere mani maschili, altre femminili e se alcune sembrano appartenere ad individui giovani, altre paiono essere di persone più attempate, se non vecchie...". Tiresio, d'accordo con il compagno, rimuginando proprio su quel numero e su quei particolari, ha a quel punto un'intuizione. "Sei paia così come sei sono state le vittime su questo lato del fiume a cui sono state amputate le mani, donne e uomini, giovani e anziani...", riflette a voce alta, indicando gli Artigli e provando a ricreare e ricomporre con la mente le varie paia. "Vero", concorda il warlock annuendo, "ma nessuno di loro a quanto sappiamo era un assassino...", conclude poi. Il silenzio che in quel frangente scende sui tre è più esplicativo di ogni altra parola. Per quanto infatti, dando per attendibile la conclusione del bardo, la minaccia degli Artigli possa considerarsi eliminata definitivamente essendosi esaurito il conto delle mani mancanti delle vittime e quindi utilizzabili per creare quegli esseri, quell'ultimo particolare inspiegabile, unito alla fuga della figura misteriosa che a questo punto comandava sicuramente quelle creature, li tormentano e non li tranquillizzano per nulla. Evidentemente, diversi punti di quella faccenda rimangono per loro ancora oscuri e ciò da un lato fornisce al loro bersaglio ampi margini di manovra sia per far perdere le proprie tracce che per continuare eventualmente ad agire, magari con altri mezzi, e dall'altro non mette loro al riparo dai dubbi e dall'incertezza. "Dobbiamo prenderlo", interviene a quel punto Karak cercando di scuotere tutti dai propri pensieri angosciati, "solo così lo fermeremo. Solo così avremo le risposte che cerchiamo... soprattutto, chi è e perché ha fatto tutto questo". Concordi sul loro obiettivo, i tre cercano quindi di ottenere il massimo dalla situazione per raggiungerlo. Mentre attendono Connor, pertanto, dopo aver riflettutto, decidono di mettere a punto un piano. Ipotizzando infatti che gli Artigli possano essere importanti per il necromante visto l'"impegno" che ha messo nel procurarseli, essi pensano che quest'ultimo potrebbe anche tentare di recuperarli in qualche modo. Così, raccolgono tutte le creature ed i loro resti e li mettono in una piccola cassa vuota presente nell'abitazione, normalmente adibita alla raccolta della frutta. Karak e Tiresio hanno non poca difficoltà a svolgere il macabro compito ma alla fine, nonostante tutto vi riescono, e quando tutti gli Artigli si trovano nella cassa, essa viene chiusa e posizionata in un angolo della cucina per venire poi circondata dall'incantesimo di allerta di Lucien. In questo modo essi sperano che qualora la figura si avventuri nell'edificio in cerca delle mani e si avvicini alla cassa, l'incantesimo avvisi il warlock di ciò consentendo al gruppo di reagire di conseguenza. Proprio mentre i preparativi della "trappola" vengono ultimati, Connor torna dai tre con una borsa di pelle stracolma di abiti e coperte, affermando di aver fatto ciò che doveva. Così, i quattro, con grande sollievo di Karak e Tiresio, lasciano alla fine definitivamente la casa teatro del recente scontro e, attraversando di nuovo il diluvio, tornano senza esitare nella vicina stalla dove li attendono il paladino, Mayrina e Lev, adesso un pò più calmi e tranquilli. Qui il gruppo decide di dividersi per ottimizzare i tempi nel portare a termine il loro piano. Mentre Goldrick e Lucien andranno verso nord in cerca di una ronda della Milizia per avvertirla di quanto accaduto, tutti gli altri si dirigeranno verso sud in direzione della chiesa del Signore del Mattino. Con la raccomandazione di procedere velocemente e di non lasciare nè fermarsi lungo la via per nessun motivo, il gruppo si separa, ripromettendosi di riunirsi entro mezz'ora. Tiresio e Karak scortano dunque i contadini verso la chiesa, attraversando la campagna nelle tenebre della notte sotto un temporale sempre più intenso che sta rendendo la strada fangosa e impraticabile. Nonostante ciò, pur con qualche difficoltà, i cinque raggiungono infine la chiesa seguendo la via sterrata ormai colma di pozzanghere e, dopo aver bussato alla porta della sacrestia per qualche altro minuto sotto la pioggia, Sorella Leah, in vesti da notte, apre infine loro l'ingresso. Dopo un attimo di comprensibile stupore e preoccupazione, la chierica li fa entrare intuendo una situazione delicata che poi, di lì a poco davanti al focolare, le viene effettivamente spiegata dal bardo e dal ladro. Visibilmente turbata nell'apprendere gli ultimi avvenimenti ma al tempo stesso rassicurata sul fatto che la minaccia dovrebbe essere cessata, Sorella Leah, dicendosi dispiaciuta di non poter alleviare in nessun modo i turbamenti di Tiresio e Karak riguardo al loro "incontro" con gli Artigli, cerca comunque di dare conforto e mettere a loro agio i suoi ospiti, in particolare la famiglia di contadini. Dopo aver proferito qualche parola di necessaria rassicurazione e portato loro altri abiti asciutti e qualcosa di caldo da bere, prepara loro i giacigli per la notte e ravviva il fuoco del caminetto. Proprio in quel momento anche Lucien e Goldrick giungono finalmente alla chiesa e, nel venire a loro volta accolti dalla chierica, ragguagliano tutti i presenti della riuscita del loro compito. Poco più a nord sulla Sponda orientale, infatti, hanno incontrato una ronda di miliziani e li hanno informati di quanto avvenuto, raccomandandosi di avvertire il Sergente Petrov e di allestire una sorveglianza per la notte della fattoria di Connor e Mayrina, senza però che nessuno vi entri, almeno fino al mattino quando il gruppo si presenterà sul posto per fare rapporto più nel dettaglio con Petrov. Inoltre, sempre per la notte, il warlock ed il paladino hanno ottenuto che un gruppetto della Milizia rimanga di guardia all'esterno della chiesa per impedire eventuali azioni di rappresaglia da parte della figura misteriosa. Rassicurati tutti ed in particolare Sorella Leah e i contadini da queste parole, questi ultimi, sfiniti e provati da quanto vissuto, decidono di andare finalmente a riposare. Se Connor, però, dormirà nella sacrestia insieme al gruppo, Mayrina e il piccolo Lev potranno farlo negli alloggi privati della chierica, un pò più caldi e accoglienti. Così, dopo essersi stretti in un nuovo e lungo abbraccio, i contadini si separano e Sorella Leah accompagna con cura, attenzione e delicatezza Mayrina e Lev nella sua stanza, congedandosi. Il gruppo e Connor, quindi, si mettono a loro volta a dormire ma Goldrick, Lucien, Karak e Tiresio decidono comunque per sicurezza di fare dei turni di guardia. Pertanto, nel piacevole seppur tenue tepore della sacrestia, dopo essersi asciugati e ripresi un pò, i quattro si alternano nella sorveglianza. Nel loro turno di riposo, Goldrick, Karak e Tiresio all'inizio fanno fatica ad addormentarsi, memori ancora dello scontro con gli Artigli che disturba la loro quiete ed inquieta i loro pensieri ma poi alla fine tutti e tre scivolano tra le braccia di Morfeo, trovando un gradito sonno ristoratore. Uno dopo l'altro rimangono poi da soli, nei loro turni di veglia, ad osservare la stanza immersa nelle tenebre e nel silenzio, illuminata soltanto dalla luce del caminetto e ravvivata dallo scoppiettare del fuoco, mentre tutti gli altri dormono. Inevitabilmente, in quei frangenti, ognuno rimembra la recente rocambolesca nottata rimuginando in particolare sui propri "demoni". Il paladino rivive con dolore il ricordo che credeva di aver perduto riguardo al dialogo con suo padre sulle proprie paure del buio, il ladro si trova a riflettere sull'anomalo e ripetuto comportamento della sua ombra, divenuta ormai una cosa preoccupante, ed il bardo, infine, medita sullo strano ricordo del lontano nefasto giorno in cui incontrò Lei e dello schiacciante peso avvertito sulla sua testa. E' Lucien, tuttavia, a vivere tra tutti loro il momento più teso quando, durante il proprio turno di guardia, dopo essersi brevemente affacciato alla finestra della sacrestia ed aver notato sia la presenza effettiva, come gli era stato promesso, di alcuni miliziani di sentinella tutt'intorno la chiesa che la defintiva cessazione del temporale, l'entità legata a lui torna a parlargli con tono irritato e spazientito. Quella voce indefinita ed indefinibile nel timbro e nella tonalità, torna a riecheggiare nella mente del mezzelfo come un vento gelido da cui non vi è riparo, trasmettendogli nient'altro che brividi di timore mentre il segno sulla sua mano si illumina e brucia come una forgia incandescente. Una sensazione opposta e per questo ancora più sgradevole. "Mi era sembrato di averti sentito giurare, ragazzino...che avresti fatto di tutto per vendicarti...che avresti pensato soltanto a quello...invece stai perdendo tempo a fare altro...non è questo ciò che ti sei impegnato a fare...rimembri il motivo?...te ne sei forse dimenticato?". A quel punto, sull'eco di quell'ultima parola, una serie di flash iniziano a susseguirsi nella mente del warlock, sempre più rapidi ma non per questo meno chiari e vividi. Flash e immagini di ricordi ed eventi del passato. La casa e la biblioteca in cui dimorava date alle fiamme, il boato del fuoco, l'orribile suono degli edifici vicini che si spezzavano e crollavano, le grida di terrore e dolore delle donne e l'odore ed il sapore acre del fumo e del sangue. Tutto ciò mentre lui non poteva fare altro che sentirlo dall'oscurità del passaggio segreto della biblioteca nel quale si era nascosto. Finchè, chissà quanto tempo dopo, in un silenzio surreale, egli era uscito dal suo nascondiglio trovandosi di fronte il paese devastato e bruciato e i campi circostanti pieni di cadaveri. "E' per questo che hai stretto un patto con me...", riprende la voce, "onoralo...senza perdere altro tempo con queste inutili distrazioni...non avrai altri avvertimenti, come quello di qualche giorno fa...". Lucien, turbato da quelle parole e da quei ricordi così vicini e dolorosi, pur non considerando la vicenda degli Artigli e del necromante come una semplice distrazione, non può che annuire di fronte alla ferrea volontà e alla non velata minaccia dell'entità e promettere di mettersi in azione quanto prima. Tale risposta sembra accolta con favore dalla voce che, senza aggiungere altro, scompare in un ultimo gelido sussurro mentre il segno sulla mano del warlock, per un istante, diviene quasi rovente prima di "spegnersi" del tutto. Ciò, insieme al dialogo appena avuto, lasciano inevitabilmente un segno nella mente del giovane. Un segno che pare ricordargli qual'è il suo obiettivo, senza che lui possa distogliere da esso la sua attenzione. Non può tirarsi indietro proprio adesso che paiono così vicini alla risoluzione della faccenda degli Artigli ma quando essa sarà conclusa, tra poco spera, egli potrà agire secondo la volontà sua e dell'entità senza perdere altro tempo. Così, pensa, prima si muoveranno e prima fermeranno il necromante, e prima egli potrà procedere nel suo intento. Sta ancora riflettendo su di esso quando realizza che la mattina ormai è finalmente giunta e che è il momento di svegliare gli altri e mettersi in azione. Pertanto il warlock desta il resto del gruppo, informandoli inoltre che, oltre ad essere cessato il temporale, alcune sentinelle della Milizia si trovano tutt'ora lì fuori dalla chiesa. Goldrick, Karak e Tiresio, accolta di buon grado la notizia, si preparano quindi per affrontare la giornata rispettando il loro piano. Nel frattempo, dopo che Connor si è a sua volta svegliato, anche Sorella Leah, accompagnando Mayrina e Lev, giunge nella sacrestia. Mentre la famiglia di contadini si riunisce ancora una volta, la chierica, offrendo a tutti una scarna ma gradita prima colazione, informa i presenti di poter ospitare Connor, Mayrina e Lev fin quando sarà necessario, ottenendo da quest'ultimi un sentito ringraziamento. Inoltre, ella fa sapere al gruppo che probabilmente l'esponente più importante della chiesa del Signore del Mattino di Sturben, il Sommo Sacerdote Matei Zvoral, è l'unico in grado di fare luce sul mistero degli Artigli legato alla loro mancata appartenenza ad un assassino di cui le hanno parlato. In più, egli potrebbe aiutare chi tra loro è rimasto ed è tutt'ora turbato dall'incontro avuto con quelle creature, ragion per cui ella consiglia loro di incontrarlo. Il gruppo, apprese queste interessanti informazioni e decidendo quindi di recarsi più tardi al tempio in città per parlare con lui, ringrazia ancora una volta Sorella Leah spiegandole poi la loro intenzione di recarsi adesso alla fattoria di Connor e Mayrina per incontrare Petrov. A queste parole, però, lo stesso Connor interviene nella discussione dicendosi intenzionato ad andare con loro per realizzare con più attenzione lo stato della propria abitazione dopo il caos della notte scorsa e parlare a sua volta con il sergente. Il gruppo accetta senza opporsi e così, mentre Mayrina e Lev rimangono ancora alla chiesa insieme a Sorella Leah, Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio, insieme a Connor, lasciano l'edificio inoltrandosi in una mattina di fine autunno grigia, cupa, umida e fredda. Dopo aver scambiato qualche veloce parola con i miliziani all'esterno della chiesa che affermano di aver ricevuto l'ordine di rimanere lì almeno fino al giorno successivo a vegliare sui contadini, i cinque, ancor più rassicurati, si dirigono verso nord. Pochi minuti dopo, nel mezzo della campagna della Sponda orientale fredda, uggiosa, umida e punteggiata qua e là da grandi pozzanghere di acqua sporca e fangosa, essi giungono alla fattoria di Connor. Il Sergente Petrov è già sul posto, insieme a numerosi miliziani che circondano la casa, e non appena nota il gruppo gli si avvicina. Li ascolta con espressione estremamente sorpresa, disgustata e turbata mentre essi gli raccontano e spiegano tutto ciò che è avvenuto e che hanno scoperto durante la notte, accompagnandolo nell'edificio e mostrandogli anche i resti degli Artigli tutt'ora stipati nella cassa dove li avevano lasciati e informandolo inoltre di come, assicurato da Lucien grazie al suo incantesimo di allerta, nessuno si sia avvicinato ad essi fino a quel momento. Alla fine del racconto, tuttavia, egli sembra farsi un pò più tranquillo. "Se avete ragione", afferma, "almeno a breve non dovremmo temere altre azioni da parte di questo necromante, a maggior ragione se non si è fatto più vivo da stanotte. Ciò mi conforta, almeno un pò. Anche se non sarà facile fornire una spiegazione ufficiale del genere. Non so proprio come potrà reagire il popolo ad una cosa di questo tipo, io stesso fatico a crederci...Comunque sia, adesso che mi avete dato il vostro consenso, farò svolgere qualche indagine anche all'interno della casa. Finora, come da vostre istruzioni, abbiamo atteso. Ed abbiamo fatto bene. Anche se non credo che troveremo nient'altro di importante". A quel punto, però, nonostante l'eliminazione della minaccia degli Artigli, il salvataggio della famiglia di contadini ed il fatto che probabilmente la faccenda possa dirsi almeno per il momento conclusa, Petrov coglie la delusione negli occhi del gruppo. Delusione per non essere riusciti ad acciuffare il necromante e per il fatto che la "trappola" da loro preparata non sia alla fine scattata. "Devo fare rapporto di quanto successo", esclama, facendosi ancora più serio, "e mi assenterò per qualche ora. Ci rivedremo più tardi, nel pomeriggio. Ma se comunque posso esservi utile in qualche modo, cercherò di farlo. Se vi ho imparato a conoscere almeno un pò in questi giorni, mi sembrate intenzionati a non fermarvi, a voler catturare questo necromante. Credo che sia la cosa giusta da fare. Non so cosa volete fare di preciso ma...avete bisogno di qualche aiuto?". A quella domanda sincera, il gruppo esita per un istante ma poi è sufficiente uno sguardo tra di loro per trovarsi immediatamente d'accordo. "Abbiamo intenzione di provare a seguire le sue tracce nel bosco", interviene Lucien, "e un aiuto in questo senso non guasterebbe". "Bene", conclude Petrov annuendo con determinazione, "vi manderò entro pochi minuti alcuni miliziani. Combattenti validi ed esperti nel seguire le tracce. Aspettate qui". Con queste parole, il sergente saluta e si congeda dal gruppo e lo stesso fa Connor dopo aver sentito la conversazione ed aver dato una veloce occhiata alla propria abitazione. Questa, in fondo, non è particolarmente danneggiata e, concordandolo poi con Petrov stesso, i contadini potranno tornarvi quanto prima. Rassicurato da ciò, Connor ringrazia ancora il gruppo promettendo loro una piccola ricompensa appena potrà farlo e poi si accomiata dirigendosi di nuovo verso la chiesa del Signore del Mattino a sud. Goldrick, Karak, Lucien e Tiresio rimangono così da soli nei pressi della fattoria per ancora qualche minuto, osservando i miliziani intenti a perlustrare con attenzione la zona, finché, intorno a mezzogiorno, tre figure armate e con l'emblema sugli abiti della Milizia Cittadina giungono sul posto da nord. Uno di essi è un giovane prestante all'incirca dell'età di Lucien, un altro un uomo fatto e finito sulla quarantina e dalla postura fiera mentre l'ultimo è un'anziana guardia dai lunghi baffi grigi e dallo sguardo torvo e scocciato. I tre, dopo aver scrutato velocemente l'area, si avvicinano poi al gruppo, evidentemente riconoscendolo da una descrizione che gli è stata fatta. E' la seconda delle guardie, l'uomo sulla quarantina, a prendere a quel punto la parola. "Il Sergente Petrov ci ha mandati qui per fornirvi appoggio", esordisce con espressione seria e formale abbozzando un saluto militare, "siamo a vostra disposizione...".

Character(s) interacted with

Connor, Mayrina, Lev, Sorella Leah e Sergente Petrov

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Campaign
La Valle delle Foglie Cadute
Protagonists
Report Date
12 Dec 2023
Primary Location
Sturben